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Due lunghi anni di pandemia all’insegna del motto “esserci sempre”

Discorso ricco di passione del questore di Lecce Valentino per i 170 anni della Polizia di Stato. Poi, spazio a encomi, lodi e anche a una medaglia di bronzo al merito civile

LECCE – La storica cornice del Teatro Apollo ha ospitato ancora una volta le celebrazioni locali per i 170 anni della fondazione della Polizia di Stato che, a Roma, si stanno svolgendo sulla Terrazza del Pincio, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

A Lecce, prima che si aprisse la cerimonia, che ha visto come di consueto anche il conferimento di lodi ed encomi agli agenti distintisi nel corso del servizio, si sono resi gli onori ai Caduti della Polizia di Stato presso il Giardino della Rimembranza della Questura, alla presenza del prefetto Rosa Trio. È stata deposta una corona d’alloro.

Video | La celebrazione a Lecce

Nel corso della cerimonia nel teatro si è data lettura dei messaggi istituzionali del presidente Mattarella, della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e del capo della Polizia, direttore generale della pubblica sicurezza Lamberto Giannini. La relazione conclusiva sull’attività è spettata al questore Andrea Valentino, che ha illustrato i dati della provincia, riferendo sugli impegni e i risultati dell’ultimo anno.

La manifestazione è stata impreziosita dall’esibizione del maestro Vera Andrea Longo, cantante polistrumentista e docente presso la “World Music Academy” di San Vito dei Normanni, l’Orpheo (Space) di Lecce, che ha cantato l’inno di Mameli ed eseguito al violino il brano “Cinema Paradiso” di Ennio Morricone. Alla manifestazione hanno presenziato anche gli studenti di due classi degli istituti scolastici 1° circolo didattico “Cesare Battisti” e istituto comprensivo “Galateo-Frigole”.

Le difficoltà durante la pandemia

Nel suo discorso, carico di passione e accolto sul finire da un lungo applauso, il questore Valentino ha più volte ha scandito il motto della Polizia, “esserci sempre”, e ha ricordato le difficoltà degli ultimi due anni a causa della pandemia. “Sono stati, come perfettamente a mio parere esprimono le parole di Marcel Proust, la penombra che abbiamo attraversato. E il nostro di adesso, come il tempo di Proust, deve essere un tempo ritrovato. Un tempo in cui riprenderci, o almeno, tentare di riprendere la vita per come ce la ricordavamo prima”, ha detto il questore. Il quale ha però aggiunto: “Purtroppo la pandemia non è ancora completamente uscita dal nostro tempo e gli echi della guerra in corso velano di tristezza ed angoscia le nostre giornate. Ma proprio questi sono i momenti in cui lo scoramento non deve prendere il sopravvento ed il nostro impegno deve essere ancora più solido”.

Ripercorrendo, poi, rapidamente, la storia della Polizia, fin da quando, l’11 Luglio del 1852, con regio decreto, fu creata la Direzione generale della pubblica sicurezza (poi rinominata Corpo delle guardie di pubblica sicurezza) e passando dalla riforma del 10 aprile 1981, quando la Polizia di Stato fu smilitarizzata, il questore è poi arrivato ai tempi moderni, dominati da globalizzazione, progressi della scienza, facilità e velocità di spostamenti e comunicazioni che hanno condotto allo sviluppo di nuove specializzazioni.

“Penso, a tale proposito – ha detto –, alla trasformazione della Polizia postale e delle comunicazioni che pochi mesi orsono, insieme alla Polizia scientifica, ha assunto le attribuzioni di coordinamento investigativo per la regolarità e sicurezza delle comunicazioni e quelle di contrasto ai reati di sfruttamento sessuale per via informatica e di prevenzione del terrorismo assumendo, peraltro, la gestione del Computer Emergency Response Team attivo in caso di incidenti o attacchi informatici contro infrastrutture e reti”.

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“L’emergenza pandemica e i lunghi periodi di permanenza forzata nelle abitazioni – ha aggiunto Valentino – hanno acuito moltissimo lo sviluppo di questa tipologia di reati, che hanno visto sempre più protagonisti i nostri giovani in veste di vittime ma sempre più spesso anche in qualità di soggetti attivi. Per questo motivo incessante è la presenza della Polizia di Stato nelle scuole, ove cerchiamo con ragguardevoli risultati di guidare i più giovani, il nostro futuro, lungo la strada della cultura della legalità, con il supporto di dirigenti scolastici e insegnanti attenti e sensibili che oggi colgo l’occasione di ringraziare”.

