Bandiera blu per il 2024, il Comune punta sulla candidatura di San Cataldo
Con una delibera approvata oggi dalla giunta l’amministrazione ha dato avvio all’iter per formalizzare la candidatura della marina alla conquista del riconoscimento internazionale. Oltre alla salubrità del mare saranno avviati i servizi ambientali essenziali
LECCE - L’implementazione dei servizi lungo il litorale e la salubrità delle acque marine costituiscono un binomio essenziale per concorrere alla conquista del vessillo della bandiera blu a partire dal prossimo anno anche per il litorale leccese. Ma serve molto di più e il Comune è pronto alla sfida.
L’amministrazione comunale del sindaco Carlo Salvemini ha infatti deciso di candidare la marina di San Cataldo al riconoscimento della Bandiera blu per l’anno 2024. Lo ha concretizzato con una delibera di giunta, approvata oggi, con la quale è stato dato mandato al dirigente del settore Ambiente, in collaborazione con gli altri settori, di predisporre gli interventi e gli adempimenti necessari per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il tutto dovrà essere pronto entro il prossimo mese di novembre, termine ultimo per la presentazione della candidatura il cui esito sarà annunciato nei primi mesi del 2024.
“È la prima volta che il Comune di Lecce candida la sua costa all’ottenimento della bandiera blu” spiega il sindaco Carlo Salvemini, “e con questa delibera ci assegniamo il compito di raggiungere tutti i parametri di qualità richiesti, incaricando i dirigenti comunali di indicare le somme che saranno necessarie in bilancio per farlo. Partiamo da San Cataldo per risalire tutto il litorale leccese, sul quale sono previsti interventi di rigenerazione, con il contratto istituzionale di sviluppo, ulteriori investimenti pubblici sulle infrastrutture primarie, investimenti privati per la realizzazione di nuove strutture ricettive”.
“Con il Piano delle coste inoltre” aggiunge il primo cittadino, “abbiamo garantito una ordinata pianificazione del demanio marittimo e non solo, per arricchire la marina di servizi e opportunità per chi la frequenta e chi intende investire. La bandiera blu non è un sogno, ma un obiettivo da raggiungere passo dopo passo, lavorando insieme. Comune, residenti, imprenditori, amministrazioni pubbliche che esercitano le loro funzioni sul territorio costiero. Siamo fiduciosi e determinati a prepararci per raggiungere l’ambizioso obiettivo”.
Il riconoscimento della bandiera blu, infatti, è assegnato sulla base di un’approfondita analisi che prende in esame non solo i parametri dettati dall’organizzazione internazionale Fee (Foundation for Environmental Education), relativi alla qualità delle acque di balneazione, alla gestione ambientale, ai servizi e sicurezza delle spiagge e all’educazione ambientale, ma anche a criteri di gestione sostenibile del territorio.
Nei mesi scorsi l'assessorato all'Ambiente del Comune di Lecce ha svolto una prima fondamentale verifica della qualità delle acque di balneazione di tutto il litorale adriatico ricadente nell’agro comunale, accertandone il rispetto dei requisiti “imperativi” di campionamento e relativa frequenza e appurando la conformità alle direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico.
Ma non basta la qualità delle acque per ottenere il riconoscimento. Così come non sono sufficienti la presenza della Riserva naturale statale della Forestale e della zona speciale di conservazione di Torre Veneri e dell’Oasi Li Punzi, le infrastrutture primarie (fognatura, acqua, gas) e una viabilità stradale ordinata.
Occorrerà anche assicurare, così come esplicitato anche nel corpo della delibera, l’erogazione del servizio di salvamento su tutta la costa, anche in collaborazione con gli operatori balneari presenti, e assicurare il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti anche sulle spiagge libere, coinvolgendo la ditta Monteco. Obiettivi che l’amministrazione comunale si incarica di raggiungere per dare ulteriore forza al processo di candidatura e raggiungere l’agognato riconoscimento.