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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Errori in busta paga": terzo giorno di sciopero in casa Supermonte

L'azienda ha pagato gli arretrati di agosto e convocato un tavolo sindacale il 20 ottobre. Carboni, Fiom: "Alcuni dipendenti lamentano, però, il mancato versamento degli assegni familiari e altri il rimborso Irpef"

LECCE- Due giorni di sciopero proclamati da Fiom Cgil Lecce, sabato 3 e domenica 4 ottobre, non sono bastati ai lavoratori di Supermonte che hanno deciso di incrociare le braccia anche oggi.

Alla base della protesta vi sono diverse rivendicazioni a cui l'azienda di Leverano, che si occupa della produzione di fusti e prodotti in acciaio per il beverage, ha deciso di andare incontro. Ma solo in parzialmente. In primo luogo convocando, il 20 ottobre, un incontro con il sindacato.

Fiom fa sapere che, in quella circostanza, chiederà conti del preannunciato piano aziendale. Il sindacato vuole far luce, infatti, su tutti gli aspetti economici della vertenza, compresa la gestione della cassa integrazione, e chiede notizie sulle attività di ripresa e fermata.

Lo sciopero di due giorni intanto ha prodotto un risultato immediato: Supermonte ha infatti corrisposto gli stipendi arretrati di agosto.

I problemi, però, non sono stati tutti risolti, come fa sapere il reggente Fiom, Mariano Carboni: “Leggendo le buste paga abbiamo trovato una brutta sorpresa: mancano, infatti, sia la progressione delle ferie sia dei permessi accumulati e non goduti nel tempo. Alcuni lavoratori lamentano il mancato versamento degli assegni per il nucleo familiare, riferiti a luglio e agosto; altri il rimborso Irpef”.

In più, a preoccupare la segreteria della Fiom è un altro aspetto, emerso dall’analisi della busta paga: “Dal punto di vista tecnico rimane infatti da verificare la data di assunzione (nella totalità dei casi indicata nel 22 marzo scorso) che non tiene conto del passaggio diretto tra la Superinox e la Supermonte - ha proseguito Carboni -. In occasione di un incontro specifico ci era stato comunicato che l’interruzione anticipata era avvenuta senza soluzione di continuità. Questo è un dato indispensabile ai fini della maturazione e conservazione del trattamento di fine rapporto e per i passaggi automatici relativo all’inquadramento professionale”.

Per queste ragioni i dipendenti hanno deciso di proseguire la protesta ed hanno annunciato che lo stato d'agitazione sarà revocato solo nel momento in cui l'azienda correggerà gli errori contenuti nel documento, provvedendo a corrispondere gli arretrati e modificando i cedolini.
 

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