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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Impianto di compostaggio a Erchie a servizio di due province: ricorso improcedibile

Il Consiglio di Stato ha sbarrato la strada all'appello dell'ente comunale, già soccombente in primo grado: avrebbe dovuto impugnare l'autorizzazione unica dell'aprile scorso, arrivata a valle di una terza conferenza di servizi

LECCE - Il Consiglio di Stato ha respinto l'appello del Comune di Erchie avverso la determinazione regionale del dirigente della sezione autorizzazioni ambientali con cui si dava via libera all'esercizio di un impianto di compostaggio, realizzato dalla società Heracle, a servizio delle province di Brindisi e Lecce. 

L'amministrazione comunale aveva contestato una variazione di progetto rispetto alla versione originale, tale da introdurre modifiche sostanziali che avrebbero necessitato di una nuova autorizzazione. Non dello stesso parere sei erano mostrati i giudici del Tar Puglia (sezione di Lecce) che avevano accolto le tesi difensive degli avvocati Luigi Quinto e Andrea Pavanini per le quali le modifiche proposte erano più vantaggiose dal punto di vista ambientale, con riferimento in particolare alla sostituzione dei fanghi con una pari quantità di frazione organica. 

I giudici della Quarta Sezione del Consiglio di Stato, investiti del ricorso in appello, hanno giudicato improcedibile il ricorso, perché il Comune ha impugnato l'autorizzazione integrata ambientale (del 2015, poi integrata nel 2019) e non l'autorizzazione unica della Regione Puglia intanto sopravvenuto (nell'aprile scorso) a valle di una terza conferenza dei servizi e regolarmente comunicata all'amministrazione di Erchie. La mancata impugnazione dell'autorizzazione unica, in pratica, ha consolidato quel provvedimento nell'ordinamento e ha legittimato la società alla costruzione e all'esercizio dell'impianto, progettato per trattatare 80mila tonnellate all'anno di frazione organica. 

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