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Concentrazioni di Pm10: nell'ultimo anno più sforamenti di quelli del 2019

Report di Arpa Puglia: il parametro della legge nazionale è rispettato, ma non quello dell'Oms, dieci volte circa inferiore. Nel territorio di Lecce sono due le centraline: piazza Libertini e via Garigliano

LECCE – Bene considerando la normativa nazionale di riferimento, male tenendo conto dei valori di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il report di Arpa Puglia sulla concentrazione durante il 2020 di Pm 10, che è causa di maggiore mortalità e di ricoveri per malattie cardio-polmonari, apre uno scenario in chiaroscuro. Si può tirare un sospiro di sollievo da una prospettiva oppure trarre motivi di preoccupazione dall’altra.

La differenza è tutta qui: la legge italiana è considerata rispettata se i superamenti della soglia di 50 microgrammi per metro cubo sono fino a 35 all’anno, ma per l’Oms lo stesso limite è di tre sforamenti annui. Va ricordato che la principale fonte di emissione sono gli impianti di riscaldamento. Esaminando l’intero ambito italiano sono 530 le stazioni di monitoraggio: il valore limite per come definito dalla norma è stato superato in quasi il 30 percento delle centraline, riferite soprattutto al bacino padano. Questa percentuale arriva al 75 percento se però riferita ai parametri dell’Oms e con una distribuzione geografica che riguarda gran parte del territorio nazionale.

Il direttore: "Rafforzare il monitoraggio"

“Abbiamo scelto di analizzare il Pm10 – ha commentato Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia - avendo quale riferimento sia il decreto legislativo 155 del 2010, sui limiti della qualità dell’aria in ambiente, che i parametri fissati per il Pm10 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In tal modo abbiamo verificato come al rispetto dei limiti di qualità dell’aria, come disciplinati dalla normativa ambientale - con un trend in costante miglioramento – non corrisponda analogo risultato per il rispetto dei parametri fissati dall’Oms. Una ragione per non fermarsi ed anzi per rafforzare i monitoraggi e sollecitare politiche ambientali ancora più ambiziose, in una visione realmente integrata di tutela dell’ambiente e della salute”.

Del resto, ha spiegato il direttore dell’agenzia, “da un punto di vista dei valori di riferimento dell’Oms, invece, si riscontra un trend pressoché stazionario nell’ultimo triennio, con un dato, relativo al 2020, di 40 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che hanno superato il valore di riferimento”. Da rimarcare che le centraline maggiormente interessate dai superamenti di soglia sono quelle della provincia di Lecce e di Brindisi (tabella sotto).

Nello specifico della città di Lecce, dove sono installate le centraline di piazza Libertini e via Garigliano, nella sintesi del report è scritto che “il valore limite di legge non è mai stato superato dal 2015 al 2020, mentre il valore di riferimento dell’Oms è stato superato quasi sempre nei sei anni oggetto di studio. Rispetto al 2019, nel 2020 si registra l’aumento del numero di superamenti in entrambe le centraline presenti nel capoluogo leccese”. Come messo in evidenza dalla tabella sopra i giorni di superamento della soglia sono stati più o meno il doppio di quelli registrati negli anni immediatamente precedenti.

Il commento dell'assessora all'Ambiente

Angela Valli, titolare della delega all'Ambiente nella giunta comunale leccese ha così commentato il report: “I dati diffusi da Arpa riguardanti la nostra città segnalano un incremento degli sforamenti nel 2020, motivati nella relazione del Snpra (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente), come nel resto d’Italia da fattori più che altro legati alle condizioni metereologiche, che hanno visto l’anno scorso minori precipitazioni nei periodi nei quali più di frequente gli sforamenti si verificano"

Valli ha poi rivendicato l'operato del governo cittadino: "Attraverso politiche di mobilità sostenibile e promozione dei mezzi alternativi all’automobile, di riforestazione urbana e incremento delle alberature, di promozione di una edilizia maggiormente sostenibile e green, di deciso contrasto all’abbandono dei rifiuti – e ai conseguenti roghi che spesso fanno seguito agli abbandoni –, l’amministrazione comunale è impegnata con forza sul tema della riduzione delle emissioni inquinanti in città. Perseguiamo come obiettivo strategico il risultato di una città che adattarsi ai cambiamenti climatici in corso, difendendo i suoi abitanti dalle conseguenze del riscaldamento globale".  

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