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Giovedì, 28 Marzo 2024
Indicata un’area del comparto 78 / Ugento

Ecocentro a Lido Marini, Regione scarica dubbi: “Iter ok, il sito scelto dal Comune”

Dopo le proteste dei cittadini e le richieste di chiarimento di alcuni consiglieri regionali l’assessore all’Ambiente, Maraschio, ha chiarito i termini della procedura. Sulla scelta e disponibilità dell'area acquisite le autocertificazioni dell’ente comunale

UGENTO – I dubbi e le perplessità manifestate nel territorio di Ugento per la realizzazione di un nuovo ecocentro comunale nella zona del comparto78 della marina di Lido Marini hanno portato l’assessore regionale all’Ambiente, Maria Grazia Maraschio ha formulare dei chiarimenti in merito alla linearità dell’iter procedurale in risposta anche agli interrogativi posti da alcuni consiglieri regionali salentini tra cui Paolo Pagliaro, Cristian Casili e Paride Mazzotta.

E tra i chiarimenti fortini dall’assessore della giunta del presidente  Emiliano anche quello relativo alla competenza nella individuazione dei siti adeguati e disponibili che resta in capo alle amministrazioni comunali. E nel caso specifico dell’ecocentro della marina di Ugento  la localizzazione e la disponibilità dell’area è stata fornita e garantita dalle comunicazioni e documentazioni fornite dal’amministrazione del sindaco Salvatore Chiga nell’ambito della partecipazione all’avviso pubblico per ottenere le risorse necessarie per costruire il nuovo centro di raccolta dei rifiuti differenziati.

“L’utilità e l’opportunità di localizzare un centro di raccolta rifiuti in una determinata area è di competenza dell’amministrazione comunale” ammonisce l’assessore Maraschio, “ed è certamente necessaria un’attenta valutazione a monte sulla localizzazione dei siti e un coinvolgimento della comunità in tale scelta,  tramite un processo partecipativo fra cittadini. Allo stesso tempo è anche opportuno sottolineare che i centri di raccolta rivestono un ruolo ecologico fondamentale nelle nostre comunità”.

Dalla Regione di puntualizza anche come i centri di raccolta comunali  non possono considerarsi delle strutture impattanti, ma sono viceversa dei luoghi necessari per evitare lo smaltimento illecito nelle campagne, per offrire servizi al cittadino e tutelare meglio l’ambiente.

Sulla questione pone l’accento anche il direttore di dipartimento, Paolo Garofoli, per fare chiarezza sulla procedura. “Dal punto di vista amministrativo l’iter è corretto. Il requisito richiesto prevedeva la disponibilità dell'area. Quest’ultima è stata dichiarata con autocertificazione da parte del sindaco e la Regione ha dunque valutato l’istanza di ammissione a finanziamento sulla base anche delle autocertificazioni presentate, verificando che il Comune avesse rispettato quanto previsto dall’avviso pubblico”.

Le linee guida per la realizzazione dei centri comunali di raccolta prevedono per altro che la scelta del sito debba essere effettuata tenendo conto dei vincoli urbanistici derivanti dall’applicazione di piani e programmi vigenti.

Progetto ecocentro-3

“Preferibilmente, si evidenzia sempre nelle linee guida, il centro dovrà essere localizzato all’interno del perimetro urbano e, in ogni caso, dovrà essere localizzato in aree adeguatamente servite dalla rete viaria per facilitare l’accesso degli utenti, delle autovetture e dei mezzi pesanti per il conferimento agli impianti” chiarisce ancora il dirigente regionale, “la scelta del sito deve quindi tenere conto delle previsioni dei piani e delle norme urbanistiche e paesaggistiche, la cui competenza, ancora una volta, è esclusivamente del Comune. Tuttavia, non risultano ancora pervenute le evidenze delle diverse fasi di attuazione dell’intervento per cui non è possibile allo stato definire il procedimento già concluso”.

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