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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il Grande Fratello leccese ha 250 occhi: vandalismo e manutenzione i nodi da sciogliere

Per la prima volta una ricognizione completa delle telecamere presenti sul territorio comunale. Allo studio un centro di controllo unico per migliorare l'efficienza e il coordinamento

LECCE  - Quanti sono gli occhi del Grande Fratello a Lecce? Non pochi, carte alla mano. Sono infatti circa 250 le telecamere fisse installate a Lecce per ragioni di sicurezza e monitoraggio, suddivise in postazioni che afferiscono a diversi uffici comunali quando non direttamente al ministero dell’Interno attraverso le centrali operative di polizia e carabinieri. I numeri sono emersi, per la prima volta, a margine della commissione Ambiente (presidente Natasha Mariano Mariano), convocata alla presenza di alcuni dirigenti e comunque rinviata per mancanza del numero legale. 

È certamente l’assenza di una cabina di regia unica a rappresentare di per sé un’inefficienza del diffuso dispositivo di controllo: per la prima volta in assoluto l’amministrazione comunale ha avviato una ricognizione complessiva di tutti gli impianti e il sindaco Carlo Salvemini sta valutando la fattibilità di un centro unico di monitoraggio per tutto ciò che è di propria competenza. La difficoltà di comunicazione tra i diversi settori di Palazzo Carafa e tra gli uffici civili e le forze armate rappresenta certamente uno spreco in termini di risorse e di possibilità di una incisiva azione di repressione e prevenzione.

Un’altra questione estremamente significativa riguarda il numero di telecamere funzionanti e lo stato di manutenzione: nell’area mercatale di Settelacquare, quella dove a marzo è stato appiccato un rogo che ha portato all’arresto di un uomo senza fissa dimora, di 32 telecamere la maggior parte è stata smontata dopo il verificarsi di atti vandalici. Le cinque che dovrebbero monitorare quanto avviene al Parco Trax Road sono state messe fuori uso da atti vandalici, mentre al parco di Belloluogo di 24 ne risulta attivo solo un terzo. Quelle che sorvegliano il Parco dei Bimbi, all’inizio di viale Giovanni Paolo II, funzionano ma non sono mai state coperte da un servizio di manutenzione. Integro ed efficiente il sistema delle 29 telecamere installate attorno e dentro lo stadio di via del Mare.

Molti impianti sono stati realizzati con i fondi ministeriali (Pon Sicurezza 2007-2013) per controllare quanto avviene nel centro storico, nella zona della stazione e del tribunale penale, presso la galleria Mazzini. In questo caso la visualizzazione delle immagini avviene nelle sale della questura, del comando di polizia locale e per 37 telecamere su 90 anche del comando provinciale dei carabinieri.

Un’altra funzione rilevante è quella del monitoraggio dei siti sensibili dal punto di vista ambientale: al competente ufficio comunale fanno capo otto postazioni per un totale di 24 telecamere che consentono una visione ad ampio raggio ma che sarà prestro ricalibrata per consentire al personale di polizia locale distaccato presso il settore di procedere alla lettura delle targhe e l’individuazione di soggetti responsabili di comportamenti illeciti. Da questo punto di vista grande efficacia stanno dimostrando le cinque foto trappole posizionate di volta in volta laddove si verificano fenomeni di abbandono dei rifiuti. Attivate di recente, hanno già prodotto risultati concreti e un secondo bilancio dell’attività di sanzionamento derivata dal controllo sarà resa nota nei prossimi giorni. In manutenzione le due postazioni a Torre Chianca (piazza Paradiso e via del Pero).

Non sono funzionanti nemmeno le cinque telecamere installate presso il complesso Agave e gestite dal settore Traffico a causa di uno sbalzo di tensione durante un forte temporale. Gli impianti sono peraltro privi di manutenzione. Tre istituti scolastici – Quinto Ennio, Ammirato-Falcone di via Basilicata e Sigismondo Castromediano di via Cantobelli – sono dotati di impianti direttamente gestiti dai dirigenti dei plessi. 

In un'epoca in cui le telecamere sembrano essere la panacea di tutti i mali, tanto che vengono invocate oramai in ogni occasione, la città appare sufficientemente dotata: il punto nodale è la gestione complessiva, il coordinamento dei settori e delle istituzioni coinvolte. La ricognizione voluta da Palazzo Carafa consente, dopo tanti anni durante i quali non erano nemmeno chiaro quanti "occhi" fossero puntati sulla città e quanti effettivamente fossero "aperti",  di avere una mappatura completa, primo passo nella direzione dell'efficienza. 

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