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Gasdotto, con l'ultimo via libera si accelera verso la posa della condotta nel tunnel

Dal ministero dell'Ambiente la comunicazione di esclusione di assoggettabilità a Via. Per la fine di gennaio si conta di liberare lo specchio d'acqua ora interdetto alla navigazione

SAN FOCA (Melendugno) - Con l'esclusione della valutazione di impatto ambientale per la variante alla parte di progetto relativa alle interferenze del tracciato originario con le biocostruzioni presenti sul fondale, Tap è pronta ad accelerare sulle operazioni di inserimento della condotta nel tunnel scavato dalla talpa meccanica - una bestia di 18 metri per circa 200 tonnellate di peso. 

La comunicazione relativa all'esonero da ulteriori oneri autorizzativi è stata pubblicata sul sito del ministero dell'Ambiente nella giornata di giovedì dopo una lunga attesa tanto che, ha confessato Luigi Quaranta, capo ufficio stampa di Tap, stava iniziando a sorgere qualche preoccupazione: una decisione di senso contrario, infatti, avrebbe comportato un ulteriore slittamento dei tempi, in aggiunta al ritardo di quasi un anno accumulato in corso d'opera. Ora, è stato assicurato, il crono programma può proseguire nel rispetto degli obiettivi da raggiungere nell'ultimo trimestre dell'anno e, al netto delle condizioni meteo, per la fine del gennaio si conta di liberare definitivamente tutto lo specchio d'acqua, al largo di San Foca, sul quale è interdetta la navigazione da circa un anno, da quando cioè iniziarono le operazioni per la pose delle palancole. La consegna del "primo" gas si stima possa avvenire nella seconda parte del 2020.

Il via libera è arrivato da Roma alla vigilia della visita organizzata sul cantiere a mare: cronisti, fotografi e operatori sono stati portati sul sito delle operazioni dopo essersi imbarcati nel porto di Otranto sull'Adriatic Storm, che si occupa del trasferimento equipaggi verso la Mimar Sinam, una draga che col suo braccio meccanico sta recuperando dal fondale il "rivestimento" che è stato utilizzato per contenere la dispersione del sedimento marino durante l'azione della talpa. Tutto intorno imbarcazioni d'appoggio e per il monitoraggio ambientale. Dal punto di vista del rispetto dell'habitat marino, la responsabile di settore per conto di Tap ha assicurato il mantenimento sotto la soglia di attenzione di tutti i parametri concordati e l'invio costante della relativa documentazione agli enti preposti. 

Il video: nelle acque di San Foca

Contemporaneamente proseguono i lavori sulla parte a terra, nell'area del terminale di ricezione, in agro di Melendugno: il consorzio Tap ha dichiarato di essere a un punto tale che il tratto italiano può dirsi completato per oltre il 60 percento, che diventa il 90 considerato l'intero tracciato dalla Turchia fino a Melendugno. 

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