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La denuncia: "Positivi due operatori, attivare subito il Pronto soccorso al Dea"

Funzione Pubblica mette in evidenza la necessità del trasferimento del reparto nel nuovo plesso. Bollettino regionale: 414 i nuovi casi confermati in Puglia, di cui 82 in provincia di Lecce. Quattro i decessi

LECCE – Sono due i casi di positività al Sars Cov2 registrati negli ultimi giorni tra gli operatori del pronto soccorso del "Vito Fazzi" di Lecce. Al primo, emerso nella notte tra venerdì e sabato, ne sarebbe seguito un altro in seguito al giro di tamponi effettuato. A riferirlo è Floriano Polimeno, segretario provinciale della Funzione pubblica per conto di Cgil Lecce, che incalza l'azienda sanitaria locale a procedere con l'apertura a pieno regime del plesso del Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea). 

“Non riusciamo a comprendere i motivi alla base del ritardo nell’inaugurazione effettiva della nuova struttura - scrive il rappresentante sindacale -. Eppure è arcinoto come l’attuale sede del pronto soccorso sia inadeguata, perché non garantisce dal punto di vista logistico percorsi garantiti per i casi di Covid”.

“L’astanteria da 12 posti - spiega ancora Polimeno nel comunicato stampa - è piena ed i pazienti purtroppo sostano per giorni in fila nei corridoi. Tra l’altro spesso è difficile controllare l’accesso dei parenti nella struttura. La preoccupazione degli operatori è di lavorare in un ambiente a rischio contagio, per loro e per i pazienti. Purtroppo oltre al Covid devono combattere anche contro burocrazia e logistica”.

Secondo Polimeno, l'emergenza Covid rischia di compromettere gli standard di sicurezza saldandosi con un problema strutturale: "Il pronto soccorso del Vito Fazzi, inoltre, deve fare i conti con la carenza del personale. La quarta ondata impone di prendere decisioni che sono a portata di mano: potenziamento dell’organico, una nuova struttura, una nuova organizzazione della presa in carico dei pazienti positivi al Covid. E soprattutto occorre un monitoraggio serio ed approfondito degli operatori venuti in contatto con pazienti e colleghi positivi. Il virus ha un periodo di incubazione molto variabile: rimettere al lavoro un operatore risultato negativo al primo tampone sarebbe troppo rischioso. Adeguare il Pronto soccorso garantirebbe di sicuro un minor rischio di contagio nel resto della struttura ospedaliera. Invece spesso assistiamo a contagi evitabilissimi, negli ambulatori e nei reparti verso i quali vengono dirottati i pazienti del pronto soccorso”.

Bollettino regionale del 20 dicembre

In Puglia, secondo l'ultimo bollettino epidemiologico, sono 414 i nuovi casi di positività confermati, di cui 82 nella provincia di Lecce. L'incidenza su sette giorni è ora di 98 diagnosi ogni 100mila abitanti in ambito regionale, di 87 sulla scala provinciale. 

Trend in crescita anche nel numero dei ricoveri per sintomi Covid: 178 in tutto, con 152 pazienti in area non critica e 26 in terapia intensiva. Il dato di ieri era, rispettivamente, di 149 e 25 degenti nelle strutture pugliesi. I decessi registrati sono stati 4 mentre 148 sono state le certificazioni di guarigione (con tampone negativo): i casi attuali in Puglia sono ora 7.440.

La campagna vaccinale

Intanto, è proseguita anche domenica la campagna vaccinale in Asl Lecce con 1868 vaccinazioni di cui 778 nella Caserma Zappalà, 153 nel Centro polivalente di Galatina, 80 nell'Istituto Comprensivo Falcone di Copertino, 285 nel Pta (Ex Ospedale) di Gagliano del Capo, 183 nel Pta (Ex Ospedale) di Maglie, 89 dal Sisp di Maglie, 125 nel Dea Vito Fazzi, 152 dai Medici di Medicina generale, in ambulatorio e a domicilio, 23 nelle farmacie.

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