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In sei anni 120 casi di soprusi disinnescati dalla rete dell’Ambito sociale di Nardò

Il centro antiviolenza “Il Melograno” in trincea con servizi sociali e forze dell’ordine contro i maltrattamenti su donne e minori tra Nardò, Copertino, Leverano, Porto Cesareo e Galatone. Gli ultimi sette casi trattati da settembre a oggi

NARDO’ - Una fitta rete di assistenza e tutela contro ogni forma di maltrattamento e violenza, grande o piccola che sia, per tendere la mano alle donne  e ai minori  e verso chi in generale ha bisogno di un aiuto concreto. Nel giorno dedicato alla campagna per l’eliminazione definitiva  contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne arriva il bilancio anche delle azioni e delle strategie messe in auge dall’Ambito sociale  di zona di Nardò (di cui fanno parte anche le realtà comprensoriali di Copertino, Galatone, Leverano, Porto Cesareo e Seclì).

L’Ambito territoriale sociale di Nardò, in attuazione degli obiettivi prefissati nel Piano di zona al fine di realizzare interventi di tutela, assistenza, aiuto e protezione per le donne e i minori, vittime di maltrattamenti, abusi e violenza, ha stipulato già da sei anni un’apposita convenzione per la gestione del Servizio integrato territoriale antiviolenza con il centro antiviolenza “Il Melograno” di Parabita, gestito dalla cooperativa Comunità San Francesco.

Sulla base dei dati forniti in sinergia da Comune, Ambito di zona e centro antiviolenza, dal gennaio del 2014 a oggi, la rete di assistenza protetta ha accolto ben 120 donne e ha intrapreso percorsi personalizzati di fuoriuscita dalle situazioni di violenza con 95 di loro. Il tutto grazie agli interventi sul territorio garantiti dagli sportelli delle sedi di Nardò, Copertino, Leverano, Porto Cesareo e Galatone. Frutto del lavoro costante e di sinergia e condivisione d’intenti è stata la registrazione, solo nell’ultimo periodo (cioè dal mese di settembre a oggi) di sette interventi di messa in sicurezza per frenare altrettanti casi di emergenza.

Nello specifico, sei donne hanno denunciato e avviato un percorso di sostegno psicologico. Di queste, cinque hanno ottenuto, in circa due settimane, delle misure cautelari da parte dell’autorità giudiziaria di divieto di allontanamento, o di allontanamento dalla casa familiare, nei confronti del soggetto responsabile dei maltrattamenti denunciati. Vista la presenza di minori, inoltre, due donne sono state supportate e accompagnate nel percorso di fuoriuscita dalla situazione di violenza con il supporto dei servizi sociali.

“Sul fronte della violenza sulle donne” spiega l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Nardò e presidente dell’Ambito sociale di zona, Maria Grazia Sodero, “ogni giorno si fa un lavoro enorme, difficile e silenzioso, che consente di far emergere solo quella che purtroppo è sempre una piccola parte del fenomeno. Probabilmente solo la punta dell’iceberg, sulla quale si ottengono risultati che ci riempiono d’orgoglio, mentre restano ignoti molti volti, condizioni e fatti, nonostante gli appelli al coraggio, la sensibilizzazione, l’auspicio di un radicale cambio culturale. In occasione di questa giornata del 25  novembre ci è sembrato giusto ricordare la proficua sinergia tra pubblico e privato e l’impegno di tanti operatori che svolgono un lavoro tra i più difficili”.

La condivisione di prassi e linguaggi comuni e il costante lavoro di rete tra il centro antiviolenza, le forze dell’ordine locali e l’Ambito sociale di zona hanno permesso di fornire delle  risposte concrete alle richieste di aiuto delle donne del territorio, attraverso un sistema integrato di interventi individualizzati. Proprio oggi in quel di Nardò altri due interventi eseguiti dal commissariato locale hanno consentito di arginare altrettanti casi di violenze in ambito familiare.

“Gli addetti ai lavori sanno bene che il momento della denuncia del maltrattante è uno dei più critici per la donna” spiega la responsabile della rete antiviolenza SanFra, Antonia Cairo, “quello durante il quale la presenza di una rete istituzionale e sociale, compatta e coesa attorno a lei, che metta in atto azioni protettive efficaci e concrete, è di fondamentale importanza. Essenziale, tra gli altri, per la costruzione della rete è stato l’apporto fornito dall’assessore Maria Grazia Sodero e dalla stazione dei carabinieri di Nardò, dal comandante Vito De Giorgi e dai suoi uomini, che sono interlocutori attenti, preparati e sensibili all’approccio di genere. Tutto ciò ha permesso all’equipe del Melograno di mettere a punto un modello vincente che affianca la donna durante tutto il percorso di fuoriuscita dalla violenza”.

Questa mattina intanto le componenti della commissione Pari opportunità di Nardò, presieduta da Federica Ruggeri, hanno adornato la fontana di piazza Diaz (già ieri illuminata di rosso) di alcuni cartelli, con messaggi di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne. Le stesse rappresentanti hanno posto anche un mazzo di rose rosse sulla panchina rossa di via XX Settembre, simbolo della lotta alla violenza di genere.

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