Un 26enne muore per un danno neurologico: donati cuore e fegato
La famiglia, informata dai medici del decesso avvenuto in serata, ha subito acconsentito: in poche ore da Bologna è arrivata un'equipe, da Bari un'altra. La sindaca di Porto Cesareo ha espresso il cordoglio della comunità
LECCE - Un altro prelievo di organi, il terzo nel giro di un mese, è stato effettuato al "Vito Fazzi" di Lecce dalla serata di ieri fino alla tarda mattinata. Il donatore è un giovane di 26 anni, originario di Porto Cesareo, deceduto in seguito a un danno neurologico irreversibile.
Quando i medici del reparto di Rianimazione hanno comunicato loro la morte del figlio, i genitori hanno acconsentito alla donazione. Immediatamente si è attivato il complesso iter ospedaliero che coinvolge varie aree mediche. In questa circostanza sono intervenuti i reparti di Anestesia e Rianimazione, Neurologia, Anatomia patologica, i laboratori di Patologia clinica e Microbiologia e la direzione sanitaria e sono giunte due equipe da Bologna e Bari, la prima per il cuore, la seconda per il fegato.
"Rivolgo un affettuoso abbraccio e un ringraziamento alla famiglia del ragazzo - ha dichiarato il direttore sanitario di Asl Lecce, Roberto Carlà - che con questa decisione, in un momento di indicibile dolore, ha voluto donare la vita a chi, senza questo dono, rischierebbe di perderla. La perdita più difficile, quella di un figlio, che si trasforma in vita e in speranza di vita, è il generoso lascito di questa famiglia a cui va il nostro profondo cordiglio e la nostra gratitudine". Sono migliaia in Italia i pazienti in attesa di trapianto: nella sola Puglia sono circa duemila quelli in attesa di un rene.
La tragica vicenda del 26enne ha coinvolto l'intera comunità di Porto Cesareo, la cui vicinanza ai familiari è stata espressa dalla sindaca, Silvia Tarantino.
