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Boccata d’ossigeno per i precari Asl: per 138 arriva contratto di stabilizzazione

Questa mattina nella sede di via Miglietta la firma dei primi 60 operatori sanitari assunti con contratto a tempo indeterminato. Interessati medici, tecnici e infermieri

LECCE - Prende corpo il piano di stabilizzazione varato dalla direzione generale della Asl di Lecce, in osservanza alle previsioni della legge di stabilità dello scorso anno, che dopo anni di patimenti e proroghe a singhiozzo porta in dote la stabilizzazione di 138 lavoratori del comparto sanità. Questa mattina presso la sede di via Miglietta sono stati infatti firmati i primi 60 contratti di stabilizzazione a tempo indeterminato degli operatori precari in possesso dei requisiti richiesti.

Entro venerdì 3 luglio si concluderà la procedura con le ulteriori firme degli altri operatori, tra medici, tecnici professionali e personale infermieristico, che saranno ora assunti a tempo indeterminato. Una platea di 138 nuovi operatori sanitari che consentiranno di fornire una nuova boccata d’ossigeno alle piante organiche di ospedali e strutture sanitarie della Asl leccese.

Già nel mese di gennaio il direttore generale Rodolfo Rollo, aveva già dato avvio all'atto di ricognizione del personale precario. Una fase propedeutica per stilare un elenco preciso degli aventi diritto al passaggio alle dipendenze dirette della Asl, quindi a tempo indeterminato. Un passo importante dal quale è partita la tranche di stabilizzazione delle 138 unità del personale medico, tecnico e infermieristico che tra oggi e venerdì sottoscrivono il nuovo contratto di lavoro alla presenza del direttore generale dell’azienda sanitaria locale.

“Oggi per la direzione generale della Asl di Lecce è un giorno importante, per nulla liturgico o burocratico. Ci ho tenuto ad accogliere di persona tutti gli operatori stabilizzati nel loro primo giorno di lavoro a tempo indeterminato perché da oggi, con mia grande gioia, entrano effettivamente a far parte della nostra azienda sanitaria” commenta Rodolfo Rollo, “arrivano in una fase particolare per due ragioni: perché a livello internazionale si è compreso che i servizi alle persone sono il fulcro del nostro futuro, per cui transitiamo dalla stagione dei tagli a quella degli investimenti in sanità pubblica, e poi perché nella fase post Covid la nostra grande sfida è quella dell’organizzazione e della qualità delle cure che sapremo destinare a un milione di cittadini che meritano risposte adeguate”.

“Da oggi donne e uomini, alcuni con dieci anni di precariato alle spalle” conclude il dirigente Asl, “che con competenza, sacrifici e professionalità hanno portato avanti per anni settori vitali della nostra azienda, avranno un contratto a tempo indeterminato. È un bel giorno quindi, per loro e per noi, perché riconosciamo diritti, tutele e dignità. Auguro loro buon lavoro e una carriera di impegno e successi”.

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