Puglia, rimane sostenuta la circolazione del virus. In calo numero dei ricoverati
Sono stati registrati 1.884 esiti positivi su 10.119 tamponi molecolari e circa 4mila casi testati. Ancora una lieve flessione nel numero dei posti letto occupati, anche di terapia intensiva
LECCE - Pìù di 10mila i tamponi molecolari, poco meno di 1.900 gli esiti positivi registrati, di cui 1303 nella Puglia centro settentrionale, da Bari a Foggia passando per la Bat.
l rapporto tra positivi e tamponi (compresi i ripetuti) è del 18,6 percento, ma arriva al 47 quello tra positivi e casi testati. Per la provincia di Lecce il dato che emerge dal bollettino epidemiologico regionale è di 139 nuovi casi, e una incidenza cumulata di 58,7 casi ogni 10mila abitanti, a fronte di una media regionale di 155,6.
I decessi riportati sono 28, per un totale di 1.823 da inizio epidemia (il tasso di letalità è al 2,7 percento). Il numero dei ricoverati è ancora leggermente calato, passando da 1.823 a 1.796, di cui 220 in condizioni gravi e 23 nuovi ingressi nei reparti di terapia intensiva. Entrambi dati sono migliorati rispetto al giorno precedente (ieri risultavano 227 pazienti in terapia intesiva e 42 nuovi ingressi). L'incremento del dato dei guariti è stato di sole 240 unità rispetto a quello precedente, per un totale di 16.704.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è pronto a firmare una nuova ordinanza. Da domani, infatti, la Puglia diventa gialla con il conseguente allentamento di alcune restrizioni - si potrà andare da un comune all'altro, bar e ristoranti potranno servire al tavolo fino alle 18 -, ma il governatore sta valutando con l'assessore Lopalco la possibilità di decretare alcune zone arancioni: le province di Foggia e della Bat e la parte dell'area delle Murge afferente alla Città metropolitana di Bari.
Possibili zone arancioni nel nord della Puglia
"Non mi tranquillizza - ha scritto in un post - il fatto che il sistema sanitario pugliese non sia più sotto pressione come qualche giorno fa. Non mi tranquillizza che le nostre terapie intensive e i reparti Covid siano disponibili per nuovi ricoveri. La nostra capacitá ospedaliera non puó essere la motivazione per abbassare la guardia sul controllo dei contagi. Gli operatori sanitari sono stanchi e non possiamo pensare di lasciare solo agli ospedali il compito di fronteggiare la situazione. La classificazione come zona gialla della Puglia in base agli indicatori e agli algoritmi messi a punto dal Governo potrebbe non offrire sufficienti garanzie per la tenuta di alcuni territori". Un eventuale provvedimento in tal senso, comunque, dovrà passare il vaglio del ministero della Salute.