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Non sono stati ravvisati abusi / Muro Leccese

Esclusione da commissione ambiente, legittimo operato di sindaco e consiglio

Si chiude il contenzioso a Muro Leccese dopo l’esposto di “Città Futura” che aveva denunciato l’operato del primo cittadino Donno. Il gip conferma la richiesta di archiviazione già avanzata dal pubblico ministero

MURO LECCESE - Si conclude con la conferma della richiesta di archiviazione, già avanzata dallo stesso pubblico ministero Alessandro Prontera, il procedimento penale avviato un paio di anni addietro a carico del riconfermato sindaco di Muro Leccese, Lorenzo Antonio Donno, in seguito all’esposto presentato dai referenti dell’associazione “Muro Città Futura”, Laura Lubelli, Gabriele De Pascalis, e Alessio De Gabrieli in merito alla vicenda dell’esclusione del sodalizio quale componente della nuova Commissione di tutela del paesaggio.

Il giudice per le indagini preliminari Giulia Proto ha emesso l’ordinanza di archiviazione con la quale ha dichiarato l’inammissibilità dell’opposizione mossa dai ricorrenti alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm e di fatto rigettando, nel merito, la richiesta stessa disponendo l’infondatezza dei reati di abuso ed omissione d’ufficio da parte dell’operato del sindaco e della sua maggioranza.

Le ragioni del primo cittadino sono state formulate dall’avvocato Alberto Corvaglia e il gip ha inteso confermare anche le valutazioni già avanzate nella richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero Prontera, il quale aveva già ritenuto che non fossero emersi elementi in grado di “fondare un costrutto accusatorio compatibile con il reato di abuso in atti d’ufficio, ne tantomeno con il rifiuto o l’omissione rilevanti sullo sfondo di una pur affiorante conflittualità politica in seno al Comune di Muro Leccese”.

In sintesi è stata ritenuta legittima la decisione assunta, su proposta del sindaco, con la delibera del consiglio comunale del novembre del 2019 approvata a maggioranza e successivamente contestata come “pretestuosa e aberrante” dagli oppositori e dall’associazione Città Futura.

In realtà con quel provvedimento, come riconosciuto anche nei risvolti dell’inchiesta, nella costituzione della nuova commissione di tutela e salvaguardia dell’ambiente è stato deciso di escludere la partecipazione dell’associazione “Città Futura” in quanto “vi erano delle cause di incompatibilità tra il sodalizio e lo statuto costitutivo della commissione Ambiente".

"Vi era cioè, una correlazione tra la lista di opposizione e l’associazione, e consentendo la partecipazione di quest’ultima, indirettamente avrebbero concesso una doppia partecipazione all’interno della commissione, una come rappresentante della minoranza, una come rappresentante dell’associazione, determinando così un doppio voto e minando l’integrità, le finalità e gli obiettivi per cui è stata costituita”.                  

Le obiezioni mosse attraverso l’esposto dell’opposizione e di Città Futura e la successiva richiesta di opposizione alla proposta di archiviazione avanzata dal pm non hanno trovato accoglimento e il procedimento è stato definitivamente archiviato.           

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