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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavorano per Sanitaservice

Contratto non prorogato: protestano gli addetti alla pulizia del Dea

Il 15 novembre spira il termine del rapporto a tempo determinato. Per le sigle sindacali la necessità di un prolungamento è confermata dalla richiesta di prestazioni in regime di straordinario fatta al personale ausiliario

LECCE – Si è tenuto in mattinata, nei pressi della prefettura di Lecce, il sit-in promosso da Usb, Fp Cgil e Fials per protestare per la mancata proroga del contratto a tempo di 28 operatori addetti alla pulizia e alla sanificazione del Dea del “Vito Fazzi”.

Le sigle sindacali fanno presente che il fabbisogno lavorativo sembra al contrario confermato dall’interpello del 28 ottobre dell’amministratore delegato di Sanitaservice rivolto al personale ausiliario per acquisire la disponibilità a effettuare, come straordinario, attività di pulizia e sanificazione proprio presso il Dea dove, dal 3 novembre, è previsto il trasferimento dei reparti di Cardiologia, Cardiochirurgia, della sala operatoria di Emodinamica e di due terapie intensive.

Alla prefettura viene quindi chiesto un incontro in tempi molto stretti, mentre alla Regione Puglia, al commissario di Asl Lecce e all’amministratore di Sanitaservice di scongiurare la perdita di posti di lavoro. Si tratta di personale che prima dipendeva da Asl e che poi era stato dirottato sull’azienda in house. La situazione si è complicata con il blocco delle assunzioni imposto dalla Regione.

La protesta di oggi

Hanno incontrato i lavoratori il coordinatore regionale del M5s, Leonardo Donno e il consigliere comunale Arturo Baglivo, che insieme al vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili stanno seguendo la vertenza.

“Ci è stato detto - spiegano Arturo Baglivo e Leonardo Donno - che alcuni di loro sono a casa già da oggi ed entro il 15 purtroppo saranno licenziati tutti. Non si può ridurre il numero degli addetti alla sanificazione e pulizia, considerando anche che dalla fine di questa settimana è previsto il trasferimento nel Dea di ulteriori reparti. Sanificare gli ambienti comuni, i reparti di degenza, gli ambienti dell'emergenza - urgenza e le sale operatorie richiede un numero di persone adeguato e la giusta formazione. L’azienda sostiene di non aver bisogno di questi lavoratori, ma bisogna tener presente che quando è stato redatto il piano triennale del fabbisogno, il Dea era ancora chiuso e a tutti gli oss è stata richiesta la disponibilità ad effettuare straordinari per coprire i turni di pulizia al Dea. a dimostrazione che questi lavoratori sono utili. Oggi c’è stato un primo incontro con il Prefetto e continueremo a seguire la situazione”.

“Il prefetto si è impegnato - dichiara Casili - a chiedere un tavolo con la Asl e la Regione. Serve dare risposte a questi 90 lavoratori, che fino ad oggi hanno garantito un servizio essenziale, che non può essere svolto in maniera superficiale. La carenza di personale porterà un sovraccarico di lavoro agli altri operatori e il rischio è quello di una sanificazione frettolosa che danneggerebbe i pazienti, a rischio di infezioni nosocomiali. Avvieremo una interlocuzione con i vertici della Asl, in modo da capire nel dettaglio quale sia la situazione. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori approfondimenti”.

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