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Sabato, 20 Aprile 2024
La base societaria si allarga

Il gruppo Barbetta nuovo socio dell'Us Lecce: presentazione a sorpresa

Tessile per l'alta moda e metallurgico i principali settori di attività, il fatturato annuo complessivo è di circa 90 milioni di euro. Il presidente Sticchi Damiani: “In un calcio di proprietà straniere e fondi senza volto noi andiamo in direzione contraria”

LECCE - La famiglia Barbetta impegnata nel settore tessile e metallurgico, entra nella compagine azionaria dell'Us Lecce con circa il 10 percento delle quote. I dettagli dell'accordo, sancito alla vigilia di Lecce-Frosinone, sono stati annunciati nel corso di una conferena stampa nella sala stampa del Via del Mare. L'intesa sarà formalizzata davanti al notaio Mancuso entro la fine del campionato.

“Noi abbiamo sempre voluto che l'allargamento della base societaria fosse fatto con criteri rigorosi, con realtà che operano nel nosto territorio con etica e con rispetto - - ha dichiarato il presidente del club, Saverio Sticchi Damiani -. Abbiamo avuto diverse interlocuzioni anche con altri soggetti in questo periodo ma l'identikit perfetto è quello che Luciano rappresenta. Ecco perché siamo certi di aver aggiunto un altro prezioso tassello alla nostra famiglia giallorossa. Per noi vecchi soci non è un'operazione speculativa: ognuno di noi ha rinunciato al 10 percento del suo pacchetto. Non percepiremo quindi un corrispettivo, ma con una due diligence sul valore della società è stata stabilita una quota che il nuovo socio versa come finanziamento. Ci tengo a dire che il Lecce va in direzione contraria rispetto a quanto accade in Italia, specialmente in serie B, dove sono sempre più presenti fondi e gruppi stranieri che non hanno un volto. Luciano si va ad aggiungere a un gruppo di professionisti e imprenditori del luogo, appassionati del territorio e del Lecce. Anche René De Picciotto è di fatto un salentino, vive per buona parte dell'anno qui. Lo stesso discorso lo possiamo fare per i nostri sponsor, Links, Deghi, Banca Popolare Pugliese, Isolbit: abbiamo seguito la stessa politica”.

Con l'ingresso di Barbetta il bilancio del club, naturalmente, trae immediato beneficio. Negli ultimi due anni, infatti, le conseguenze dell'epidemia di Covid, che si aggiungevano a un monte ingaggi assai oneroso, si sono fatte pesantemente sentire e le criticità, come ha ricordato Sticchi Damiani, “non si devono nascondere sotto il tappeto, ma si devono risolvere subito. Convivere con le passività non è nella forma mentis del club”. La società, avviando un percorso di patrimonializzazione e di contenimento del budget, è riuscita a parare i colpi e il suo valore è oggi vicino ai 30 milioni di euro.

Luciano Barbetta ha spiegato il senso dell'impegno preso: "Siamo molto sensibili alla funzione sociale del calcio, di cui ci ha parlato Corrado (Liguori, ndr) e alla condivisione dei progetti. Nel Salento il Lecce ha un seguito incredibile ed è un punto di riferimento. Il nostro gruppo non ha mai puntato alla massimizzazione del profitto, ma a un profitto di qualità. Noi pensiamo che gli imprenditori non devono essere considerati i proprietari dell'azioenda ma i gestori, i custodi e che il loro compito è quello di consegnare l'azienda nel miglior stato di salute possibile alle generazioni future. Per questo stiamo valutando la possibilità di consegnare la nostra azienda a forme organizzative, di cui potremmo parte, per garantire certe prospettive alle attività e al territorio intero”. Il nuovo azionista ha poi voluto chiamare in causa anche Pantaleo Corvino, il responsabile dell'area tecnica: “La sua presenza è stata molto importante per la nostra decisione. È garanzia di qualità nella scelta dei calciatori per garantire al club un futuro roseo. Il nostro gruppo non ha mai avuto quote in compagini sportive, ha fatto sempre da sponsor. Sono abbastanza deluso dai risultati della squadra del mio paese (il Nardò, ndr), per cui ho chiesto al Lecce di intensificare la collaborazione”.

Attraverso il marchio Next (metallurgia) il gruppo Barbetta sponsorizza la squadra di calcio del Nardò, impegnata in serie D, e la Pallacanestro Andrea Pasca Nardò che milita in serie A2. Nel complesso i dipendenti diretti sono circa 250, tre volte tanti sono quelli dell'indotto dei vari rami aziendali che lavorano in esclusiva. 

L'interlocuzione da parte del club di via Costadura con la famiglia Barbetta è stata curata da Corrado Liguori: “Sono molto legato a Luciano e ai suoi figli, Cesare e Gaia che sono qui, oltre che ad Adele che non è potuta venire - ha commentato il vice presidente -. La prima volta ne abbiamo parlato circa un anno e mezzo addietro. In tutto questo tempo abbiamo cercato di condividere dei valori: non era semplice fare nuovi innesti ma noi abbiamo trovato un socio di grandi qualità, con i nostri stessi requisiti di passione per il territorio e per la maglia. Il presidente ha parlato di etica e di rispetto, io aggiungo la qualità perché le aziende Barbetta nascono nel 1973 e dunque il prossimo anno compiranno mezzo secolo: la lungimiranza di Luciano e ora anche quella dei figli è sempre stata quella di puntare sulla qualità. Io conto almeno 30 aziende nel loro gruppo consentendo a oltre mille famiglie di portare a casa lo stipendio”. Alla conferenza hanno presenziato anche gli azionisti soci Salvatore, Silvia e Dario Carofalo.

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