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Danni del maltempo, anche Nardò e Taviano chiedono lo stato di calamità

Continua la stima dei danni causati dalle piogge e le mareggiate dei giorni scorsi e i Comuni formalizzano le singole richieste a prefettura, Regione e Governo. Sulla costa neretina danni per 1 milione e 400 mila euro

NARDO’/TAVIANO - Dopo la ricognizione complessiva della Provincia di Lecce e le iniziative della Regione, continuano a concretizzarsi anche le singole richieste dello stato di calamità per i danni causati dal maltempo e dalle mareggiate tra il 12 e il 13 novembre scorsi. Dopo la formalizzazione arrivata da Porto Cesareo e Gallipoli, in questi giorni sono diverse le amministrazioni comunali che, con apposite delibere dell’esecutivo comunale, hanno motivato le ragioni della loro richiesta e quantificato una stima del ristoro economico necessario a fronteggiare le spese per i danni subiti sul territorio. Tra queste anche le municipalità di Nardò, Taviano e Tuglie.             

Nardò chiama Governo e prefettura

Il Comune di Nardò ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i gravi danni riportati al patrimonio pubblico e, in parte, anche privato a causa del maltempo dello scorso 13 novembre. Ha chiesto, inoltre, alla prefettura di Lecce l’attivazione immediata dei fondi previsti per fronteggiare le spese dei primi ed urgenti interventi e alla Regione la concessione dei benefici previsti dalle vigenti disposizioni normative e di contributi straordinari per consentire il ripristino delle strutture pubbliche e private danneggiate e la messa in sicurezza delle aree a rischio. 

“Ci sono danni enormi persino più ingenti di quelli che temevamo nell’immediatezza dei fatti” puntualizza il sindaco Pippi Mellone, “è chiaro che occorrono interventi straordinari per far fronte ad un fabbisogno che abbiamo sommariamente quantificato in 1 milione e 400 mila euro per il solo patrimonio pubblico. La forza del vento e del mare è stata devastante, per fortuna non ci sono stati danni alle persone. Mi aspetto che il Governo riconosca la condizione particolare in cui, nostro malgrado, ci troviamo”.

I danni causati dal forte vento e dalla mareggiata sono molto ingenti e l’amministrazione comunale, a seguito di una prima, sommaria, indagine tecnica, ha quantificato, come riferito dal sindaco, in un milione e 400 mila euro il totale dei danneggiamenti per il patrimonio pubblico. Il vento ha sradicato molti alberi, che in un paio di casi sono caduti sulle sedi stradali interrompendo la viabilità, ha divelto pali dell’illuminazione, segnali stradali, panchine e cestini dei rifiuti, ha distrutto infrastrutture in pietra. Nella notte tra il 12 e il 13 novembre i residenti di lungomare Emanuele Filiberto sono rimasti isolati a causa dell’impraticabilità della strada, allagata e piena di grossi detriti e macerie. È evidente che si tratta di eventi gravi ed eccezionali e che per far fronte agli interventi di ripristino servono risorse straordinarie.

Taviano, vicini a cittadini e agricoltori

Anche il Comune di Taviano ha chiesto formalmente il riconoscimento dello stato di calamità naturale, in seguito ai danni provocati dal maltempo. Lo ha fatto con una delibera di giunta ravvisando le intense ed avverse condizioni atmosferiche che hanno interessato l'intero territorio comunale, sia a Taviano che a Mancaversa, e segnalando come l'eccezionale fenomeno abbia causato innumerevoli ed ingenti danni ad immobili pubblici e privati, ai beni mobili come autoveicoli, nonché alle colture particolarmente colpite dalle abbondanti piogge.

L'amministrazione comunale ha ravvisato inoltre danni strutturali alle abitazioni, per via di case notevolmente danneggiate, oltre ad alberi sradicati e pali della luce e del telefono divelti. Pertanto, dopo aver già avanzato, con una nota al presidente della Provincia di Lecce, la richiesta di contribuzione con allegata stima preventiva dei danni di importo pari a 210 mila euro, ora il Comune si è fatto promotore di una richiesta inoltrata al presidente della Regione affinché lo stesso rivolga istanza al presidente del Consiglio dei ministri di dichiarazione dello stato di calamità naturale e di attivazione di interventi atti a rimuovere la situazione di grave disagio venutasi a creare per tutti i cittadini. Analoga richiesta viene estesa anche al ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali, a tutela e a beneficio di tutti gli agricoltori duramente colpiti dall’inusuale evento climatico.

“Siamo vicini a tutti i nostri concittadini, particolarmente a tutti gli agricoltori, su cui bruciano le conseguenze di un fenomeno atmosferico che ha violentemente sferzato e messo in ginocchio il tessuto economico e sociale dell' intero territorio, e per tutti loro siamo impegnati presso le istruzioni sovracomunali a perorare una vicinanza e un sostegno dello stato che non può non farsi carico, con urgenza e serietà di tali problemi cui noi stessi cerchiamo di far fronte e dare una concreta risposta" sono le parole del sindaco Giuseppe Tanisi che partecipa la sua "concreta solidarietà a tutti i tavianesi che hanno subito danni economici e materiali e che ora cercano di risollevarsi e di ricostruire”.

Anche il Comune di Tuglie ha comunicato di aver dichiarato lo stato di calamità e di aver chiesto al Governo nazionale la somma di 32 mila euro per i danni causati dal maltempo del 12 novembre scorso. Alberi sradicati, pavimentazione stradale, segnaletica, pali dell'illuminazione e lampade hanno subito le conseguenze su tutto il territorio comunale. “Ci auguriamo che il governo risponda al più presto e positivamente” l’auspicio del sindaco Massimo Stamerra.

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