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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Noi visti come sceriffi intolleranti”: intervista al comandante della polizia locale

A seguito di un nostro servizio sull’utilizzo improprio delle corsie preferenziali, in tanti si sono scagliati contro gli agenti di viale Rossini, accusati di pochi controlli. “Troppo buoni agli occhi dei cittadini che osservano le regole, percepiti come intolleranti da chi le trasgredisce”

LECCE – Numerose le polemiche scatenate da un nostro servizio sulla “invasione” delle corsie preferenziali della città da parte di mezzi non autorizzati. In tanti, sui social, si sono scagliati contro la polizia locale di Lecce nonostante l’assessore al ramo e vicesindaco Sergio Signore, contattato dalla nostra redazione, abbia assicurato maggiori controlli per contenere il fenomeno.

Ci siamo confrontati su questa prassi e sulle sanzioni in generale con il numero uno del comando dei vigili di viale Rossini. Il colonnello Donato Zacheo ha tenuto però a sottolineare che il mantra deve essere quello della prevenzione: “A noi non spaventa l’idea di essere visti come sceriffi se questa forma di “cattiveria” può servire a una maggiore sensibilizzazione all’educazione stradale.”

Intanto il nuovo Piano di trasporto pubblico locale è in arrivo: aumenta la fascia chilometrica percorsa dei bus. Più mezzi e maggiore frequenza delle corse. In questo contesto il comandante della polizia locale ha garantito un inevitabile incremento delle verifiche circa il rispetto dell’utilizzo delle corsie speciali in collaborazione con gli ispettori della Sgm. “Controlli che saranno effettuati al momento, non con videocamere, perché riteniamo che siano più educativi”.

Diciamocelo, il leccese tendenzialmente è così: chiede più controlli, ma detesta la sanzione. Spesso gli agenti del comando di viale Rossini vengono tacciati come “sceriffi”, ma al contempo vi si rimprovera di non controllare a sufficienza. Dov’è la verità?

“La verità, come tutte le cose, sta nel mezzo: è evidente che il cittadino tende sempre a giustificare il proprio comportamento. Il problema è che, nel momento in cui noi siamo tenuti a essere gli “sceriffi”, la sanzione sta scattando per pura prevenzione. Se si va a leggere il numero delle contravvenzioni elevate da parte dei vigili, si constaterà che non riguardano tanto le soste (di cui per lo più se ne occupano gli ausiliari del traffico), quanto i controlli mirati ai comportamenti scorretti: cinture di sicurezza non indossate, velocità, manovre azzardate. Però è di una epidermica antipatia assistere a scene in cui le auto si fermano davanti allo scivolo destinato al passaggio di un disabile solo per bere un caffè al bar”.

Nel recente servizio di LeccePrima, incentrato sull’utilizzo improprio da parte dei cittadini delle corsie preferenziali, in tanti si sono scagliati contro la polizia locale. Quanta percentuale di responsabilità ritiene abbia il comando?

“Nel momento in cui scatta la sanzione, è perché siamo di fronte a una situazione o a un comportamento da sanzionare. E chi subisce la multa cerca sempre, come si diceva prima, di giustificare il proprio atteggiamento: chi lascia l’auto in sosta in doppia fila, dirà sempre che è solo per i classici due minuti. Ma quella doppia fila comporta una insicurezza stradale, perché restringe le possibilità di manovra dei mezzi o mette a rischio un ciclista, un pedone. Noi siamo sempre il capro espiatorio perché, a detta dei cittadini, non siamo tolleranti nel momento in cui eleviamo la sanzione. Eppure la tolleranza c’è, lo dice il dato statistico dei verbali che non vengono elevati: a fronte di quelle fatte, l’Aci parla del 63 per cento di sanzioni non scattate appunto. Eppure ci si scagliano contro anche nel momento in cui sorprendiamo bambini seduti sul sedile e non sul seggiolino”.

Un alto tasso di inciviltà sembra caratterizzare questa città: non soltanto tra gli automobilisti, ma anche tra pedoni, ciclisti e, di recente, anche tra coloro che si muovono in monopattino. L’assessore alla polizia locale e vicesindaco della città, Sergio Signore, ha promesso una riunione in settimana per sollecitare ulteriori verifiche. Che cosa c’è da aspettarsi ora?

