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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Fumata nera per gli esuberi all'ipermercato Conad: azienda e sindacati ai ferri corti

Un secondo incontro per scongiurare i 40 licenziamenti nel punto vendita, attesi per l'inizio di ottobre, si conclude con un nulla di fatto. La palla passa alla Provincia

LECCE – Il conto alla rovescia è iniziato: tra un mese esatto, cessata la validità del contratto di solidarietà, i dipendenti del punto vendita Conad di Cavallino, gestito dalla società Zeus, rischiano seriamente di tornare a casa con un pugno di mosche in mano.

L’azienda ha dichiarato un numero di esuberi consistente, pari a 40 unità su 127 lavoratori, per ragioni di bilancio ed equilibrio tra costi e fatturato. L’apertura delle procedure di mobilità, annunciata a giugno anche per altri punti vendita del gruppo, si è immediatamente scontrata contro il muro dei sindacati.

Nella giornata di ieri, 27 agosto, si è tenuto il secondo incontro con le parti sociali (Filcams Cgil, Uiltucs Uil ed Ugl) e si è concluso, neanche a dirlo, con un nulla di fatto. Più precisamente con un verbale di mancato accordo che mette fine alle trattative sindacali inaugurando la successiva fase amministrativa.

La palla della vertenza, in altre parole, passa ora alle istituzioni. E nel giro di pochi giorni le organizzazioni sindacali saranno convocate presso il tavolo aperto dal servizio politiche del Lavoro e della Formazione della Provincia di Lecce.

La premessa è che Conad e sindacati non hanno trovato la quadra su nulla. “Le posizioni dell’azienda sono irricevibili, ora come allora, specialmente nella parte che riguarda il congelamento degli scatti d’anzianità per un periodo indefinito – puntualizzano le segretarie provinciali di Filcams Cgil e Uiltucs Uil, Daniela Campobasso ed Antonella Perrone -. Gli scatti sono istituti contrattuali inderogabili e indisponibili, possiamo solo ragionare su altre proposte al fine di recuperare il massimo di ore possibili dagli esuberi”.

“La società ha fatto dei passi avanti rispetto al corrispettivo economico di un eventuale incentivo all’esodo volontario dei dipendenti – aggiungono le due sindacaliste – ma la nostra proposta era un’altra: ovvero prorogare il contratto di solidarietà, chiedendo un parere in tal senso anche al ministero del Lavoro”.  

Filcams e Uiltucs terranno un’assemblea nei prossimi giorni insieme ai lavoratori per ragionare, con loro, degli scenari aperti nella vertenza. Partendo, però, da un obiettivo prioritario: scongiurare o comunque ridurre al minimo il sovrannumero di dipendenti previsto.

“Si tratta di un numero improponibile, anche sulla scorta della metratura del punto vendita – contestano Campobasso e Perrone -. Come si possono coprire le necessità di un punto vendita così esteso, rinunciando a 40 persone?  Senza contare che, negli ultimi anni, sono già andati via volontariamente ben 8 dipendenti”.

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