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Compostaggio nella zona di Masseria Ghetta, da Surbo e Trepuzzi vento contrario

L’ipotesi sempre più incalzante promossa dall’Ager della localizzazione del nuovo impianto di compostaggio per la provincia di Lecce continua a sollevare dubbi e opposizioni delle amministrazioni dei comuni del Nord Salento. “Ricadute negative, ci sono siti alternativi”

LECCE - L’annoso problema della chiusura del ciclo dei rifiuti in Puglia ha riportato in auge l’ipotesi della localizzazione di un impianto di compostaggio nei pressi di Masseria Ghetta. E con essa tornano le barricate da parte dei Comuni del Nord Salento, Surbo e Trepuzzi in primis, che contestano le modalità di scelta portate avanti dalla Regione e dall’Ager, l’agenzia dei rifiuti, per l’individuazione del sito, che dovrà ospitare il nuovo impianto, e che per quanto caldeggiato anche dall’amministrazione di Lecce, non è il solo ad essere in lizza e presso il quale avviare il compostaggio dei rifiuti.

Da tempo, anche con incontri istituzionali e mozioni approvate in consiglio comunale, le comunità del Nord Salento hanno manifestato tutta la loro contrarietà alla localizzazione nei pressi di Masseria Ghetta. E ora i primi cittadini e gli amministratori di Surbo e Trepuzzi tornano a porre interrogativi e a contestare la possibile scelta di quella localizzazione sulla quale la stessa Agenzia regionale dei rifiuti non ha inteso ancora confrontarsi nell’ambito della conferenza dei sindaci.         

Il no di Surbo

“Il precipitare degli eventi e una fretta che, in tali circostanze, rischia di diventare cattivissima compagna di viaggio, sembrano portarci in una direzione che preannuncia una battaglia istituzionale, politica e territoriale a cui molti, anzi moltissimi di noi, non si sottrarranno” annunciano congiuntamente  l’assessore all’Ambiente, Pierluigi Bianco, e il sindaco di Surbo, Oronzo Trio.

E la questione è proprio quella della localizzazione di un impianto di compostaggio presso Masseria Ghetta. Oggi infatti la discussione pubblica è incentrata sulla priorità della scelta dei siti anziché sulla tipologia di impianto, opzione tecnologica e quantitativo di rifiuti da trattare.

Mentre per gli amministratori surbini “partendo dall'assunzione, generalmente da tutti condivisa, che il ciclo dei rifiuti vada chiuso anche attraverso impianti pubblici di compostaggio” l'ordine naturale delle questioni da affrontare dovrebbe essere quello di rispondere, in maniera esauriente, alle domande che riguardano la tipologia di impianti da realizzare: piccoli, medi o grandi impianti, il bacino di utenza: gli attuali Aro, o gli ex Ato?

E ancora quali tecnologie tali impianti dovrebbero utilizzare per il trattamento del rifiuto organico: aerobico o anaerobico e quanti impianti, in base alla scelta di dimensioni e tecnologie, stabilire per ciascuna provincia. “Solo dopo aver risposto in maniera esauriente a tali domande sarebbe logico affrontare il tema della localizzazione” lamentano Trio e l’assessore Bianco.  

“L’intervento del direttore di Ager, Grandaliano sembra andare in una direzione opposta, considerato che il voler tirare dritto sull’ipotesi di Masseria Ghetta, senza l’ascolto di alcuna ipotesi alternativa e soprattutto senza la doverosa considerazione delle problematiche e delle criticità più volte lamentate, rischia di generare un irreversibile corto circuito istituzionale” incalzano gli amministratori comunali di Surbo.

“Giova a riguardo ricordare come nessun riscontro è stato dato da Grandaliano alla richiesta di incontro formulata il 16 giugno scorso” continuano, “da parte del Comune di Surbo a seguito dell’incontro svoltosi il giorno precedente tra il sindaco e gli operatori del settore turistico, ricettivo e della ristorazione di Surbo e dei Comuni limitrofi. In quella occasione, dopo aver espresso le forti preoccupazioni da parte dei medesimi operatori, si chiedeva un incontro allargato al fine di poter congiuntamente considerare tutte le implicazioni legate al progetto”.