Il questore ha poi ricordato come la pandemia abbia messo a dura prova la professionalità degli stessi operatori. “E non solo di quelli appartenenti ad uffici operativi, ma anche di quelli incardinati in uffici di supporto, che soprattutto nei primi tempi, quando era necessaria la nostra massiccia presenza nelle strade, hanno svolto delicati servizi di pattugliamento. Ma è soprattutto nell’ambito della attività di prevenzione e di controllo del territorio che si è reso necessario un cambio di passo – ha spiegato – e quindi va riconosciuto merito alle donne ed agli uomini dell’Ufficio prevenzione generale, del Reparto prevenzione crimine e delle specialità della Polizia di Stato per la loro capacità di risolvere con competenza ed equilibrio le situazioni più complesse, soprattutto in occasione dei controlli in ordine al rispetto delle normative Covid”.

“Nei momenti più duri – ha poi voluto sottolineare – non sono mai venute a mancare la comprensione e l’umanità che devono sempre caratterizzare il nostro agire ed anche i necessari servizi sono stati svolti con equilibrio ed intelligenza. Le stesse qualità – ha proseguito - che quotidianamente siamo chiamati a declinare in occasione degli sbarchi dei migranti sulle nostre coste salentine: la disponibilità, l’impegno e l’abnegazione di tutti gli operatori nell’incontro con questa umanità dolente è certamente faticoso ma anche un profondo arricchimento individuale”. Sottolineando l’ottimo funzionamento di una macchina organizzativa che vede la partecipazione sia di altre forze dell’ordine, sia di civili, sanitari e volontariato, con la regia della Prefettura. E citando il “fiore all’ occhiello”, ovvero “il pool voluto anni fa da Cataldo Motta, che anche oggi ci onora della sua presenza”.

Lotta alla criminalità e ringraziamenti

Doverosa, poi, la citazione dei risultati conseguiti nella lotta alla criminalità organizzata. “Mi piace sottolineare – ha detto il questore – come l’inizio del periodo buio segnato dalla pandemia e il tempo del ritorno ad una situazione di quasi normalità sono segnati da due importanti operazioni della squadra mobile contro la criminalità organizzata con il coordinamento della locale autorità giudiziaria”, vale a dire “Final Blow” e la più recente in assoluto, “Game over”, per la quale proprio oggi inizia la fase degli interrogatori di garanzia.

Valentino ha quindi ringraziato la Squadra mobile e la Divisione polizia anticrimine, ma anche funzionari e personale della Direzione investigativa antimafia, le magistrature ordinarie e speciali. “E in questo recente e particolare momento storico, un grazie alla Procura presso il tribunale dei minori ed al tribunale stesso per i consigli ed il supporto nella gestione dei tanti minori ucraini, spesso non accompagnati, che stanno giungendo anche in Salento”, ha evidenziato. Così come la Digos, i cui servizi garantiscono “la libera manifestazione di pensiero nel rispetto del dettame costituzionale ma anche della legalità”. E l’Ufficio di gabinetto, artefice di un “lavoro oscuro ma fondamentale che ha prodotto nell’ultimo anno oltre 2mila 500 ordinanze finalizzate a indicare le linee da seguire per consentire lo svolgimento degli innumerevoli eventi che si sono susseguiti in provincia, coniugando safety e security, anche però nel rispetto delle normative covid che si sono susseguite a volte in modo repentino e improvviso”.

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Altri ringraziamenti sono arrivati a prefetto, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. E, ancora, ai sindaci, ai Commissariati distaccati, alla Divisione polizia amministrativa e sociale, all’Ufficio del personale e all’Ufficio tecnico logistico, al personale dell’amministrazione civile dell’Interno, alle organizzazioni sindacali di polizia e civili “con le quali abbiamo sempre lavorato in sinergia per mettere in campo le migliori pratiche per affrontare ogni singola situazione emergenziale: grazie per tutti i suggerimenti ed i consigli e soprattutto per la dimostrazione di grande responsabilità in un momento così particolare per tutto il personale”. E, ovviamente, vista l’emergenza sanitaria, all’Ufficio sanitario della Questura e, per la vaccinazione del personale, all’Asl di Lecce e alla Scuola di cavalleria. “Un saluto affettuoso ai presidenti e ai soci delle tre sezioni Anps, con un ringraziamento per le tante iniziative di volontariato intraprese, soprattutto a favore degli anziani, durante il periodo di lockdown”.

