rotate-mobile
Attualità Melendugno

Sla, a Giorgia Rollo il titolo di poliziotto ad honorem per “Io posso”

Moglie di Gaetano Fuso, l'agente morto dopo una lunga malattia e ideatore del progetto che consente l'accesso al mare ai disabili, premiata dal capo della Polizia a Roma

ROMA – “Io posso” è un progetto diventato realtà il 3 agosto del 2015. È un accesso attrezzato al mare, sulla spiaggia di San Foca, marina di Melendugno, per persone affette da Sla o portatrici di altre disabilità neuromotorie. Cresciuto strada facendo, probabilmente non c’è più nessuno in Italia che non ne abbia sentito parlare almeno una volta.

“Io posso” è nato dalla ferrea ostinazione di Gaetano Fuso e della moglie Giorgia Rollo, e ha avuto una genesi particolare. Gaetano, assistente capo della Polizia di Stato, calimerese di origine, ammalatosi di sclerosi laterale amiotrofica nel 2014, una mattina rimase folgorato da una visione. E non in senso metaforico, ma una visione reale: vide passare avanti e indietro, sul lungomare, un ragazzo su sedia a rotelle, con respiratore. Esattamente come accadeva per lui, una linea invalicabile di cemento divideva quel ragazzo dal mare. E fu in quel momento che Gaetano decise che doveva fare qualcosa.

Gaetano ha lottato fino in fondo perché il progetto si espandesse. E, ovviamente, anche contro la malattia che gli aveva consumato i muscoli, ma non una mente vivace e sempre lucida. Ma, purtroppo, nemmeno i grandi guerrieri sono immortali. Il 14 novembre del 2020 si è spento ad appena 46 anni.

Gaetano Fuso 2-2-2-2

Immortale è rimasta, però, l’idea e a portarla avanti, con la stessa fermezza, è oggi la moglie, fondatrice dell’associazione 2HE, attiva nel campo dello studio e della ricerca, di cui primo partner è l’Aisla (Associazione per la tutela, cura e assistenza ai malati di Sla) e, come detto, fra i principali artefici di “Io Posso”. Oltre che, da oggi, anche “Poliziotto ad Honorem’’, titolo che l’è stato conferito a Roma dal capo della Polizia, Lamberto Giannini, “per l’impegno civile, il senso di appartenenza alla comunità la solidarietà dimostrata”, durante le celebrazioni del protettore del Corpo, San Michele Arcangelo, in svolgimento in tutta Italia.

L’altra onorificenza, per motivazioni analoghe, a Fabrizio Torsi, livornese, costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale che il destino ha voluto avvenisse pochi giorni prima di intraprendere il suo percorso nella Polizia di Stato. E che da allora, si è sempre dedicato al volontariato in favore delle persone in condizione di disagio e alle battaglie per l’eliminazione delle barriere architettoniche per i disabili. Il suo impegno, in particolare rivolto ai giovani, si è esplicitato tramite l’associazione Aps, dallo stesso Torsi fondata e presieduta.

Tornando alla struttura di San Foca realizzata tramite “Io posso”, “La terrazza”, come noto è oggi dotata di un servizio volontario di assistenza e di salvataggio garantito da poliziotti della squadra olimpica Fiamme Oro, grazie al protocollo d’intesa con il Dipartimento della Pubblica sicurezza, sottoscritto dall’allora capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli. In questa struttura balneare non esistono disabilità, ma solo percorsi di vita e di condivisione di una gioia possibile per tutti. E Giorgia Rollo, di professione avvocato, in tutto ciò, cura gli interessi della già citata associazione 2HE, le donazioni e organizza eventi di beneficenza per la raccolta fondi necessari per la gestione della struttura.

E il progetto continua a espandersi. Proprio quest'estate, infatti, sotto la spinta e il coordinamento dell'associazione, anche a Gallipoli è sorto un lido attrezzato per persone affette da gravi disabilità.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sla, a Giorgia Rollo il titolo di poliziotto ad honorem per “Io posso”

LeccePrima è in caricamento