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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Basta subire: ora Taser e bodycam”. Polizia, sindacati sul piede di guerra

Solidarietà dal ministro Lamorgese ai poliziotti aggrediti a Lecce, ma proprio al Viminale si rivolgono sigle quali Sap, Fsp ed Es che ritengono di non poter più attendere. "Servono protocolli operativi per operare in sicurezza"

LECCE – Sindacati di polizia sul piede di guerra. Taser, bodycam e, in generale, protocolli che garantiscano maggiore sicurezza sono alcune delle richieste espresse a gran voce da diversi rappresentanti della categoria. La vicenda della brutale aggressione subita dagli agenti di polizia di una volante, a Lecce, con l’auto di pattuglia a sua volta danneggiata, ha avuto una certa eco mediatica e provocato reazioni ferme. Anche il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso in una nota “vicinanza e solidarietà agli operatori di polizia che sono stati aggrediti e feriti, in occasione di alcuni interventi di prevenzione e controllo del territorio”. “Ancora grazie - ha proseguito la titolare del Viminale - a tutte le donne e agli uomini delle forze dell’ordine sempre in prima linea per garantire la sicurezza di tutti i cittadini”.

Ma è proprio al Viminale, ovviamente, che sono indirizzate le note delle varie sigle di rappresentanza degli agenti, intenzionate a sollecitare una svolta decisa. Morsi, graffi e botte fino a provocare fratture. Davvero troppo. Tanto che dalla segreteria provinciale di Lecce del Sap, coordinata da Carlo Giannini, dicono: “Basta aggressioni agli uomini in divisa. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali, come bodycam, taser, protocolli operativi e fondamentali tutele legali. Chiediamo retribuzioni dignitose, risorse adeguate al nuovo contratto di lavoro e per valorizzare i servizi rischiosi e disagiati, nonché la previdenza complementare. Indispensabile, infine, un ripianamento degli organici, alla luce di una carenza attuale complessiva circa del 20 per cento, dato che andrà ad acuirsi nei prossimi anni a causa di un numero importante di pensionamenti”. E, sulla scorta dei tanti episodi avvenuti in Italia – Lecce, solo l’ultimo caso in ordine di tempo – anche il Sap salentino il 14 ottobre scenderà in piazza a Roma, per una manifestazione nazionale che si svolgerà in Piazza del Popolo a partire dalle 10.

“Calci, pugni, morsi, offese e resistenze di ogni genere ai poliziotti, risultato? Agenti in ospedale con fratture e traumi vari, finestrini della volante in frantumi, e una violenza cieca e assurda che, ormai, è una sconcertante consuetudine nelle nostre strade”. A parlare è, in questo caso, è Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato. Che così prosegue: “Esprimiamo solidarietà ai colleghi rimasti feriti a Lecce dopo la barbara aggressione da parte di un ragazzo e tre giovani donne e cresce, dentro di noi, l’indignazione per uno stato di cose in cui ormai è percepito come normale aggredire e picchiare un poliziotto che svolge il suo lavoro, anche per un banale controllo stradale”.

“Gli appartenenti alle forze di polizia non possono difendersi, non sono tutelati, non possono contare su norme e dotazioni adeguate né su pene certe per chi delinque”, tuona il segretario. “È ora di cambiare rotta, perché così non si può fare sicurezza. È sconcertante – conclude Mazzetti – che ancora siamo al punto di dover ingaggiare uno scontro a mani nude con chi ci aggredisce, avendo come unica alternativa l’arma di ordinanza”.

Sulla stessa linea anche Vincenzo Chianese, segretario generale di Es Polizia.  “Ormai si tratta di un bollettino di guerra quotidiano che non può essere tollerato dallo Stato che rappresentiamo e che ci manda letteralmente al macello perché non ci tutela, innanzitutto assumendo i necessari e promessi provvedimenti normativi come protocolli operativi efficaci ed idonei”.

E non basta, conclude: “Vogliamo le body-cam e i taser, per i quali non possiamo più aspettare e vogliamo che il Governo stanzi per gli impieghi particolarmente gravosi oppure impopolari, come i controlli effettuati per assicurare il rispetto delle disposizioni anti-Covid, corrispondano indennità adeguate: anche per questo il 14 ottobre manifesteremo a Roma, in piazza del Popolo”. 

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