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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Ditta nuova, problemi vecchi": la polemica di Cgil sul trasporto dei disabili

"Da autisti ad assistenti al trasporto senza avere le competenze e le abilitazioni. I dipendenti hanno ricevuto delle lettere con un aut-aut irricevibile": Filt chiede un confronto con la Asl

LECCE – Ancora problemi nel servizio di trasporto dei disabili, dal domicilio ai centri di riabilitazione, della Asl di Lecce. A segnalarlo è la Filt Cgil. Nonostante il cambio d'appalto, sostiene il segretario Giuseppe Guagnano, le antiche criticità non si sono ancora risolte: “Dopo la controversa gestione della Vincenzo Tundo spa, comincia col piede sbagliato l’esperienza del Kratos Consorzio Stabile, con sede a Galatina, subentrato alla ditta di Zollino”.

Alcuni autisti, in particolare, hanno segnalato al sindacato quanto segue: “Il 12 aprile molti di loro hanno ricevuto una lettera con cui si comunicava un cambio di mansione in assistente al trasporto: entro il giorno successivo avrebbero dovuto accettare o rinunciare al lavoro. Non propriamente la comunicazione che si aspettavano, vista la clausola di salvaguardia sociale che teoricamente li doveva mettere al riparo da brutte sorprese. Molti hanno risposto mettendosi a disposizione dell’azienda, ma rimarcando di non avere le competenze adeguate”.

La Filt Cgil sottolinea che “la figura di assistente al trasporto non è prevista dall’appalto e fino al 16 aprile scorso, data del passaggio di appalto, è stata svolta da dipendenti Asl, non avendo gli autisti la qualifica di operatore socio-sanitario”.

Guagnano, stigmatizza la condotta di Asl e azienda, “tutt’altro che coerente con gli atti di gara e il quadro normativo e giurisprudenziale”, dice il sindacalista.

“La ratio della clausola sociale, anche secondo l’orientamento dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), va ricercata nella tutela della stabilità occupazionale. Il fatto che il Consorzio già in sede di gara abbia comunicato di non avere necessità di ulteriori autisti perché nel suo organico ne ha già altri, è la prova di come la procedura di avvicendamento nella gestione dell’appalto fosse viziata fin da subito. Innanzitutto perché la Asl non ha adempiuto all’obbligo di informazione e consultazione nei confronti delle organizzazioni sindacali”, prosegue lui.

“Appare quanto meno strano che la Asl possa accettare che lavoratori da anni impegnati a fare gli autisti possano di colpo svolgere l’attività di assistente al trasporto. Tra l’altro senza averne l’abilitazione, che arriverà solo dopo un percorso formativo di due anni con mille ore di formazione dall’esito non scontato. Spetterà al lavoratore pagare questa formazione? E quando verranno frequentate le ore di corso, durante l’orario lavorativo? Tutti aspetti non definiti e sui quali è mancata l’interlocuzione con il sindacato”, sottolinea lui.

Le rimostranze mosse dalla Filt alla Asl, in una lettera inviata anche all’azienda, alla Regione e al prefetto, sono numerose: mancata comunicazione, ostruzionismo all’attività sindacale, aver avallato la violazione della clausola sociale, aver autorizzato illegittimamente, oltretutto in un momento di emergenza Covid, il trasporto di persone fragili con personale non qualificato e con sicure ricadute anche sulla tranquillità dei familiari dei disabili.

“Faccio appello alla politica locale e regionale affinché non volti le spalle alle esigenze dei lavoratori e alle prerogative dell’azione sindacale. Alla Asl chiediamo l’immediata attivazione del confronto sindacale, l’immediata convocazione di un tavolo e l’adozione di tutte le misure necessarie per arginare il gravissimo stato delle cose venutosi a creare”, conclude il sindacalista.

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