Tabella dei reati (da scaricare in Pdf)

Il questore ha avuto parole anche per i giornalisti. “Sono felice di rivedere gli amici della stampa, che rivolgono al nostro agire sempre una puntuale e corretta attenzione. Da stampa a statistiche e bilanci il passo è breve – ha detto –: non mi sembra questo però il periodo per confronti significativi, essendo stati gli ultimi anni caratterizzati da situazioni davvero eccezionali. Tuttavia i dati statistici di raffronto vi sono stati forniti: è ovvio che qualche reato predatorio sia in risalita, per ovvi motivi, come ad esempio le rapine, ma è altrettanto vero che in molti casi gli autori sono stati individuati ed arrestati sia dalla polizia che dall’Arma dei carabinieri”.

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Un pensiero speciale per tre poliziotti

Infine, salutando i familiari di alcuni colleghi caduti nell’adempimento del dovere, il questore Valentino ha voluto esprimere un pensiero speciale per tre persone. La prima è Antonio Montinaro, medaglia d’oro al valor civile. Quest’anno ricorrono i trent’anni dalla strage di Capaci. “E quindi il pensiero va immediatamente ad un figlio illustre di questa terra, caposcorta del giudice Falcone, vero punto di riferimento per ogni salentino che ha intrapreso o che vorrà intraprendere questa meravigliosa professione”.

La secondo è Tommaso Verdoscia. “La pandemia che ha impedito lo svolgimento di questa cerimonia nei due anni precedenti mi consente di ricordare questo poliziotto diligente, ma soprattutto un uomo buono e generoso solamente quest’anno. Tommaso ha perso la vita non in un’operazione di polizia, ma in un incidente stradale mentre raggiugeva il suo posto di lavoro, ossia la vigilanza fissa del palazzo che ospita gli uffici della Prefettura, un servizio che ha svolto sempre in modo impeccabile, ma soprattutto sempre con il sorriso, un sorriso che io porterò sempre dentro di me”.

La terza è Gateano Fuso. “Un altro poliziotto salentino che ha dato lustro alla polizia leccese, esperto di polizia scientifica che una malattia inesorabile ha colpito nel fiore degli anni. Ma nonostante ciò Gaetano, memore del nostro motto “Esserci sempre, stare tra la gente” ha voluto con tutte le sue forze creare, dal nulla, aiutato dalla coraggiosa moglie e da uno splendido mondo di volontari un luogo che oggi rappresenta un fiore all’occhiello del Salento: l’Associazione “Io posso” e soprattutto lo stabilimento balneare “La terrazza” che consente anche ai portatori di handicap più pesanti di poter godere del sole e del mare meraviglioso del Salento. Gaetano ci ha lasciato nell’autunno del 2020, ma è rimasto in mezzo a noi con il suo coraggio, la sua tenacia, la sua determinazione”.

I premi

Uno dei momenti più attesi, come sempre, è stato quello dei premi conferiti ai poliziotti che si sono distinti nel corso del servizio. Di seguito l’elenco con le motivazioni.

Encomio solenne al sovrintendente Andrea Tondo ed encomio al sovrintendente capo Aurora Antonia Ferramosca, all’assistente capo coordinatore Michele Masi. Motivo: “Evidenziando spiccate capacità professionali e non comune determinazione operativa espletavano un’attività di soccorso pubblico che consentiva di condurre in salvo un uomo, in forte stato di alterazione psico-fisica, che, con propositi suicidi, si era attestato sul cornicione di un edificio”. Lecce, 6 giugno 2017.

Encomio solenne all’ispettore Benito Casciaro, encomio al sostituto commissario Vincenzo Salvatore Spagna, all’assistente capo coordinatore Raffaele Chiracò e lode al vice ispettore Dario Calogiuri, all’assistente capo coordinatore Roberto Bisanti, all’assistente capo coordinatore Antonio Mollica e all’assistente capo coordinatore Robert Toni Polimeno. Motivo: “Evidenziando elevate capacità professionali ed operative, partecipavano ai delicati servizi di ordine pubblico organizzati in occasione della costruzione del gasdotto TAP”. Melendugno, 22 ottobre 2019.

