Lo Sportello: “Autovelox, la strage c’è stata”. Già, ma la verifica?
L'associazione replica dopo l'operazione di debunkig di LeccePrima. Ma la questione è più ampia: a monte della notizia è mancata un'operazione di controllo globale. La risposta del direttore
LECCE - Circa l'autovelox sulla Maglie-Lecce, altezza Comune di Cavallino, lo Sportello dei Diritti conferma la "strage da parte dell'ente: 374 verbali solo nelle prime 24 ore". E chiama in causa LeccePrima, "reo" di aver fatto verifiche che hanno smentito i primi dati. Di seguito, la nota integrale dell'associazione e la risposta.
Lo Sportello dei diritti dice...
“In data di ieri abbiamo diramato un comunicato nel quale abbiamo dato ampio risalto a ciò che sta accadendo a seguito dell'installazione e della messa in funzione dell'autovelox sulla strada S.S. 16 Lecce/Maglie da parte del Comune di Cavallino. Tuttavia, rileva Giovanni D'Agata, Presidente dello "Sportello dei Diritti", letteralmente assaliti da un numero incredibile di cittadini che si sono visti già recapitare i primi verbali e che ci chiedevano di poter ricorrere stante la ritenuta ingiustizia delle multe, ci siamo fatti prendere dall'enfasi determinata da un fatto incontrovertibile confermato anche da una nota diramata dal Comando di Polizia Locale del comune dell'hinterland leccese: ossia che centinaia di multe sono state fatte già durante il primo giorno dall'attivazione”.
“Ben 374 veicoli, a detta del dirigente della Polizia Municipale sarebbero stati sanzionati solo nell'arco delle prime 24 ore. Una cifra che non può non sollevare perplessità, in un momento di così grave crisi economica che coinvolge milioni di cittadini ed enti nei quali quest'ultimi sono spesso costretti a trovare altre fonti di approvvigionamento per rimpinguare le proprie casse, arrivando a piazzare strumenti di rilevazione elettronica anche su strade che appartengono ad altri soggetti dello Stato e che i più non ritengono di particolare rischio se non per le notevoli cifre del traffico veicolare che fanno crescere a dismisura la possibilità di sanzionare in alcuni precisi e determinati tratti”.
“Ed, anzi, sempre nella nostra nota avevamo comunque raccomandato "di prestare la massima prudenza e di rispettare i limiti di velocità per la propria e altrui sicurezza stradale". I nostri errori che riteniamo modesti rispetto al dato incredibile dei 374 verbali solo nella prima giornata di messa in funzione e per i quali facciamo sin d'ora ammenda chiedendo scusa in primo luogo a cittadini e poi al Comune di Cavallino, è solo nell'aver indicato una cifra di poco più alta in ragione del progressivo indicato in uno degli ultimi verbali e nell'aver impropriamente ritenuto che i primi verbali fossero stati elevati qualche minuto prima dell'ora ufficiale di avvio sol perché non credevamo ai nostri occhi circa l'esorbitante numero di contravvenzioni già elevate sin quasi alla mezzanotte, però dello stesso giorno di avvio”.
“Insomma, errori veniali ai quali fa da contropartita il sentimento diffuso dei centinaia di automobilisti - anzi migliaia perché la cifra cresce giorno dopo giorno finché l'apparecchio rimarrà installato - che si stanno vedendo recapitare le multe e al numero di coloro che frenano ormai bruscamente in quel preciso punto, mettendo sì a repentaglio anche coloro che viaggiano ben al di sotto del limite. Ci auguriamo solo che l'unico giornale online (ndr Lecceprima.it) che prendendosi la briga di scomodare il proprio ottimo Direttore Responsabile per puntare il dito censorio quasi esclusivamente su questi piccoli refusi - di un'associazione notoriamente a difesa gratuita e libera dei cittadini - rispetto al dato essenziale suindicato della "strage" (confermata) di automobilisti, voglia riportare questo chiarimento e porre questa volta l'accento su un elemento che, a onor di vera cronaca, dovrebbe apparire quello più grave così come i commenti della gran parte dei suoi stessi lettori ha voluto sottolineare: ossia che ci sarà un motivo di semplice comprensione per cui quel tipo di strumenti, utilizzati con quelle modalità e su strade che non vengono gestite dagli enti accertatori, vengano percepiti più come ausili "per far cassa", così come il numero di contravvenzioni elevate in un solo giorno sta ad indicare, e addirittura come pericolosi strumenti che creano le condizioni per sinistri a causa delle brusche frenate di quei tanti che all'ultimo momento dell'avvistamento dello strumento sono portati ad azionare energicamente l'apparato frenante e a portare i propri veicoli ben al di sotto del giusto limite”.
“ La strada giusta, come diciamo sempre noi dello "Sportello dei Diritti" e come indicano la gran parte delle statistiche e degli studi sulla sicurezza stradale è quella della prevenzione e non quella della sanzione "a raffica" che crea solo malcontento e, troppo spesso, effetti contrari a quelli sperati”.
Il direttore risponde...
Se un’associazione divulga dati che poi potrebbero rivelarsi diversi, può stare nelle cose. Succede ogni giorno. Il mio dovere, di giornalista (e non mi sono scomodato: è la mia professione), è quello di verificarli, quei dati. Non ho nulla contro lo Sportello dei diritti. Semplicemente, i dati non erano verosimili (questa la mia sensazione originaria) e, infatti, sono stati sconfessati.
In che modo?
A - Dal documento inviato dallo stesso Sportello dei diritti sulla presunta attivazione prima del dovuto dell’autovelox (fatto in questa replica non menzionato); B - Dalla polizia locale di Cavallino sul numero reale di sanzioni.
Personalmente, non credo che siano errori veniali, ma ognuno può avere la sua opinione in merito, così come sull’opportunità di inserire un autovelox in quel punto della strada statale 16. Per fortuna, viviamo in una democrazia, per cui non siamo costretti a chiamare lancio di coriandoli una guerra (vedi Ucraina). Evviva la libertà, dunque, ma a patto che i dati siano sempre verificati. E se un'associazione vuole solleticare la pancia del cittadino incazzato, faccia pure.
Ma andiamo oltre. La verifica – e mi spiace, a questo punto, fare una puntualizzazione – dovrebbe essere nelle more del nostro mestiere. Quello di giornalisti. Quindi, l’associazione può anche compiere degli errori (che reputo in buona fede, e l'ho spiegato nel precedente articolo), ma il giornalista, prima di pubblicare, dovrebbe provare anche a capire se taluni dati divulgati siano verosimili o meno. Sull’attivazione dell’autovelox, avevo pochi dubbi: la polizia locale di Cavallino non ha frodato gli utenti della strada. E gli 840 multati in poche ore, mi sembravano un eccesso. Mi è concesso pensarlo? Spero di sì. E la risposta ufficiale ha confermato il dubbio.
Detto questo, siamo sicuri che tutti, ma proprio tutti coloro i quali hanno pubblicato, abbiano fatto una verifica, fra ieri sera o stamattina o si siano posti una domanda di più? Qui entriamo in un discorso più grande, quello della credibilità dei giornali, sempre più messa a repentaglio da improvvisazione e tentazione del click facile.
Mi fermo qui. Lascio il dubbio ai lettori.
Emilio Faivre