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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Amiche Nemiche", 25 autrici raccontano la solidarietà fra donne

Come dice lo stesso titolo si tratta di racconti che parlano di amicizia tra donne, vissute in prima persona o attinte da fatti di cronaca o dalla storia

Amiche Nemiche (Giunti), aa.vv. è una raccolta di racconti firmata da 25 autrici (in ordine alfabetico: Paola Barbato, Alice Basso, Stefania Bertola, Danila Bonito, Annarita Briganti, Luisa Ciuni, Maria Corbi, Gabriella De Fina, Donatella Diamanti, Tiziana Ferrario, Barbara Garlaschelli, Laura Laurenzi, Emilia Marasco, Elena Mora, Simona Morani, Valeria Palumbo, Bianca Pitzorno, Roselina Salemi, Silena Santoni, Patrizia Sardo Marras, Nicoletta Sipos, Neliana Tersigni, Rosa Teruzzi, Silvia Vaccarezza, Nicoletta Vallorani), molte delle quali fanno parte del gruppo “Donne di Parola”, per trasformare il gesto narrativo in speranza per le bambine in tutto il mondo. I proventi del libro infatti saranno interamente devoluti alla Casa delle Bambine di Busajo Onlus, in Etiopia (per chi volesse approfondire: www.busajo.org). Il libro prefato da Catena Fiorello Galeano è dedicato a Gabriella De Fina, prematuramente scomparsa.  

Come dice lo stesso titolo si tratta di racconti che parlano di amicizia tra donne, amicizie vissute in prima persona o attinte da fatti di cronaca o dalla storia: Penelope e sua cugina Elena di Troia, la regina Elisabetta I e la piratessa Grace O’Malley, Soraya e Farah Diba, Jacqueline Kennedy e Mary Pinchot Meyer, Marilyn Monroe e Simone Signoret, Martina Navrátilová e Chris Evert, Jo March, Elizabeth Bennet e Rossella O’Hara; amiche acquisite da tutte le lettrici del mondo fino al rapporto amicale tra Pepa e Lola, due cagnoline capaci di una fedeltà reciproca.

Il racconto di Gabriella De Fina è il quinto e si intitola Banchetto Nuziale; e racconta di dieci donne della sua terra, la Lucania, che ricevono Una busta contenente un cartoncino bianco listato d’oro con su scritto:  Stasera 30 ottobre La Vossignoria sta invitata al banchetto nuziale che si terrà a lu cimitero a mezzanott. Mettetevi l’abito long. Siti pregat di lasciari li mariti a casa. Rosalì

Rosalia, l’unica vedova del gruppo, invita le amiche nemiche del paese a cena per rievocare il giorno felice del suo matrimonio. Con pennellate brevi e materiche quasi vangoghiane, De Fina stratifica i caratteri e la peculiarità di ognuna e potenzia il risultato con un abile uso della lingua dialettale nella sua accezione più schietta e al contempo esilarante. È l’evocazione di un mondo ancestrale, di un gineceo depositario di un segreto che esclude il maschile, ad eccezione del festeggiato che è defunto. Non a caso Rosalia le invita a banchettare al cimitero, nella città dei morti che incontrano i vivi e lì si ritrovano a manifestare una forma di libertà nella condivisione. Con un epilogo che chissà se consciamente o meno appare una sorta di testamento spirituale di un’autrice poliedrica, e dal vissuto artistico e letterario intenso.

Le Donne in Bianco di Tiziana Ferrario racconta la storia commovente dell’amicizia tra le tenniste Martina Navrátilová e Chris Evert, nemiche perché il pubblico le voleva tali, ma nella realtà rivali e amiche che hanno saputo stabilire un rapporto di  profondo rispetto e sana competizione. La prima cecoslovacca, poi naturalizzata americana, e la seconda americana hanno sconfessato gli ultimi brandelli di Guerra Fredda che erano rimasti costruendo un rapporto meraviglioso di sana sportività, fronteggiandosi ottanta volte di cui sessanta in un incontro di finale; e di queste finali quattordici volte in un torneo del Grande Slam. Nel complesso Navrátilová batte Evert 43 a 37; ma la cosa interessante del racconto di Tiziana Ferrario è l’incontro di due intelligenze emotive così mature da saper trasformare la sorellanza sportiva in sorellanza di vita e per la vita; due donne cresciute insieme condividendo la consapevolezza di essere state una la forza dell’altra nella costruzione di due carriere distinte e separate, ma indissolubilmente coassiali.

Il racconto che chiude la raccolta è Messaggi in codice di Elena Mora, è il racconto autobiografico di una bella amicizia nata per caso su una spiaggia italiana, proseguita negli anni nonostante la distanza fisica e consolidata come spesso accade dalla sismica della vita che ci lascia impotenti dapprima e poi sommersi sotto le macerie emotive. L’amicizia tra Elena e Leyla è un messaggio di speranza, una bella storia che valica le difficoltà di due lingue diverse, di culture diverse che si incontrano e fondono grazie alla solidarietà e all’affetto.

Amiche Nemiche è un progetto etico, un gesto letterario di grande solidarietà.

La rubrica TerzaPagina torna il 23 agosto. Buone vacanze e letture a tutti!

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