Encomio al primo dirigente Sandra Meo e lode al vice questore Sabrina Manzone, al vice questore aggiunto Gabriele De Filippi, al vice ispettore Antonio Costantino Geusa, all’assistente capo coordinatore Giancarlo Di Castri e all’agente scelto tecnico Giancarlo De Pascali. Motivo: “Evidenziando elevate capacità professionali e non comune determinazione operativa, si distinguevano nei delicati ed articolati servizi di ordine pubblico organizzati in occasione della costruzione del gasdotto TAP”. Melendugno, 22 ottobre 2019.

Encomio al vice questore aggiunto Carmine Massarelli. Motivo: “Evidenziando spiccate qualità professionali, dirigeva, nell’ambito della mobilitazione del movimento NO TAV in occasione della celebrazione della liberazione del cantiere di Venaus nell’anno 2005, un’attività di polizia giudiziaria che permetteva di bloccare l’attacco da parte di alcuni manifestanti, intenti a lanciare razzi contro il cantiere, nonché a trarre in arresto tre facinorosi”. Giaglione (Torino), 8 dicembre 2017 (nota: Massarelli oggi diriga la Digos a Lecce).

Encomio all’assistente capo Davide Cafaro. Motivo: “Evidenziando spiccate capacità professionali ed operative espletava un intervento di soccorso pubblico che consentiva di condurre in salvo, a seguito di un incendio, gli inquilini di un appartamento”. Nardò, 5 febbraio 2017.

Encomio all’ispettore superiore Santo Perrone, al vice ispettore Franco Antonio Rainò, al sovrintendente capo Antonio Maggi e all’assistente capo Alessandro Carluccio. Motivo: “Evidenziando spiccate capacità professionali e non comune determinazione operativa, espletavano delle attività di polizia giudiziaria che consentivano di procedere all’arresto, in flagranza, di soggetti resisi responsabili di detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, favoreggiamento e falso in atto pubblico”. Rispettivamente a Gallipoli il 22 luglio 2017, Carovigno (Brindisi) il 6 novembre 2015 e a Lecce il 26 settembre 2017.

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Encomio al sovrintendente Roberto Prete e all’assistente capo coordinatore Cesare Trinchera. Motivo: “Evidenziando spiccate capacità professionali e non comune determinazione operativa, espletavano interventi di soccorso pubblico relativamente in favore di un anziano in grave stato di alterazione psichica ed armato di coltello ed a persone che occupavano una struttura periferica di Lecce, interessata da un vasto incendio”. Rispettivamente a Nardò, 1° ottobre 2017 e a Lecce l’8 Marzo 2018.

Encomio al vice ispettore Giuseppe Mauro Gravante, al sovrintendente capo Marcello Pagano e al sovrintendente Santolo Esposito e lode all’ispettore superiore Agostino Sciumbarruto, al sovrintendente Cosimo Malecore e all’assistente capo coordinatore Antonio Salvatore Tarantino. Motivo: “Evidenziando capacità professionali, espletavano delle attività di polizia giudiziaria che permettevano di trarre in arresto due soggetti e fermare quale indiziato di delitti altri tre responsabili di numerose rapine perpetrate in danno di vari esercizi commerciali”. Galatina, 27 ottobre 2017 e Lecce, 7 marzo 2018.

Encomio all’assistente capo coordinatore Fabrizio Trani e lode all’assistente capo coordinatore Onorio Calogiuri e all’assistente capo coordinatore Maurizio Cascone. Motivo: “Evidenziando capacità professionali espletavano un’attività di polizia giudiziaria che permetteva l’arresto di un cittadino di un cittadino italiano resosi responsabile di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti”. Lecce, 30 gennaio 2018.

Infine, spazio anche a una medaglia di bronzo al merito civile, andata all’assistente Lorenzo Bilico. Motivo: “Con estremo coraggio, salvava una bambina aggrappata al cornicione di un terrazzo e penzolante nel vuoto. Chiaro esempio di senso del dovere e di umana solidarietà”. Nardò, 25 luglio 2014.

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