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Giovedì, 25 Aprile 2024
Una spesa in più per le famiglie

Imu, la nuova stangata per i leccesi: spesa più alta della media nazionale

Saldo da versare entro il 16 dicembre: nel capoluogo la media è di 621 euro per le seconde case. Giannetto, Uil: “Conto salato per le famiglie già costrette a fare con caro-bollette e rincari dei prezzi"

LECCE “Una stangata” per le famiglie leccesi, già costrette a fare i conti con il caro-bollette di luce e gas e con l'aumento dei prezzi, in generale, dovuto al rincaro dei costi di produzione e trasporto. Così Salvatore Giannetto, segretario di Uil Lecce, definisce il saldo dell'Imu sulle seconde case e sulle prime di lusso, che occorre pagare entro domani, 16 dicembre.

Conti alla mano, i leccesi pagheranno mediamente 621 euro per una seconda casa, 86 euro in più rispetto al dato nazionale (535 euro). La spesa totale annua per l’Imu ammonta a mille e 242 euro, superiore di 172 euro rispetto all’esborso medio nazionale (pari a mille e 70 euro, con punte di 2mila euro nelle grandi città).

Lecce registra comunque la spesa Imu più bassa tra i capoluoghi di provincia pugliesi: a Bari, infatti, si pagano in media mille 702 euro (851 euro per la rata di dicembre), a Brindisi mille 344 euro (672 euro il saldo), a Taranto mille 289 euro (645 euro il saldo) e a Foggia mille 487 euro (744 euro il saldo).

La media nazionale dell’aliquota applicata per le seconde case ammonta al 10,5 per mille; a Lecce è pari all’11 per mille.

A Lecce si verseranno in media mille 701 euro per il saldo Imu sulle prime case di lusso contro un costo medio nazionale di mille e 305 euro. Per chi possiede, nel capoluogo, una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale, dovrà pagare di più rispetto alla media nazionale che è di 55 euro. La spesa però è la più bassa fra i capoluoghi di provincia pugliesi: a Bari si pagheranno in media 87 euro, a Brindisi 58 euro, a Foggia 71 euro, a Taranto 61 euro.

Questi sono i dati del Rapporto Imu 2021 elaborato dal servizio lavoro, coesione e territorio della Uil nazionale.

“Saranno chiamati ai versamenti oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale: il 41 percento sono lavoratori dipendenti e pensionati, un terzo dei quali vive con un reddito da pensione sotto i mille euro. Sono questi i problemi concreti che il governo deve affrontare agendo in materia economica e fiscale con provvedimenti utili ad aiutare chi arriva a fatica alla fine del mese”, ammonisce Giannetto.

E anche per questi motivi il sindacato Uil, insieme a Cgil, ha proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata del 16 dicembre contro la manovra del governo Draghi: “Nella legge di Bilancio non ci sono risposte concrete per quello che riguarda i giovani, la precarietà del lavoro, la riforma del fisco e le pensioni”.

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