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Il pg Antonio Maruccia: "La criminalità continua a investire in attività lecite"

In occasione della cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario Ii numero uno della Procura generale presenta un'analisi della giustizia, tra falle, obiettivi raggiunti e progetti ancora da realizzare

LECCE - “Il crimine organizzato continua ad investire i proventi illeciti (in particolare dal commercio degli stupefacenti) in attività economiche lecite, acquisendole o controllandole, anche profittando delle conseguenze della emergenza epidemiologica”: lo ha dichiarato questa mattina in occasione della cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno giudiziario il procuratore generale Antonio Maruccia.

Che a dimostrazione di quanto affermato, ha sottolineato l’aumento delle procedure di prevenzione patrimoniale antimafia e delle interdittive antimafia da parte delle autorità prefettizie.

Insomma, stando alle indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sul territorio sono emerse nuove modalità organizzative delle associazioni mafiose, ma è stata riscontrata soprattutto la persistenza dell'infiltrazione delle attività amministrative ed economiche da parte della criminalità organizzata.

Secondo il pg, il fenomeno è confermato dai numerosi provvedimenti di scioglimento di amministrazioni comunali che ancora si sono succeduti, da Ostuni a Carovigno a Squinzano, per citare gli ultimi.

Non sono stati mesi facili, quelli vissuti dalla magistratura, travolta dalle inchieste giudiziarie e dalle difficoltà legate alla pandemia. Ma Maruccia ha voluto precisare come sotto la guida del presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’istituzione giudiziaria sia stata capace di allontanare dall’organo di autogoverno, diversi consiglieri superiori e di spezzare le relazioni pericolose.

“Anche nel nostro distretto si sono manifestati i segni della crisi. Ma anche qui la magistratura è stata all’altezza del compito. E penso ai giudici e al pubblico ministero di Lecce che, con i processi e le sentenze riguardanti avvocati e magistrati del distretto di Bari, danno conferma della professionalità impegnata per smascherare e colpire chi non è degno della toga”, ha dichiarato.  

“Una riforma certo è necessaria. E le riforme approvate dal Parlamento si pongono questo obiettivo a partire dalla riforma del processo civile e dal processo penale, mentre è alle porte la riforma ordinamentale e del Csm. Questi interventi normativi, realizzati nel quadro del piano nazionale di ripresa e resilienza, sono stati accompagnati da importanti provvedimenti - realizzati con tempestività dal Ministero della Giustizia - per rafforzare le strutture giudiziarie, a partire dall’ufficio del processo, pensato proprio per conseguire gli obiettivi di efficienza, ai quali sono stati condizionati i cospicui fondi europei. L’abbattimento dell’arretrato, la digitalizzazione, la semplificazione, la speditezza, insomma un esercizio della giurisdizione adeguato alle esigenze moderne della società.

Un impegno straordinario, questo, che non può riguardare solo i vertici della magistratura giudicante ma deve interessare tutti i protagonisti della scena giudiziaria”, ha continuato.

Quanto all’edilizia giudiziaria, il numero uno della procura generale ha dichiarato che continuerà a impegnarsi, esattamente come ha fatto negli ultimi anni, affinché veda la luce il progetto della realizzazione della cittadella della giustizia a Lecce, su un terreno, sulla strada per Torre Chianca, confiscato alla mafia. Questo perché rifacendosi alle parole della ministra Marta Cartabia, "i luoghi parlano della vita che vi si svolge, dicono di come il Paese li considera. E quando i luoghi in cui si amministra la giustizia sono situati su terreni confiscati, allora quei luoghi testimoniano un impegno. Quei luoghi parlano anche di una storia di riscatto di cui, è stata ed è capace una comunità come la nostra”.

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