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Puglia, ancora un calo dei casi attivi. Dalla Gran Bretagna 1.215 passeggeri

L'incremento del dato dei guariti è stato di oltre mille unità, 788 i nuovi casi confermati. In attesa di evidenze scientifiche sulle caratteristiche della variante inglese, censimento di tutti gli arrivi

LECCE - A distanza di una settimana esatta dalla prima riduzione dei casi attivi di covid-19 in Puglia, è arrivato il terzo calo. Nel frattempo ne era stato registrato un secondo, quello riportato nel bollettino epidemiologico di giovedì. 

Con un incremento di 1.055 tra i dimessi e coloro che hanno terminato l'isolamento a casa e a fronte di 788 nuovi casi emersi sulla base di 4.377 test registrati, il numero dei casi attivi è oggi sceso di 298 unità. Alla flessione, purtroppo, contribuiscono i 31 decessi. Il rapporto dei positivi sul totale dei tamponi è del 18 percento, su quello dei nuovi casi testati del 32.

Il dato dei ricoverati ha confermato la sua discesa, sebbene in maniera lieve: sono una decina in meno i posti letto occupati nelle strutture della regione (oggi 1.595). In terapia intensiva risultano oggi 164 pazienti (cinque in meno rispetto al dato di ieri), con 32 nuovi ingressi.

Per quanto riguarda il dettaglio provinciale, ben 659 esiti positivi si riferiscono al Foggiano (422) e al Barese (237), mentre per il Salento sono 33 i nuovi casi. Più in generale, invece, osservando il grafico "Casi giornalieri per data prelievo tampone" suggerisce, da circa una settimana, un sostanziale appiattimento della curva dopo una fase di discesa. 

Il bollettino del 21 dicembre

C'è, naturalmente, una certa preoccupazione per i possibili effetti dei rientri dall'estero e dalle altre regioni, per il periodo natalizio, sulla curva dei contagi. Ancor più considerando gli approfondimenti in corso per comprendere se e quanto la cosiddetta variante inglese possa incidere sul trend. Intanto le autorità si muovono secondo precauzione: voli bloccati e controlli più stretti.

Arrivi dalla Gran Bretagna: il punto della situazione

L'assessore alle Politiche per la Salute, Pierluigi Lopalco, ha fatto il punto della situazione: “Sono 1.215 i passeggeri che negli ultimi 14 giorni sono arrivati in Puglia con voli diretti dalla Gran Bretagna e che, secondo le disposizioni nazionali, devono comunicare il loro ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione della Asl e sottoporsi a tampone. L’Usmaf (ufficio di sanitò marittima, aerea e di frontiera, ndr), attraverso Aeroporti di Puglia, ha acquisito dalle compagnie aeree gli elenchi passeggeri dei voli diretti in arrivo dalla Gran Bretagna negli ultimi 14 giorni: sono in tutto 1215 persone, 746 hanno fatto scalo all’aeroporto di Bari e 469 all’aeroporto di Brindisi. Gli elenchi sono stati tempestivamente trasmessi ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl che hanno già iniziato a contattarli e convocarli per l’effettuazione del tampone".

L'esponente del governo regionale ha spiegato l'iter previsto con l'invio dei tamponi all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, che ha sede a Foggia: “Abbiamo individuato nell'istituto - spiega Lopalco - il laboratorio attrezzato per fare questo tipo di valutazione. Si tratta di una indagine complessa, i cui risultati possono richiedere diversi giorni. Le informazioni che raccoglieremo avranno pura valenza scientifica. Infatti, per quelle che sono le informazioni in nostro possesso, essere contagiati da questa variante non induce per il cittadino una patologia più aggressiva e non comporta scelte terapeutiche differenti dalla variante classica. Al momento sono due i casi positivi arrivati dalla Gran Bretagna negli ultimi 14 giorni”.

L'istituto foggiano si occupa da mesi dell'analisi genetica dei nuovi coronavirus circolanti in Puglia: “I risultati di tale monitoraggio – ha spiegato Antonio Fasanella, direttore generale dell’istituto - hanno messo in luce profonde differenze tra la prima ondata e la seconda. Dall’inizio dell’emergenza ad oggi l’IZSPB ha sequenziato  quasi 200 ceppi di Sars-Cov2. La nostra regione è seconda in Italia, dopo la Lombardia, come numero di ceppi virali sequenziati, e al momento non è stato osservato alcun virus con mutazioni riferibili a quelle della variante inglese. L’evoluzione genetica virale, nel corso della pandemia, è un evento naturale. Ciò non implica necessariamente che le nuove varianti si associno ad un aumento della gravità della malattia o ad una riduzione dell’efficacia della vaccinazione, ma certamente è un aspetto da monitorare continuamente. Per questo motivo la Regione Puglia, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ha sempre dato importanza al monitoraggio dell’evoluzione genetica dei virus circolanti in regione”. 

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