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L'Atalanta fa paura, ma il Covid-19 di più: agitazione per i tifosi in trasferta

Domenica il Lecce affronta la forte squadra di Bergamo. Non ci sono disposizioni contrarie alla libertà di movimento dei suoi sostenitori: biglietti in vendita

LECCE - Se l'Atalanta fa paura per il suo gioco travolgente e il valore dei suoi calciatori, i suoi tifosi in questo momento suscitano ancora più timori. Il perché è presto detto ed è legato alla gestione emergenziale per fronteggiare la diffusione del Covid-19. L'opportunità di vietare la trasferta ai tifosi che vengono dalla regione dove c'è il principale focolaio di contagio è uno dei temi principali del dibattito sui social, tra richieste strampalate, isterismi, ma anche considerazioni assennate.

Con una comunicazione datata 26 febbraio e inoltrata, nell'ordine, a prefetto, questore, presidente della Regione e sindaco - e per conoscenza alla Figc e all'Atalanta -, l'Us Lecce ha fatto presente di aver fatto partire la prevendita anche per il settore Ospiti in vista della gara di domenica tra i giallorossi e gli orobici, "preso atto dei provvedimenti adottati dal governo, dalla Regione Lombardia e dalla Regione Puglia in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19".

Con la lettera il presidente Saverio Sticchi Damiani ha chiesto di sapere se ci sono ragioni per adottare restrizioni: "Attesa la situazione di oggettiva incertezza derivante dall'evoluzione della situazione sanitaria e dell'eventuale emanazione di ulteriori provvedimenti da parte delle autorità competenti, si chiede di conoscere eventuali motivi ostativi alla regolare vendita dei tagliandi riservati alla tifoseria ospite". 

La politica, ovviamente, non sta a guardare: solo poche ore addietro il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia al Comune di Lecce ha chiesto un tavolo tecnico in prefettura per dare "certezze in tempi brevi", ritenendo che ci sia una incongruenza in relazione alle determinazioni ufficiali della Regione Puglia del 24 febbraio. 

Con una situazione in perenne divenire qualche certezza a dire il vero c'è: la prima è che governo e Regioni, per decreto, agiscono in maniera congiunta in tema di sanità e prevenzione. L'ultimo riferimento normativo è il decreto del 25 febbraio del Presidente del Consiglio dei Ministri; la seconda è che qualsiasi decisione relativa al campionato di serie A viene presa di concerto tra i vertici del calcio e il governo (che a inizio settimana ha accolto la richiesta della Figc di far giocare alcune gare a porte chiuse, volendo la federazione evitare il blocco del torneo).

Non regge dunque il paragone, di cui pure si è parlato, con la mezza maratona "Corri a Lecce", prevista per domenica e annullata per motivi di opportunità dall'amministrazione comunale. Trattandosi di una manifestazione di esclusivo ambito locale, infatti, la competizione podistica rientra nella competenza di Palazzo Carafa che, per il resto, è vincolato alla filiera isituzionale. E le veci del governo le fa la prefettura che in ogni provincia ha competenza su sicurezza e ordine pubblico.

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