rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Verso la riunione del Cda

Aumento delle tasse d'ateneo: modifiche approvate in Senato accademico

L'associazione Link protesta per il tentativo di rilanciare l'incremento, a distanza di due anni dal precedente, per tutte le fasce al di sopra della “no tax area”

LECCE – Uno schema di aumento della tassazione universitaria è stato discusso oggi nella seduta del Senato accademico che si è chiusa con l’approvazione di alcune modifiche al sistema vigente. Sarà, in ogni caso, il prossimo Consiglio di amministrazione dell’ateneo a dare, eventualmente, il definitivo via libera.

La componente studentesca si è dichiarata contraria. Se, da una parte, l’incremento viene motivato dai vertici d’ateneo con la necessità di coprire un disavanzo nel bilancio, dall’altra questa eventuale misura viene avversata proprio perché sarebbe una oggettiva smentita di quanto già imposto due anni addietro con una prima rimodulazione al rialzo delle tasse: insomma, la cura decisa non starebbe funzionando.

“Già allora – ha spiegato in una nota Alessio Chiriatti, senatore e delegato alla tassazione di Link Lecce - abbiamo denunciato l’inadeguatezza del sistema di tassazione, che oggi ha dimostrato avere un buco di oltre un milione di euro. Da qui la decisione di portare in Senato Accademico l’ennesimo aumento delle tasse già dalla fascia a ridosso della No Tax Area, con un aumento di circa 200 euro l’anno per la fascia sotto i 30mila euro di Isee (indicatore della situazione economica equivalente, ndr), popolazione che conta circa 9mila studenti e studentesse. Abbiamo inoltre ricordato la situazione che la componente studentesca, soprattutto del Mezzogiorno, sta vivendo: una situazione post-pandemica caratterizzata da numerosi rincari soprattutto energetici, passando dalla questione abitativa finalmente all’interno del dibattito pubblico, arrivando alla scarsa qualità dei servizi come quello dei trasporti e degli spazi”.

Nella bozza discussa oggi è previsto un ritocco ulteriore, con particolare impatto sulla popolazione studentesca che non fa la dichiarazione Isee. Nel 2021 il rettore rintuzzò le proteste spiegando che l’aumento sarebbe stato dimezzato in caso di studenti meritevoli, e che comunque si trattava di una “manovra” che da un lato lasciava ampiamente l’ateneo salentino all’ultimo posto in tema di tassazione, dall’altro serviva per migliorare i servizi, tra cui il finanziamento dei tirocini extracurriculari.

“Riteniamo inaccettabile – sono le parole di Rachele Savina, senatrice e membro dell’esecutivo di Link Lecce - la posizione politica assunta dall’amministrazione, che ancora una volta va a gravare sulle tasche degli studenti e delle studentesse per aumentare gli introiti dell’ateneo, portando avanti una narrazione falsa fatta di giustificazioni e sostenendo che il sistema di tassazione non si sarebbe effettivamente innalzato”.

Secondo l’associazione studentesca si tratta di un tentativo di erodere un principio che dovrebbe orientare tutte le politiche universitarie, a partire da quelle nel Sud: “La gratuità del diritto allo studio è necessaria a garanzia di una formazione accessibile a tutti e tutte”. 

Tasse universitarie, Udu non ci sta: “Servono migliori servizi”

Sul tema della modifica del sistema di tassazione universitaria, intervengono anche i rappresentanti Udu che sottolineano come si torni a ripensare la struttura delle stessa dopo due danni dall’ultima modifica: “Non possiamo accettare di ritrovarci, dopo due anni, ad affrontare una modifica del sistema di tassazione. Soprattutto di un sistema che mira, ancora una volta, all’aumento delle tasse pagate da studenti e studentesse e ad incidere sulla situazione economica di ognuno”.

Nel 2021, di fatti, venne approvato dal Consiglio di Amministrazione un nuovo sistema di tassazione che vedeva l’aumento delle tasse per tutti coloro che non rientrano nella no-tax zone (ovvero con Isee al di sopra di 25.000 euro). Ribadisce Udu Lecce, a seguito dell’approvazione del nuovo modello dalla Commissione Bilancio prima, e dal Senato Accademico poi: “Il nuovo modello proposto dall’Università rappresenta un sistema che, ancora una volta, va a scapito di tutti quegli studenti e quelle studentesse che si trovano nella fascia di reddito appena superiore alla no-tax zone”.

“Effettivamente – sottolineano -, con il nuovo sistema di tassazione, si denota un aumento che parte da 155,55€ per arrivare ad oltre 390€ per ogni fascia. In un’Università pubblica, in cui i disservizi sono maggiori dei servizi offerti, crediamo che sia necessario apportare migliorie su quanto viene offerto dall’Università prima di poter aumentare le tasse, a due anni dall’ultima sfavorevole modifica in tal senso”.

Il nuovo modello proposto dagli organi presenta delle insidie ancora peggiori rispetto a quello passato, per cui si era già abbondantemente combattuto e protestato. Laura Piccirillo, Senatrice Accademica per Udu Lecce dichiara: “Ci battiamo da anni perché la nostra Università venga finanziata maggiormente a livello nazionale, e continueremo ad alzare la voce per questo. Ciò non implica, tuttavia, un ulteriore tragico cambiamento del sistema di tassazione. Tuttavia, dopo le nostre battaglie contro la cosiddetta ‘logica del merito’, una nota positiva in tale modello è sicuramente riscontrabile nella diminuzione della riduzione delle tasse, appunto, per merito. Questo è un piccolo passo avanti per la nostra Università, che non basta a coprire i risvolti negativi del sistema presentato; noi faremo del nostro meglio per bloccarne la realizzazione anche nel Consiglio di Amministrazione.”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumento delle tasse d'ateneo: modifiche approvate in Senato accademico

LeccePrima è in caricamento