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Reni, cornee e fegato prelevati da 64enne: la famiglia acconsente alla donazione

L'uomo è deceduto al "Vito Fazzi" in seguito a emorragia cerebrale. Si tratta del secondo prelievo nel giro di tre settimane. Da Modena e Napoli due equipe chirurgiche

LECCE - Dopo quello del 24 marzo, Al "Vito Fazzi" di Lecce è stato effettuato un altro prelievo multi organo: allora su una donna di 36 anni, questa volta su un uomo di 64 anni, anche lui deceduto per emorragia cerebrale. 

Le operazioni di prelievo hanno coinvolto il personale di Anestesia e Rianimazione, di Neurologia, di Anatomia patologica e della direzione sanitaria dell'ospedale, oltre a due equipe chirurgiche giunte da Modena e da Napoli, città dove veranno effettuati i trapianti sui donatori in attesa.  Come sempre accade in questi casi, la Direzione generale della Asl ha rivolto un ringraziamento "a tutti gli operatori che hanno reso possibile un’operazione così complessa ed esprime profondo cordoglio ai familiari per la perdita del loro congiunto".

L'assenso alla donazione è stato espresso dai familiari dell'uomo quando i medici di Rianimazione hanno dovuto comunicare il decesso. Nella circostanza precedente, invece, la donna aveva già espresso ai suoi congiunti la volontà di donare, mentre era in buona salute, rendendo quindi loro più agevole il gravoso compito di dare una risposta ai sanitari nei tempi stretti che si devono rispettare perché il prelievo vada a buon fine.

Il 9 aprile, alla vigilia della Giornata nazionale delle donazioni, abbiamo pubblicato il resconto di una lunga conversazione con il dottore Giuseppe Pulito, direttore di Anestesia e Rianimazione, e la dottoressa Donatella Mastria, coordinatrice delle donazioni per quanto riguarda l'ospedale leccese: la Puglia registra ancora un numero troppo alto di opposizioni alla donazione, mentre non è ancora sufficiente diffusa l'informazione relativa alle dichiarazioni di volontà e alle forme con la quale si esprime. 

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