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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Castrignano de' Greci

La presidente ellenica Sakellaropoulou ospite della Grecìa Salentina

Visita molto speciale per i vent'anni dell'Unione dei Comuni ellenofoni. Al capo di Stato greco sarà conferita la cittadinanza onoraria. Due giorni di festa fra i dodici paesi

GRECIA SALENTINA – C’è fermento, in questi giorni, fra i dodici comuni che formano la Grecìa Salentina. Per i vent’anni della nascita dell’Unione, la comunità ellenofona - una delle cinque di lingua minoritaria della Puglia – avrà un’ospite d’onore: Katerina Sakellaropoulou, presidente della Repubblica Ellenica.

L’evento si terrà fra sabato 9 e domenica 10 aprile. Due giorni durante i quali ogni singolo comune dell’Unione, in un itinerario che partirà da Castrignano de’ Greci e si concluderà a Corigliano d’Otranto – salvo variazioni -, potrà accogliere la presidente, che sarà proclamata cittadina onoraria della Grecìa Salentina.

Per la comunità che sorge nel cuore della provincia di Lecce la visita del massimo rappresentante del popolo greco è, ovviamente, un avvenimento storico e carico di significati profondi, visti i sentimenti di fraternità e millenaria amicizia che saranno rinnovati e consolidati proprio in quest’occasione.

“Siamo veramente felici ed onorati di poter festeggiare i vent’anni della costituzione dell’Unione dei Comuni della Grecía Salentina - dichiara Roberto Casaluci presidente dell’Unione e sindaco del Comune di Castrignano de’ Greci - con la visita della presidente della Repubblica Ellenica Katerina Sakellaropoulou. Noi griki ancora oggi sentiamo e viviamo intensamente il legame e l’amicizia con il popolo greco, per questo non potevamo sperare in una gratificazione maggiore della presenza di chi quel popolo lo rappresenta e lo guida dall’alto del suo prestigioso mandato di capo di Stato”.

Il programma della visita della presidente

“Devo ringraziare – sottolinea Casaluci – sua eccellenza la presidente Sakellaropoulou per questo gesto di estrema generosità, umiltà nei confronti di un piccolo territorio come quello della Grecìa Salentina. D’altro canto, con una punta di orgoglio, bisogna riconoscere che la nostra Unione di Comuni ha dimostrato di meritare questo tipo di attenzione, poiché negli anni ha saputo costruire il suo modello di sviluppo puntando su innovativi ed efficaci progetti di valorizzazione della cultura popolare e dell’identità grika. Tutto ciò – aggiunge Casaluci – è stato possibile grazie a dodici comunità che hanno saputo mettere da parte differenze e distinguo a favore di una lungimirante programmazione d’area che ha determinato un migliore e sostenibile destino comune”.

Il 9 ed il 10, dunque, tutti i sindaci, gli amministratori, il Consiglio dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina, con i ragazzi e i docenti delle varie scuole, gli studiosi e cultori del griko e con tutta la popolazione, accoglieranno la presidente. Nel corso della due giornate è stato programmato un mini tour per far conoscere le peculiarità e bellezze storiche e artistiche.

“Faremo conoscere il nostro patrimonio materiale e immateriale - conclude il presidente Casaluci- tra cui i nostri suggestivi Canti di Passione, uno dei più importanti eventi legati alle tradizioni, ai riti religiosi e ai canti popolari sacri che caratterizzavano i rituali pasquali e della settimana santa, che proprio in questi giorni si stanno svolgendo in ognuno dei Comuni della Grecía Salentina”.

Qualche cenno storico

L’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina è una penisola ellenofona costituita da dodici paesi: Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sogliano Cavour, Sternatia, Zollino. Nella maggior parte di questi comuni, un tempo si parlava il griko. L’area attuale della Grecìa Salentina è in realtà la parte residua di una grecità più vasta, che andava dallo Ionio all'Adriatico, con particolare rilevanza nel quadrilatero ideale ai cui vertici sono i comuni di Otranto, Casarano, Gallipoli e Nardò. 

Il dialetto griko è di derivazione greca. Alcuni filologi hanno rivendicato per queste comunità un’antica e ininterrotta discendenza dalla colonizzazione greca iniziale, altri hanno sostenuto derivi da una ri-ellenizzazione bizantina. Dopo la seconda guerra mondiale, sia a causa del fenomeno dell’emigrazione, sia per la diffusione dei mezzi radiotelevisivi, il numero dei parlanti si è assottigliato. Nondimeno, forte è la volontà di preservare le tradizioni e la stessa lingua, puntando anche su interessanti percorsi per accogliere un bacino sempre più vasto di turisti e far loro conoscere quest’area così affascinante. Rientra in quest'operazione di rilancio anche il festival de La Notte della Taranta, ormai noto in tutto il mondo.

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