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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Henderson e Zuta, due ingranaggi essenziali del nuovo Lecce di Corini

Il direttore Pantaleo Corvino ha presentato alla stampa il centrocampista scozzese e l'esterno difensivo naturalizzato macedone. Sabato la prima di campionato

LECCE – Dopo Coda, Listkowski e Paganini, quindi Henderson e Zuta. Il responsabile dell’area tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino, ha presieduto questa mattina la presentazione del centrocampista scozzese e dell’esterno difensivo nato a Goteborg ma naturalizzato macedone.

L’occasione è stata propizia per ribadire le condizioni difficili nelle quali si sta svolgendo il calciomercato, la cui chiusura è fissata per il 5 ottobre. I club sono condizionati da un quadro economico finanziario fragile – effetti collaterali della lunga interruzione della stagione passata causa epidemia e della chiusura degli stadi – per cui, detta alla Corvino maniera, “prevale la fantasia degli operatori, la capacità di avere rapporti e conoscenze”.

Pur avendo alle spalle una carriera pluridecennale, con 600 partite in A, per il responsabile dell’area tecnica “si tratta del calciomercato più impegnativo che io abbia mai fatto, ma lo faccio per la mia società, per il mio territorio”. Corvino ha tenuto a sottolineare che l’allestimento di una rosa competitiva a disposizione di mister Corini non è l’unica priorità che si dato: “Sono fondamentali le strutture, le attrezzature, le risorse umane per creare tutte le condizioni affinché i calciatori vengano a Lecce e non vogliano più andare via. Stiamo realizzando a nostre spese un nuovo campo di allenamento, adiacente a quello che già utilizziamo ad Acaya, e abbiamo una nuova palestra. Oggi presento alla squadra le figure che ho voluto inserire nello staff: osteopata, nutrizionista, anche una podologa. I calciatori non dovranno avere alibi: vinceranno o perderanno per quello che faranno in campo, al massimo per qualche episodio”.

Liam Henderson, piglio simpatico da buon scozzese, si è detto molto felice di essere arrivato nel Salento. A Empoli, nei mesi scorsi, ha conosciuto La Mantia che lo ha esortato ad accettare la proposta del Lecce, descrivendo la serietà del club e la passione dell’ambiente oltre alla bellezza della città. Ha già collezionato 56 presenze nella serie cadetta, segnando anche sei gol. Conosce dunque le difficoltà della categoria, ma è pronto a dare il suo contributo alla causa giallorossa: “Mi sento un classico numero 8, mi piace muovermi box to box (da un’area all’altra). Il mister insiste molto sul pressing e sul gioco in fase offensiva. Noi vogliamo fare il massimo in tutte le partite”.

Calciatore navigato, e tuttavia 28enne, è pure Leonard Zuta, esterno difensivo di sinistra in grado, come lui stesso ha precisato “di essere impiegato negli altri ruoli della retroguardia”. Quasi un’anticipazione del fatto che sabato, all’esordio in campionato contro il Pordenone, potrebbe giocare sul lato destro, nel quale attualmente manca un naturale interprete. Con esperienze della massima serie in Svezia, Croazia e Turchia, oltre che nella nazionale macedone, Zuta si è detto molto felice di avere l’opportunità di mettersi alla prova in Italia, ma anche consapevole di quanto sia duro il torneo che si appresta ad affrontare con i nuovi compagni. Ha, infine, indicato Nesta come modello di difensore.

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