“Non c’è in realtà un alto tasso di inciviltà, io ci vedo piuttosto un alto tasso di controllo malgrado il nostro numero ridotto di agenti. La fascia di chi viola le norme è trasversale, riguarda effettivamente anche gli stessi ciclisti, spesso contromano. Vi sono tantissimi cittadini che rispettano la norma, ma quello che desta più attenzione è colui che la trasgredisce. Si andrà a notare quello. Contro la polizia locale ci si arrabbia comunque: si arrabbia colui che riceve la contravvenzione e dirà che i cattivi siamo noi, si arrabbia colui che non vede elevare sanzioni perché ci percepisce troppo tolleranti. Non ci sarà dunque bisogno di fare riunioni specifiche: con l’assessore Signore ci parlo tutti i giorni e io ripongo molta fiducia nei vigili. Non mi spetta esortare maggiori sanzioni: le sanzioni sono quelle che scaturiscono da una violazione, non si possono dunque inventare. Io poso solo invitare a essere più o meno tolleranti, ma questo non lo dirò mai perché è rimesso alla valutazione dell’agente che in quel momento è chiamato ad autodeterminarsi”.

Il fenomeno degli abusi edilizi e il degrado urbano diffuso è aspetto sul quale i cittadini lamentano poca presenza della polizia locale…

“Abbiamo proprio di recente portato avanti un’indagine assieme alla Procura dei minori sui writer, a proposito di degrado. Sull’abuso edilizio eseguiamo controlli soprattutto sulla scorta di esposti e segnalazioni e cerchiamo di essere supportati dalle videocamere già esistenti e da quelle che sono in fase di installazione. Certo è che il numero esiguo di vigili non ci consente di arrivare fino alle periferie: lì si va in occasione di esposti e reclami. Vorremmo andare ovunque, creare nuclei, ma quest’anno avremo ancora cinque agenti in meno. A fronte del centinaio in servizio al comando al momento, di cui una ventina a tempo determinato, dovremmo essere invece 180”.

I conducenti di bus e filobus sono stati dotati di un tesserino per poter procedere al controllo dei mezzi che occupano le corsie preferenziali, ma com’è pensabile di far svolgere loro anche questa ulteriore mansione, col rischio di ulteriori intasamenti nel traffico e di ritardi nelle corse?

“In realtà l’articolo 12 bis del nuovo Piano di Trasporto pubblico locale prevede la presenza di personale ispettivo che potrà intervenire a tutela del Codice della strada davanti a un decreto del sindaco che lo autorizzi. Ci sarà dunque questa nuova forma di attività che spetterà tuttavia soprattutto ai controllori sui mezzi pubblici. Alcuni sono stati già “abilitati”, altri lo saranno presto”.

La città, la provincia più in generale, è annoverata tra i primi posti in classifica per numero di incidenti stradali causati dall’alterazione psicofisica da alcol o droga alla guida. È a tutti gli effetti un problema sanitario: più di tre incidenti su dieci sono causati da guidatori in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti…

Gli incidenti stradali sono causati da tre elementi: il comportamento umano, le condizioni dell’auto e quelle della strada. Se uno di questi elementi non è idoneo, può verificarsi un sinistro. Il primo fattore determinante resta però quello del comportamento umano. Abbiamo avviato già da tempo, in tal senso, un progetto denominato Drug Free: prevede il controllo in borghese in zone come Piazzetta Santa Chiara, zona dell’ex Convitto Palmieri, Piazzetta Alleanza e altre aree della città. Abbiamo già ottenuto risultati soddisfacenti: diversi i verbali per somministrazione e vendita di alcol ai minori. L’abuso dell’alcol fra ragazzi molto giovani, spesso minorenni, è un problema oggettivo: dobbiamo muoverci con la prevenzione e sensibilizzazione, ma ci deve essere anche la sanzione nei confronti di chi lo somministra. Abbiamo inoltre identificato gente che spacciava con successive denunce. Continueremo con posti di controllo muniti di alcol test e drug test accanto a un progetto denominato Pit stop, finanziato con 350mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e che prevede l’acquisto di app, in collaborazione con l’Aci. È mirato anche alla informazione ed è questo l’aspetto che tengo a sottolineare: la polizia locale non si occupa soltanto di sanzioni, ma anche e soprattutto di prevenzione e  sensibilizzazione”.

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