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Archeologia, ecco tutte le campagne di scavo di UniSalento nel 2021

I risultati conseguiti al centro dell'inaugurazione dell'anno accademico della prestigiosa Scuola di specializzazione di UniSalento in Beni archeologici

Ci sono gli scavi in superficie, nel Salento, come ad Alezio, Cavallino, Muro Leccese, Nardò-Li Schiavoni, Roca, Torre Guaceto, Vaste. Ancora, quelli subacquei, a Torre Santa Sabina. E poi altri, nel Lazio (Aquinum e Fabrateria Nova) e all’estero, come a Malta (Tas Silġ), in Turchia (Mersin, Hierapolis di Frigia), in Egitto (Dime es-Seba / Soknopaiou Nesos) e in Iran (Shahr-i Sokhta). Sono i lavori più recenti eseguiti dagli archeologi dell’Università del Salento nel 2021. E di tutto questo si parlerà il 27 gennaio nelle relazioni che accompagneranno l’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di specializzazione di UniSalento in Beni archeologici “Dino Adamenestau”. Appuntamento giovedì 27 gennaio 2022, alle ore 9, online su bit.ly/3GHEBEN.

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Il fascino dell'antichità che riemerge dalla terra o dai fondali e ritorna alla luce, a testimonianza delle epoche storiche nel Salento, e non solo, è intramontabile. “Si rinnova un appuntamento oramai tradizionale. Siamo al quarantatreesimo anno accademico della Scuola e la cerimonia, anche quest’anno, si svolge purtroppo a distanza”, dice il direttore della Scuola, Gianluca Tagliamonte.

“Gli scavi archeologici - prosegue - sono un’attività rappresentativa dei compiti dell’Università, poiché vi si condensano aspetti didattici, di ricerca scientifica, di terza missione e di internazionalizzazione. Davvero rilevante è il contributo che essi arrecano, in termini culturali ma anche socio-economici, al processo di sviluppo dei territori e delle comunità interessate, ed è un bene pertanto che l’Università del Salento continui e, auspicabilmente, rafforzi il suo impegno su questo fronte, anche con iniziative come quella odierna che vuole dare conto, all’interno e all’esterno dell’Ateneo, degli importanti risultati ottenuti”.

Hierapolis 2021-2

Apriranno i lavori il rettore Fabio Pollice, la direttrice del segretariato regionale MiC per la Puglia Maria Piccarreta, la soprintendente nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo Barbara Davidde e le architette ai vertici delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio del territorio pugliese Francesca Riccio (Lecce e Brindisi), Giovanna Cacudi (Bari) e Anita Guarnieri (Bat e Foggia). L’incontro verrà poi introdotto dal direttore del Dipartimento di beni culturali dell’Università del Salento Raffaele Casciaro e dal già citato direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici Gianluca Tagliamonte.

Istituita nel 1979, la Scuola di specializzazione in Beni archeologici “Dinu Adamesteanu” dell’Università del Salento è una delle più note e frequentate in Italia. Nel corso degli anni ha formato allievi provenienti da tutta Italia e dall’estero, alcuni dei quali ricoprono oggi incarichi di rilievo presso le strutture centrali e periferiche del MiC, università e centri di ricerca.

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