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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il riconoscimento

“Babilonia” di Castrignanò secondo miglior album World music 2022

Prestigioso risultato per l’artista salentino il cui disco è stato giudicato sul podio dell’anno nella prestigiosa World Music Charts Europe e “The Best South European Album”

LECCE - Grande riconoscimento per Babilonia, l’ultimo album di Antonio Castrignanò. Tra 854 nomination è il secondo miglior album di World Music Mondiale per l’anno 2022, nella prestigiosa World Music Charts Europe, ed è risultato il “The Best South European Album”.

I The Wmce sono stati fondati nel maggio 1991 da 11 produttori radiofonici provenienti da 11 Paesi per conto del World Music Workshop della European Broadcasting Union (EBU). Una volta al mese gli specialisti della radio World Music provenienti da ventiquattro Paesi europei selezionano i loro primi dieci brani preferiti tra le attuali pubblicazioni di World Music.

Uscito il 18 febbraio per Ponderosa Music Records, il musicista e cantante Antonio Castrignanò, è un lucido interprete del presente, senza mai dimenticare il passato e la tradizione degli antichi cantori.

 “Babilonia è un viaggio corale fuori dai confini Salentini alla scoperta di lingue e culture differenti, con la voglia di raccontare sé stessi e conoscere la storia altrui - dichiara Antonio Castrignanò - Brani inediti, arrangiamenti originali, nuove esperienze, melodie e ritmi che si intrecciano ad anime provenienti da altri luoghi, come l’Africa Sub Sahariana, la Turchia, l’India. Babilonia siamo noi. Si parte da sud e si torna a sud, tappa dopo tappa, brano dopo brano, affrontando temi universali, natura, lavoro, amore, insieme ad artisti immensi come Sona Jobarteh, Enzo Avitabile, Don Rico e Badara Seck, Mercan Dede!”.

Un disco di ricchezza babilonese, con dentro tutte le lingue del mondo, a cominciare dal dialetto che affronta molti temi universali, antichi ma molto attuali: il rapporto tra uomo e natura, l’amore, il lavoro, il femminile. La musica di Antonio Castrignanò viene da lontano, da una lunga ricerca personale: “È un’esigenza individuale sempre accesa in me, quella di risalire alla fonte e riportare ai nostri giorni la musica di un antico rituale come quello della Taranta. Una musica viva e passionale che attraverso il tempo si arricchisce di sonorità, colori, volti storie, si carica di significato e si allarga al mondo diventando comunità, emozione, guarigione, luce.”

Babilonia non è un disco di visioni all’indietro, così tipiche nelle musiche folk, anzi: “Questa non è musica tradizionale, che è già stata. Questa è la musica che sarà. Racconta i temi e i dubbi che oggi ci attanagliano con un linguaggio volutamente rivolto ai giovani”.

Anche i due singoli che hanno preceduto l’album vanno in questo senso: Taranta World è una fantasticheria elettrica sulla pizzica, tra fiamme rituali e i suoni specchianti del contemporaneo. Masseria Boncuri, luogo simbolo della lotta contro il caporalato, è un potente groove di corde intrecciate a percussioni che attinge alle sonorità del Mediterraneo per raccontare la realtà e lo sfruttamento nei campi salentini, pugliesi, del mondo intero. Il brano vede la partecipazione preziosa di Enzo Avitabile. Oltre ai musicisti che da sempre affiancano e sostengono Castrignanò, il disco ospita numerosi artisti internazionali: la cantante del Gambia Sona Jobarteh, unica musicista donna a suonare la kora, ossia l’arpa africana, discendente da una famiglia Griot da sette generazioni. Il geniale musicista e produttore turco Mercan Dede, il grandissimo Enzo Avitabile, la voce storica di Sud Sound System Don Rico infine il cantante senegalese Badara Seck, energia vitale allo stato puro.

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