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Presenti le autorità

Le nuove sfide dell’Università. Locatelli: “Gradualità e prudenza nelle ripartenze”

Nel centro Ecoteckne l’inaugurazione dell’anno accademico di UniSalento incentrato sui temi dell’inclusività, della crescita culturale e dello sviluppo sostenibile. Il direttore del Consiglio superiore di Sanità, al netto dei messaggi dei No vax, ha rilanciato su vaccinazioni e “guardia ancora alta”

LECCE - Le nuove sfide di un mondo accademico e di un Ateneo sempre più inclusivo e pronto alle sfide della crescita culturale e dello sviluppo sostenibile. Dopo due anni di restrizioni che hanno calmierato le cerimonie ufficiali, questa mattina, nel centro congressi del complesso Ecotekne, si è svolta  la cerimonia di inaugurazione del 67mo anno accademico dell’Università del Salento.

L’edizione 2021-2022  è stata incentrata sul tema "One health. La ricerca scientifica per la salute globale” con i tradizionali interventi istituzionali del rettore, Fabio Pollice, del direttore generale e dei rappresentanti della Consulta del personale tecnico-amministrativo e del consiglio degli studenti. Inaugurazione impreziosita dalla presenza e dalla lectio magistralis del professor Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale “Bambino Gesù” di Roma e direttore del Consiglio superiore di Sanità.

Scritte e manifesti no vax

Al netto di alcune scritte No vax e di volantini comparsi sul muro di recinzione  del complesso universitario (le scritte, che sono state rimosse, e i messaggi che richiamavano anche quelli che già ieri erano comparsi sui muri di Lecce che raffiguravano il premier Draghi con i baffetti stile nazista, palesavano la contrarietà al Green pass, come forma di “controllo sociale”, e ai “medici del terrore”) su cui indagano gli agenti della Digos, Locatelli, all’arrivo presso il Campus, ha ribadito i concetti cardine legati alla necessità di vaccinarsi e sulla “progressività e gradualità” nelle riaprture e nella ripartenza delle attività e del Paese.

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"Convincere chi ancora esita"

“È assolutamente fondamentale richiamare l’importanza di aderire al ciclo di vaccinazione primaria, per quella minoranza di soggetti che ancora non ha ricevuto il ciclo d’immunizzazione, che anche alla somministrazione della dose booster” ha sottolineato direttore del Consiglio superiore di Sanità, “perché è acclaratamente evidente la protezione che viene conferita dai vaccini. Bisogna perseguire su questa strada convincendo coloro che hanno ancora esitazione che questo è il modo migliore per proteggersi”.

Anche sull’allargamento delle maglie delle restrizioni Locatelli, ribadendo anche il ruolo e le prerogative che spettano alla Politica e la fiducia nell’operato di Mario Draghi, con la sua solita pacatezza dialettica è stato altrettanto esplicito e perentorio.

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“Non si può far passare il messaggio che l’allentamento delle restrizioni corrisponda ad un liberi tutti” ha detto Locatelli, “ma è necessario procedere con gradualità e prudenza nelle riaperture. Non bisogna dimenticare che abbiamo ancora una circolazione virale che non è esattamente tra le più basse, quindi, è importante mantenere quei criteri di progressività e gradualità, andando nella direzione delle aperture perché la situazione epidemica ci consente di farlo, ma tutto questo lo si è ottenuto solamente grazie ai vaccini e al senso di responsabilità che ognuno di noi ha avuto e grazie all’adattamento delle decisioni al contesto epidemiologico”.

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Il direttore del Consiglio superiore della Sanità si è espresso anche sulla ipotesi di somministrazione della quarta dose di vaccino. “Sulla popolazione in generale non ci sono dati per poter dire né che si farà certamente, né che certamente non verrà considerata” ha spiegato Locatelli, “ mentre per i soggetti immunodepressi una quarta dose va letta correttamente come booster e come strategia per  garantire una protezione ulteriore”. Nella sua lectio magistralis il professor Franco Locatelli ha relazionato sulla “Terapia genica come modello di medicina personalizzata e di precisione”.

Pollice e le sfide di Unisalento

Alla presenza delle autorità religiose, civili e militari e dei rappresentanti del mondo accademico il rettore Fabio Pollice dopo i saluti di rito ha sottolineato le nuove sfide sulle quale l’Università del Salento è pronta a cimentarsi per accompagnare la crescita intellettuale, scientifica e lo sviluppo del territorio.            

“Sin dal mio insediamento ho cercato di interpretare e dare sostrato alla vitalità di questo Ateneo” ha sottolineato il rettore, “e l’impegno di tutta la comunità accademica a portare avanti un progetto ambizioso: quello di divenire per il nostro territorio, attraverso la leva della formazione e della ricerca, un effettivo volano di sviluppo per un’economia che resta ampiamente sottodimensionata rispetto alle sue potenzialità. Vogliamo portare la comunità locale a sentirsi orgogliosa della propria Università e a riscoprirla come un bene comune, un patrimonio collettivo, un riferimento identitario.

Inaugurazione dell'anno accademico

“La strada è ancora lunga e non priva di ostacoli” avverte Pollice, “ma noi la stiamo percorrendo con determinazione, mettendo a fattor comune tutte le nostre capacità e tutte le nostre energie. Abbiamo naturalmente bisogno del sostegno del nostro territorio, della fiducia dei nostri studenti e delle nostre studentesse e delle loro famiglie, ma abbiamo altresì bisogno del supporto delle altre istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali".

"E forse, proprio perché confido in questo sostegno, confido nella passione e nell’impegno della mia comunità accademica, confido nella forza creativa e generativa di questa terra, ritengo che quel futuro di sviluppo da sempre invocato sia alla nostra portata” ha concluso il rettore, “che marginalità e spopolamento possano essere definitivamente vinti con un progetto integrato legato proprio alla salute dell’uomo e dell’ambiente. Puntiamo ad un progetto che porti il territorio a divenire un laboratorio di innovazione incentrato sulla ricerca pubblica e privata. Una Università al servizio del suo territorio, una università ‘del grembiule, come l’avrebbe definita un’anima nobile di questa terra. Con questo auspicio dichiaro aperto il nuovo anno accademico”.

Gli interventi dell'inaugurazione

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