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Venerdì, 22 Settembre 2023
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Firmato l'accordo: Regione e Comuni scommettono sulla strategia di sviluppo di Ntc

Il centro di collaudo, nei territori di Nardò e Porto Cesareo, è utilizzato dai più grandi costruttori, oltre che da Porsche che ne è proprietaria. Per mantenere la leadership nel settore sono necessari nuovi investimenti: ora manca solo il via libera dei due consigli comunali per le varianti

NARDÒ – Con la firma dell’Accordo quadro tra Regione Puglia, Consorzio Asi Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo, è stata messa questa mattina la prima pietra a fondamento del piano di sviluppo industriale presentato da Nardò Technical Center: sono previsti investimenti per 80 milioni di euro, destinati all’adeguamento o alla realizzazione ex novo di piste di collaudo e di strutture di servizio.

Il centro, che sorge in un’area ricadente nel territorio dei due comuni, è dal 2012 di proprietà del gruppo Porsche e rappresenta un punto di riferimento non solo per la casa automobilistica tedesca, ma anche per altre decine di marchi che sull’anello di 12,6 chilometri della pista salentina (e sugli altri circuiti esistenti) provano le loro vetture, la tenuta dei materiali, le evoluzioni tecnologiche.

L’iter di approvazione del piano di sviluppo di Ntc ha coinvolto enti e uffici pubblici dei vari livelli istituzionali. La proposta di piano di sviluppo del gruppo Porsche è stata presa molto sul serio perché, per mantenere il sito a un livello di eccellenza mondiale, il colosso sarebbe stato anche disposto a dirottare altrove gli investimenti necessari a conservare la leadership nel settore.

Le opere di compensazione

Dal punto di vista istituzionale ora manca solo l’assenso dei due consigli comunali perché per realizzare le opere previste è necessario approvare delle varianti ai piani urbanistici vigenti. E il “costo” di queste modifiche consiste, per il proponente, nella realizzazione di opere di compensazione.

Al pacchetto di interventi prettamente necessari allo sviluppo industriale di Ntc, infatti, se ne affianca un secondo comprensivo di opere riconosciute di pubblico interesse: si tratta della forestazione e degli itinerari ciclopedonali, della realizzazione di un centro di elisoccorso con strutture sanitarie integrabili con il sistema sanitario regionale e di un centro visite polifunzionale a disposizione della Riserva regionale orientata Palude del Conte e Duna Costiera. Programmato, inoltre, l’ampliamento del centro di sicurezza prevenzione degli incendi che sarà a servizio anche dell’area esterna al sito, in un raggio di 10 chilometri con un sistema di monitoraggio a raggi infrarossi e un parco mezzi collegato con i vigili del fuoco.

Il presidente Emiliano non ha nascosto la sua soddisfazione: “Siamo davanti a una bella storia che consentirà di rendere famosi nel mondo Nardò e il Salento, perché a questa pista faranno capo i team di quasi tutte le più importanti case automobilistiche. Immaginate che esiste un colore della Ferrari che viene chiamato ‘grigio Nardò’ proprio perché la Ferrari fa i collaudi delle sue auto su questa pista. Per tutti questi motivi, questa è una giornata molto importante. Adesso aspettiamo che i consigli comunali di Nardò e di Porto Cesareo diano il loro assenso a questo importante accordo”.

La questione degli espropri

“Si tratta di un investimento molto importante per il Salento e la Puglia e di un progetto di sviluppo sostenibile che garantirà nuovi posti di lavoro e un nuovo indotto economico in grado di favorire altri investimenti nazionali e internazionali” ha dichiarato l’assessore Alessandro Delli Noci, che si è soffermato anche sulla questione degli espropri che alcuni consiglieri regionali – Pagliaro e Casili – hanno recentemente preso in carico lamentando il malcontento per l’importo delle indennità calcolate: “Tutti i terreni espropriati – ha chiarito Delli Noci - non avranno nessun utilizzo industriale e faranno parte delle compensazioni ambientali, che prevedono azioni di ricostruzione della macchia mediterranea e di alcuni terreni che erano inutilizzati e che adesso verranno riforestati. Si tratta, quindi, di un'opportunità per rendere ancora più sostenibile questo investimento. Nei prossimi giorni, grazie anche alla disponibilità data dal presidente Emiliano, incontreremo i proprietari terrieri per risolvere le eventuali problematiche sollevate dagli espropri. Voglio rassicurare tutti sul fatto che l’impatto industriale sul territorio sarà assolutamente positivo”.

Alessandro Delli Noci

Anche per la vice sindaca di Nardò, Maria Grazia Sodero, il nodo degli espropri sarà sciolto: “Le problematiche sollevate dai proprietari terrieri troveranno una soluzione positiva: le amministrazioni pubbliche non lasceranno soli i cittadini di Nardò e di Porto Cesareo e, con loro, troveranno la soluzione migliore per le aziende. Siamo certi che il territorio trarrà soltanto beneficio dal progetto”.

“L’accordo di programma – ha affermato la sindaca di Porto Cesareo, Silvia Tarantino – sostiene lo sviluppo di una realtà già esistente sui territori di Porto Cesareo e di Nardò che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale. Vogliamo sottolineare che il progetto, pur coinvolgendo un investitore privato, ha una indiscutibile pubblica utilità. Siamo convinti che l’accordo produrrà risultati positivi per lo sviluppo del territorio, dell’ambiente e delle intere comunità”.

“Quello che più ci inorgoglisce – ha detto il presidente del consorzio Asi, Massimo Albanese - è la possibilità di tenere insieme lo sviluppo industriale con la tutela e lo sviluppo ambientale. Il patrimonio ambientale, infatti, verrà accresciuto nel corso del progetto e tutelato nel corso dei prossimi anni. Pertanto, siamo davanti a un modello di sviluppo che contempla lo sviluppo industriale, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo ambientale e anche la possibilità di uno sviluppo agricolo. Le istituzioni coinvolte hanno agito bene e con lungimiranza. Sono convinto che vedremo i frutti nei prossimi anni, ma anche nei prossimi decenni”.

All’incontro odierno hanno partecipato anche il deputato Claudio Stefanazzi (che come capo di gabinetto del presidente Emiliano aveva seguito tutto l’iter), il direttore del dipartimento regionale Ambiente, Paolo Garofoli, il direttore dell’Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, Elio Sannicandro, i rappresentanti di Ntc.

Massimo Albanese

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