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Tre calciatori e due membri dello staff: apprensione per l'esito dei tamponi

Dopo i controlli fatti ieri, cinque sono i casi di positività emersi. Nuovo ciclo di test prima delle gara di lunedì sera contro il Pescara. Sono 21 i convocati da mister Corini

LECCE – Si è dovuta attendere la lista dei convocati, poco prima delle 17, per provare a dedurre, per sottrazione, i casi di positività al Covid-19, tre calciatori e due membri dello staff, rilevati nella tornata di tamponi fatta ieri e comunicati oggi poco dopo le 14.

Esclusi dal ritiro gli indisponibili Listkowski e Dermaku (accusavano comunque problemi muscolare già noti), Rodriguez che è in ritardo di condizione (e che il Covid lo ha già avuto), Monterisi, Felici, Bjorkengren (che già ieri erano in differenziato), Gallo, Falco (ha ripreso ad allenarsi regolarmente ieri dopo qualche bega contrattuale con la società), Rossettini (squalificato) e il non convocato Borbei. Tutti gli altri sono abili e arruolabili per il match di domani, alle 21, contro il Pescara. Inutile dunque giocare a fare i detective.

L’Us Lecce ha dato conto degli esiti senza ulteriori specificazioni (le società possono scegliere se comunicare il nome dei diretti interessati, oppure no) e, del resto, l'esperienza di Cosenza, della scorsa settimana, suggerisce la massima prudenza: alla vigilia della partita con i calabresi, e con i salentini già in ritiro a Rende, si era avuta notizia di due test positivi (un calciatore e un membro dello staff). Rendendosi indispensabile un ulteriore ciclo di tamponi, ed essendo indisponibile la locale azienda sanitaria a farli, dal Salento era stata attivata una staffetta che il giorno dopo aveva accertato la negatività per tutto il gruppo squadra, compresi i due profili 24 ore prima risultati positivi. Ora il Lecce, che dovrà sottoporsi a un nuovo giro di test per avere il via libera definitivo, è nella cosidetta "bolla": il gruppo squadra è isolato e non ha contatti con l'esterno. 

Mister Eugenio Corini nella consueta conferenza stampa della vigilia, poco prima delle 13, era ancora inconsapevole di quello che sarebbe accaduto, ma l’argomento Covid era stato comunque in qualche modo affrontato. Con il sentore di un nuovo Dpcm alle porte, infatti, Corini aveva così risposto: “Noi siamo fortunati a continuare a fare il nostro lavoro e questa è una responsabilità in più che ci dobbiamo prendere davanti ai nostri tifosi anche se ci sono delle difficoltà oggettive: penso a quello che abbiamo vissuto a Cosenza, che va oltre la logica della preparazione di una partita. Bisogna essere proattivi: non dobbiamo crearci alibi, ma di capire come non farci trovare impreparati. Siamo tutti adulti ed è chiaro che la salute viene prima di tutto, ma noi professionisti con tutti i controlli che stiamo facendo possiamo dare un piccolo contributo a un senso di normalità ai nostri tifosi, alle prese con tanti problemi quotidiani. A meno che non ci venga detto, ovviamente, che la nostra attività può causare un danno alla collettività”.

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