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Criminalità ed emergenza Covid: i nodi da sciogliere del nuovo prefetto

Trio ha incontrato la stampa per spiegare come sarà impostato il suo lavoro: "Serve collaborazione e rispetto istituzionale per superare le criticità. Non conosco il Salento, è una sorpresa"

LECCE -  Lealtà, collaborazione e rispetto istituzionale: è la ricetta di Maria Rosa Trio per risolvere gli annosi problemi del Salento cui si è aggiunta la complicata gestione dell'emergenza sanitaria.

È arrivata da Latina per prendere il posto di Maria Teresa Cucinotta, in una terra ancora da esplorare da tutti i punti di vista. “Il personale della prefettura di Lecce mi ha accolto in maniera eccezionale e appena sarà possibile farò un tour culturale perché non ero mai stata nel Salento e per me tutto è una sorpresa”, ha dichiarato durante l'incontro con la stampa locale.  

“È ovvio che ci sarà da lavorare”, ha aggiunto la prefetta che ha già gestito situazioni delicate nel Lazio e a Vercelli in occasione dell'arrivo dei migranti.

In quell'occasione, ha raccontato lei, fondamentale è stato il rapporto di fiducia instaurato con i primi cittadini. Esperienza che intende replicare anche in provincia di Lecce: “Attraverso la lealtà e la correttezza istituzionale siamo riusciti ad affrontare le criticità che emergevano di volta in volta, ed è questa la chiave per risolvere i problemi del territorio. Sono entrata in ogni comunità in punta di piedi perché mi piace lavorare mantenendo un profilo basso, ma poco a poco la prefettura locale si è trasformata in un elemento determinante – ha spiegato Trio -. Se non ci fossero state le prefetture, in questo periodo delicato d'emergenza sanitaria, la situazione sarebbe stata ancora più complicata”.

La nuova prefetta ha parlato della provincia di Lecce come difficile da gestire, da molti punti di vista: “Non c'è solo il problema della criminalità organizzata ma anche quello dell'emergenza Covid-19. Nel Sud l'impatto del virus è stato minore ma serve un'azione di squadra con tutti i soggetti istituzionali, come sindaci, Asl, forze di polizia e la collaborazione dei cittadini per affrontare la situazione”.

“Le forze di polizia stanno facendo ciò che è in loro potere per monitorare gli assembramenti e i controlli saranno intensificati nei casi dei concerti e nelle discoteche, ma anche in quel caso serve la collaborazione della polizia locale – ha spiegato -. Bisogna trovare una sintesi tra tutti gli interessi: il diritto alla salute è il bene primario ma con un po' di buonsenso e con il rispetto delle regole si può venire in contro anche alle esigenze di chi lavora”.

E a proposito delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle istituzioni locali, Trio ha spiegato che già sta studiando la situazione ma l'ultima relazione della Dia (Direzione investigativa antimafia) evidenzia una situazione comune in molte province italiane: “Questa è una sfida da affrontare con l'aiuto della magistratura nel rispetto dei ruoli: lavoreremo basandoci sulle informazioni delle forze dell'ordine per trovare delle soluzioni”.

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