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Fiori e lettera al ministro dalle mamme: “Non uccidete la scuola, si può tornare in classe”

Iniziativa dei genitori degli alunni dell’istituto comprensivo di piazza Carducci a Gallipoli dopo la chiusura: ieri l’omaggio floreale all’ingresso e oggi l’appello inviato ad Azzolina ed Emiliano

GALLIPOLI - Posati fiori e appelli alla responsabilità al mondo della politica e dell’istruzione pubblica nei “cannoni” della civile protesta delle mamme e dei genitori tutti della scuola dell’istituto comprensivo del Polo 2 di Piazza Carducci. Ieri, ultimo giorno della didattica in presenza per gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado del plesso gallipolino, si è svolta una pacifica quanto determinata e simbolica protesta da parte dei genitori dei piccoli studenti che hanno fatto depositare, davanti all’ingresso principale dell’edificio scolastico, dei fiori, simbolo di amore e purezza nei confronti della scuola che sino al 24 novembre, come da disposizione dell’ordinanza regionale, chiuderà nuovamente i battenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

Non solo, la protesta si è ulteriormente impreziosita anche nella giornata di oggi con la stesura di una nota, promossa su iniziativa delle mamme della classe 3 A della scuola di piazza Carducci, e poi condivisa (quasi un centinaio le firme delle mamme in pacifica sommossa già poste in calce al documento) da tutti i genitori degli alunni che frequentano quell’istituto.

Tulipani, rose, gigli e fiori colorati per omaggiare la scuola e il corpo docente, ma anche per esprimere con la purezza dei fanciulli, simboleggiata da quelle essenze floreali, il dissenso verso le scelte della politica nazionale e regionale che riguardano da vicino il mondo della scuola. Ultima in ordine di tempo l’ordinanza del presidente Michele Emiliano che sospende in Puglia le lezioni in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado.

L’iniziativa delle mamme gallipoline degli alunni di piazza Carducci è partita con un appello sui social per poi concretizzarsi con la consegna dei fiori all’ingresso della scuola e con l’invio della lettera per richiedere l’apertura degli istituiti nelle provincie dove non sono presenti casi e numeri eclatanti e preoccupanti di contagio da Covid-19.                              

“Domani sarà l'ultimo giorno di scuola per i nostri bambini” l’appello lanciato ieri, “l'istruzione dei nostri figli è stata messa in una tomba. Domani in simbolo di protesta i bambini lasceranno un fiore, simbolo della loro purezza, davanti alla scuola che la politica, in maniera scellerata, sta uccidendo. Aderiamo tutti a questa protesta, pacifica come lo sono i nostri figli! Mamme non è il momento di arrendersi, ma di far sentire la nostra voce per il bene supremo della nostra vita: i nostri figli”.

La richiesta inviata all’attenzione del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, al governatore della Regione, Michele Emiliano e agli uffici scolastici regionale e provinciale è quella di una riapertura urgente delle scuole dove la situazione epidemiologica non desta preoccupazioni e non presenta focolai.

“Nella nostra provincia abbiamo pochissimi contagi dovuti alla pandemia, eppure subiamo lo stesso trattamento delle scuole del capoluogo, dove vi è davvero un focolaio che deve essere arginato” scrivono in un passaggio delle missiva le mamme gallipoline, “ma questo non riguarda noi. Ci sono circa 200 chilometri di distanza tra Lecce e Bari e il numero dei contagi nella nostra zona è notevolmente inferiore. Chiediamo un suo intervento immediato per la riapertura delle scuole nella nostra provincia. Se così non fosse non siamo pronte a piegarci al sistema di didattica a distanza integrata. Le norme igieniche e il distanziamento sono state seguite alla lettera e noi, genitori attenti, siamo stati certi di poterli far frequentare in sicurezza”.

La lettera inviata al ministro-2

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