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La lettera del Movimento Regione Salento: “Marine nel degrado, s’intervenga”

La missiva è stata inviata oggi agli uffici competenti quali Ambiente, Polizia Locale, Lavori Pubblici e Rigenerazione Urbana del Comune di Lecce, dopo le criticità segnalate da alcuni residenti

LECCE - Marine leccesi nel degrado: è questo l’oggetto della lettera inviata oggi dal Movimento Regione Salento agli uffici competenti quali Ambiente, Polizia Locale, Lavori Pubblici e Rigenerazione Urbana del Comune di Lecce, dopo le criticità segnalate da alcuni residenti.

A renderlo noto è il coordinatore cittadino Giancarlo Capoccia, che spiega come nella frazione di Frigole, in prossimità della strada provinciale per il capoluogo e via Alberto Almagià, vi sia un parco pubblico di 2.500 metri quadrati circa, con alberi di pino domestico alcuni dei quali oggetto di cedimenti, come quello avvenuto, fortunatamente quando non c’era nessuno, il 10 marzo scorso, con il ribaltamento di un intero fusto.

“Come ormai è risaputo, il pino domestico, ha rivelato tutta la sua pericolosità se impiantato in zona abitata o urbana. Difatti è la stessa amministrazione comunale che ha disposto la chiusura, dopo l’inaugurazione in pompa magna, con tanto di banda musicale e alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano avvenuta lo scorso 21 giugno, del parco Ex Galateo proprio per la situazione di precarietà di molti dei pini presenti a rischio caduta. Non solo, ne vieta l’accesso di altri durante i periodi meteo climatici avversi. Gli alberi presenti nel parco oggetto del nostro intervento sono stati esaminati certificando il loro stato di salute?”, domanda il coordinatore.

Marine leccesi nel degrado

“Lo stesso, a nostro parere, ha una seconda importante pericolosità: lambisce, in piena curva, la trafficata provinciale (Lecce-Frigole), a protezione della quale vi è una semplicissima recinzione con rete elettrosaldata ancorata a dei pali. L’eventuale urto di un’automobile non impedirebbe al veicolo di uscire di strada e di penetrate all’interno del parco. Questo senso di insicurezza ha indotto i residenti di non frequentare più il parco usufruendo di un altro spazio pubblico, ma quello attualmente utilizzato è l’area marcatale situata tra via Roberto Almagià, Via Carmelo Colaminico e la Lecce Frigole, infestata da erba spontanea sia lungo il perimetro che al centro, la cui altezza, raggiunge i bambini al punto da coprire le loro sagome”, incalza Capoccia.

Per tali ragioni, il Movimento chiede un intervento urgente per rendere l’area fruibile e sicura alle famiglie: “Questa non è un’altra Lecce ma è la nostra città perché la nostra comunità non vive solo nella bellezza del patrimonio storico ma anche paesaggistico e costiero”.

Il coordinatore sottolinea come il 12 gennaio 2012, il sindaco Carlo Salvemini, allora consigliere di opposizione, parlava sui media locali del degrado ambientale e paesaggistico delle marine leccesi, come il ritratto chiaro di una politica vuota di senso, oltre che irresponsabile: “A distanza di 10 anni nulla è cambiato, con la differenza che oggi, è proprio lui, ad amministrare la città da ormai 5 anni.”

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