I dubbi sull’ecocentro di Lido Marini sbarcano in Regione. Chiesta audizione
Il consigliere regionale Casili ha chiesto di affrontare la questione sul progetto del centro di raccolta dei rifiuti della marina di Ugento nella V Commissione. Da sciogliere i nodi sulla localizzazione contestata nel lotto del comparto 78
UGENTO - Il confronto e le perplessità sollevate da residenti e villeggianti di Lido Marini, ma anche dalla pro loco e dai consiglieri dell’opposizione, circa la localizzazione del nuovo ecocentro comunale per la raccolta dei rifiuti differenziati, si spostano ora in sede regionale e saranno al centro di una prossima audizione nella commissione Ecologia e difesa del suolo.
L’istanza è stata formulata dl consigliere regionale Cristian Casili, del Movimento 5 stelle, che ritiene utile che per chiarire la questione relativa al progetto di realizzazione del centro comunale di raccolta dei rifiuti differenziati nella marina ugentina, sia utile ascoltare la Sezione regionale competente, l’amministrazione comunale e i rappresentanti della Pro loco di Lido Marini.
Il tutto mentre nel territorio ugentino prosegue il dibattito sulla opportunità di far nascere il nuovo centro nel cuore del comparto urbanistico 78 e che ha visto la recente mobilitazione dei residenti e villeggianti con un sit-in di protesta che si è svolto lo scorso fine settimana al quale hanno preso parte anche consiglieri comunali e regionali.
“Il progetto per la realizzazione di un ecocentro in località Lido Marini nel comune di Ugento deve essere attentamente approfondito, soprattutto con riferimento alla sua localizzazione, per evitare di generare impatti in termini ambientali e di compromettere la vivibilità di una località residenziale e turistica molto apprezzata” spiega il consigliere Casili, “restano da chiarire anche alcuni aspetti dell’istruttoria in base alla quale il progetto è stato ammesso al finanziamento nell’ambito dell'avviso pubblico regionale, con un contributo massimo di 380 mila euro, soprattutto con riferimento al requisito relativo alla dimostrazione della piena disponibilità dell’area in cui verrà realizzato l’intervento”.
Per avere riscontri su tali questioni si attende dunque l’audizione nella V Commissione regionale. “L’avviso regionale prevede esplicitamente che, a pena di inammissibilità, l’istanza di finanziamento debba essere corredata, tra l’altro, dalla documentazione comprovante la piena disponibilità dell’area in cui verrà realizzato l’intervento” incalza Casili, “e che gli interventi proposti siano localizzati in aree servite dalla rete viaria e dotate di viabilità adeguata a consentire l'accesso sia agli utenti, sia ai mezzi pesanti”.
Nel 2019, ai fini della partecipazione all’avviso regionale il Comune di Ugento aveva individuato quale area in cui realizzare l’ecocentro, quella destinata alla cessione, in favore del Comune, nell’ambito del Piano di lottizzazione del 2013 proposto dai proprietari del comparto 78 del vigente piano regolatore generale.
A maggio dello scorso anno, in seguito all’accoglimento dell’istanza di finanziamento da parte della Regione, l’istruttoria del piano di lottizzazione non risultava ancora conclusa, pertanto l’amministrazione ha provveduto ad avviare il procedimento per l’esproprio delle aree interessate dall’intervento con contestuale avvio delle relative procedure funzionali all’adozione di una variante al Prg.
“Sembrerebbe, quindi non sussistere, né all’epoca della presentazione dell’istanza né allo stato attuale, il requisito relativo alla piena disponibilità dell’area” evidenzia il consigliere penta stellato, “e rispetto alla viabilità, la documentazione progettuale appare carente tanto che sembrerebbe doversi provvedere all’esproprio di ulteriori aree per garantire un’adeguata viabilità di accesso all’impianto”.
“Inoltre, essendo la zona molto urbanizzata, il traffico veicolare che ne deriva potrebbe generare impatti sull’area residenziale” continua Casili, “anche la previsione di conferire, tra le altre tipologie di rifiuti, la frazione organica, che potrà stazionare fino a 72 ore, rischia di produrre impatti odorigeni nell’area residenziale, soprattutto nel periodo estivo”.
“Resta anche da considerare l’effettivo fabbisogno di un ulteriore centro di raccolta di rifiuti differenziati nel territorio comunale di Ugento in cui risultano già realizzati tre impianti a servizio delle aree maggiormente abitate e quindi maggiormente caratterizzate da pressione antropica” conclude il consigliere regionale, “pur riconoscendo la grande utilità dei centri di raccolta e la necessità di sfruttare le risorse pubbliche messe a disposizione della Regione, è necessario approfondire le criticità rilevate per assicurare che gli interventi realizzati sul territorio siano razionalmente localizzati ed effettivamente necessari alle esigenze della comunità, anche per garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficiente”.