“Non può condividersi l’atteggiamento liquidatorio che traspare dalle dichiarazioni del direttore di Ager” lamentano ancora Trio e Bianco, “in merito alla distanza da una struttura di pregio situata a ridosso del sito, anche e soprattutto perché, se ci avesse ricevuto e lo avesse fatto con gli imprenditori direttamente interessati, avrebbe appreso dalla viva voce degli stessi che il rischio di una desertificazione economica e turistica non è mera demagogia, ma concreta possibilità”.

Alla luce di tali considerazioni l’amministrazione di Surbo ha rinnovato, per l’ennesima volta, l’invito ad “una più rigorosa valutazione” delle conseguenze della scelta, che non può assolutamente ed unicamente essere dettata dalle stringenti scadenze del Pnrr. “Non vorremmo doverci leccare le ferite” concludono sindaco e assessore, “quando ormai sarà troppo tardi ed avremo ulteriormente martoriato il nostro territorio, rispetto a quanto già avvenuto nel passato”.

Trepuzzi, contrarietà e siti alternativi

“Prendo atto delle dichiarazioni di Grandaliano e ribadisco le criticità presenti in nell’area del Nord Salento in questione dove dovrebbe sorgere l’impianto di compostaggio” commenta il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, “evidenze peraltro non chiarite nella stessa missiva, laddove nei punti più rilevanti, rispetto alla verifica delle distanze dalla scuola dell’infanzia e dalla masseria Ghetta, viene affermato nelle conclusioni che i ricettori sensibili, saranno comunque oggetto di opportune valutazioni negli studi previsionali in fase autorizzativa. Una conclusione che desta più di qualche perplessità e non è di certo di facile lettura”.

“Ad oggi, noi rappresentanti degli enti interessati, non abbiamo a disposizione un progetto per poter valutare al meglio le soluzioni messe in evidenza dal direttore dell’Ager” evidenzia con fermezza Taurino, “purtroppo invece constatiamo come vengano ignorati del tutto gli appelli che provengono dagli amministratori del basso Salento, le cui difficoltà oggettive non verrebbero superate dall’eventuale conferimento nel suddetto impianto, se questo dovesse essere localizzato in area Masseria Ghetta”.

Taurino fa riferimento alle disponibilità al confronto in sede di conferenza dei sindaci, sollecitate dal sindaco di Martano, nonché delegato della Provincia all’Ambiente, e a quelle del sindaco di Soleto, con l’individuazione di siti altrenativi per la realizzazione di impianti di compostaggio.

“Noi attendiamo che sia Grandaliano, in qualità di legale rappresentate di Ager a farci conoscere il suo progetto di impianto di compostaggio, nell’unica sede opportuna che è quella della conferenza di servizi,  laddove noi esprimeremo tutte le riserve ed eccezioni” incalza il sindaco di Trepuzzi, “una su tutte il vincolo presente sulla stessa masserie Ghetta. Ribadiamo la ferma volontà di una contrarietà al progetto, ma non per questo ci sottraiamo al confronto istituzionale, a mio giudizio sempre opportuno, perché con responsabilità e senso delle istituzioni si affrontino tematiche complesse che riguardano la vita dei cittadini e la legittima aspirazione ad una risoluzione della chiusura del ciclo dei rifiuti”.

“Ad oggi sarebbe stato opportuno, che Ager” conclude Taurino, “avesse presentato il suo piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti relativo alla Provincia di Lecce nella sede competente, cioè la Conferenza dei Sindaci. Tale discussione si sarebbe potuta tranquillamente affrontare già da un anno. Per questo sottolineo che non può essere addebitata al sottoscritto alcuna responsabilità non avendo potuto esprimere un giudizio compiuto sul piano dei rifiuti nelle suddette sedi competenti.

Faccio presente che solo appena venti giorni fa si è svolto un incontro istituzionale dopo il quale ho risposto nei termini e nei modi convenuti nell’occasione. Ad oggi però, nessun progetto è stato inviato all’attenzione dei sindaci”.

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