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Lecce saluta Gino Citiso, maestro pasticciere sinonimo di eleganza e innovazione

Lo storico fondatore della pasticceria, punto di riferimento di tanti leccesi, si è spento nelle scorse ore. Apprese da giovane l'arte torinese e la portò nel Salento, dando il proprio timbro alle creazioni

LECCE – Lecce dice addio a Gino Citiso. Il maestro pasticciere si è spento all’improvviso alle prime ore di giovedì 16 novembre. Aveva 92 anni e il suo resta un esempio di vita, di capacità imprenditoriali, di amore per il gusto e di voglia di rinnovare e scoprire nuove strade per deliziare i palati, ma sempre restando nel solco della tradizione.

Citiso è da annoverarsi di diritto fra i personaggi che hanno segnato la storia contemporanea della città, con la sua pasticceria che, pur cambiando più volte sede (i più ricordano quella di via Gentile e l’attuale fra via Oberdan e viale Japigia, aperta all’inizio degli anni ’90, ma la prima fu in via del Mare) è sempre rimasta punto d’incontro obbligato per tanti leccesi. Per una prima colazione, addentando magari un pasticciotto, per le torte delle ricorrenze speciali (le sue mimose hanno fatto scuola), per le guantiere di mignon della domenica in famiglia.

In una lunga e interessante intervista rilasciata negli ultimi anni al sito Dolcelecce.it, che invitiamo a leggere, Gino Citiso ha riassunto le tappe principali della sua vita. Partendo dalla sua formazione nella scuola pasticciera torinese.

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Come tanti meridionali, in un momento in cui il Sud non offriva troppe strade da percorrere, a soli vent’anni lasciò il Salento per trasferirsi al Nord e lì acquisire esperienza. Salvo poi fare il percorso a ritroso, dieci anni più tardi, portando a Lecce quel carico di conoscenze e avviando un’attività che è andata crescendo nel tempo, infondendo il proprio inconfondibile timbro alle creazioni. E arrivando anche sorprendere con idee coraggiose. Con il pasticciotto al cioccolato, per esempio, è stato con trent’anni d’anticipo il precursore di quelle varianti che oggi vanno tanto di moda, come ricordato nella summenzionata intervista.  

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Attività all’avanguardia, sinonimo di raffinatezza ed eleganza, Citiso è comunque sempre rimasto un marchio a conduzione familiare. Da tempo le redini dell’attività sono state assunte dal figlio Davide che ne sta perpetuando il nome, e tuttavia, fino a poco tempo addietro, era facile trovare Gino e la moglie Lucia ad accogliere i clienti alla cassa, sempre con quel sorriso che non ha mai perso, nemmeno dopo uno di quegli episodi che rischiano di segnare una vita per sempre, come la violenta rapina subita nel 1989, quando fu addirittura ferito con un colpo di fucile a una gamba. Sintomo di amore puro per la propria creatura e di voglia di continuare a tramandare ai giovani i segreti della professione, di andare avanti superando ogni ostacolo.

I funerali si svolgeranno nel pomeriggio di oggi, venerdì 17 novembre, alle 16, nella parrocchia di Santa Lucia di via Asti, muovendo dalla camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha voluto ricordare il maestro pasticciere: “Il mio ricordo di adolescente goloso è legato – come quello di tanti leccesi – alla pasticceria Citiso, che mi ha educato a quell'amore per i dolci che ancora scandisce le mie giornate. Le mie preferenze andavano soprattutto sul bignè alla crema Chantilly. Gino Citiso è stato un precursore fra gli imprenditori leccesi perché si è formato a Torino, dove ha appreso i segreti dell'arte dolciaria e poi ha coraggiosamente scelto di tornare nella sua città per aprire una delle più note pasticcerie di tutta la provincia, apprezzata anche per l'eleganza raffinata dei suoi arredi. Il mio abbraccio alla moglie e ai figli di Gino vuole essere quello affettuoso di tutta la nostra comunità”.

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