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Mossa per ripopolare i fondali

Fermo triennale della pesca di ricci: sì al consumo ma più controlli sulla filiera

Da domani diventa efficace la legge che però non fa divieto della commercializzazione del prodotto di provenienza extraregionale: l’impegno della Guardia costiera a intensificare le verifiche e le sanzioni

LECCE – Sarà in vigore da domani la legge sul fermo pesca dei ricci di mare per il prossimo triennio: una svolta decisa per favorire il ripopolamento dei fondali a rischio desertificazione, dovuta al prelievo massiccio degli esemplari che si è verificato in questi anni. Il provvedimento, approvato lo scorso 28 marzo e pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Puglia il 20 aprile, troverà efficacia, dunque, a partire da domani, a conclusione di un iter complesso, partito da una proposta condivisa con pescatori, ricercatori e ambientalisti su iniziativa del consigliere regionale salentino, Paolo Pagliaro, sottoscritta dal presidente Michele Emiliano e da altri quarantanove consiglieri pugliesi.

La valutazione del triennio di fermo biologico nasce sulla valutazione che il semplice stop nei mesi di maggio e giugno non abbiano generato i risultati auspicati sotto il profilo del ripopolamento dei fondali.

Ma va precisato un punto, ovvero che il divieto di pesca non coincida con quello di commercializzazione: “La legge – spiega Pagliaro in una nota - non vieta comunque di commercializzare ricci di provenienza extra regionale, che già oggi vengono serviti nei nostri ristoranti (arrivano soprattutto da Spagna, Grecia, Portogallo, Croazia, Albania e la polpa perfino dal Cile)”.

I ricci, dunque, potranno continuare ad essere consumati, purché “sia chiara – aggiunge - e certificata la loro origine d’importazione”.

A vigilare sulla tracciabilità sarà la Guardia costiera, che ha assicura massimo impegno sul fronte di controlli e delle sanzioni, come ricorda lo stesso Pagliaro dopo l’incontro avuto con l’ammiraglio Leone, comandante regionale delle Capitanerie di Porto, lo scorso 18 aprile: “Per questo – afferma - è importante che la giunta regionale si attivi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, definendo sanzioni più stringenti ed efficaci per i trasgressori”.

Pagliaro rinnova anche l’appello al Governo regionale affinché provveda a stanziare subito le risorse promesse per i ristori ai pescatori autorizzati nel triennio di stop, per il monitoraggio scientifico durante il fermo pesca e la campagna di sensibilizzazione sull’importanza del rispetto di questa legge. Sia Emiliano che l’assessore Pentassuglia hanno garantito l’impegno sul tema: “Mi aspetto – chiosa Pagliaro - ora atti concreti, consequenziali alle dichiarazioni fatte”.

La legge, che ha messo d’accordo pescatori, ambientalisti e amanti del mare e delle sue creature, può essere utile anche al ripopolamento di tutti i pesci, anch’essi in via d’estinzione, in particolare di quel pesce costiero che si ciba di ricci: “A fronte di un sacrificio di tre anni – conclude Pagliaro -, vogliamo restituire speranza di vita a questa specie in estinzione, ma serve il contributo e l’impegno di tutti”.

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