"Eroi usa e getta": la petizione per salvare gli Oss precari
Lanciata una raccolta di firme sulla piattaforma Change.org. Il paradosso: "A rimpiazzare i 241 operatori uscenti della Asl di Lecce saranno gli idonei del concorso di Foggia, anche loro saranno assunti con contratti brevi"
LECCE - “Angeli, acclamati come eroi appena un anno addietro. Eppure oggi ricevono il benservito per un servizio svolto con coraggio”. Parole dure quelle spese dagli organizzatori della petizione online organizzata per difendere i diritti di 241 operatori socio-sanitari della Asl di Lecce che rischiano di tornare a casa.
La campagna, lanciata sulla piattaforma Change.org, ha superato già le 3mila e 200 firme a riprova di come il problema, in provincia, sia particolarmente sentito: per firmare basta cliccare qui.
L'appello, spiegano, è rivolto al governo e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Sono tanti, troppi, gli operatori sociosanitari precari che perderanno il posto di lavoro a causa di una situazione del tutto paradossale: famiglie gettate nell'oblio della disoccupazione e della povertà – si legge nella petizione -. E molti di loro si sono contagiati, hanno vissuto per mesi lontano dai propri cari per paura di contagiare”.
Ma come si è arrivati a questa situazione? “Più volte, nel corso degli scorsi mesi - si legge nel testo - l’azienda sanitaria del capoluogo salentino aveva pattuito con le organizzazioni sindacali una proroga dei contratti a tempo determinato degli Oss, fino a 36 mesi. Ma le carte in tavola paiono cambiate per i 241 operatori che hanno scontato il loro precariato durante la pandemia, e adesso sono costretti a cercarsi un altro lavoro, in piena crisi”.
La petizione sottolinea anche un altro aspetto: “A rimpiazzare gli Oss uscenti non saranno i vincitori (2445 con esattezza, già collocati a tempo indeterminato nelle varie aziende pugliesi), ma gli idonei del concorso di Foggia del 2018. Ed ecco il paradosso: anche loro saranno assunti con contratti brevi, sostituendo i precari uscenti con nuovi precari”.