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Giovedì, 25 Aprile 2024
Dopo il no del comitato spontaneo / Caprarica di Lecce

Il sindaco sull’impianto crematorio: “Rispetterà tutti gli standard qualitativi”

Il primo cittadino di Caprarica, Paolo Greco, rassicura sulla bontà della proposta che verrà realizzata

CAPRARICA DI LECCE – “Un iter ancora in fase iniziale, che si avvarrà di tutti i pareri e le valutazioni necessarie”. Il sindaco di Caprarica, Paolo Greco, rassicura i propri cittadini sulle perplessità, espresse da un comitato spontaneo nato nelle scorse ore, sul progetto di impianto crematorio che sorgerà neil centro salentino.

A Caprarica, infatti, dovrebbe nascere alle spalle del cimitero comunale l’impianto, realizzato con un partenariato pubblico e privato: tutto è partito dalla Provincia, che, nel novembre 2021 ha fissato i criteri per realizzare tre impianti sul territorio di competenza; i comuni interessati hanno presentato una candidatura, indicando i luoghi dove realizzare gli impianti crematori. Delle 8 proposte arrivate (Botrugno, Caprarica, Gagliano del Capo, Lecce, Lequile, Martano, Ortelle e Ugento), sulla base di alcuni criteri specifici, ha portato a scegliere le proposte arrivate da Lecce, Ugento e appunto Caprarica.

Al momento, come chiarisce il sindaco del Comune, è in corso la gara per l’aggiudicazione della concessione; una volta ultimata questa fase, si passerà alla redazione del progetto definitivo, su cui si potranno esprimere pareri più precisi e formulare eventuali correttivi che tengano presente le esigenze di tutti.

“Un’amministrazione attenta – ha precisato – ha il compito di ascoltare tutti i cittadini e di raccogliere le obiezioni e lo abbiamo fatto; ma abbiamo anche ascoltato esperti che ci hanno dato garanzie su molte delle questioni che vengono poste. Ogni progetto, redatto dall’uomo, non è perfetto per definizione, ma parliamo di un servizio utile alla collettività e che terrà fede a tutti gli standard qualitativi del caso, con la massima attenzione all’ambiente e alla salute di tutti”.

L’iter in questione avrà una tempistica di circa due anni, prima di arrivare all’entrata in funzione della struttura.

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