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Lavoro, solo nel mese di aprile ben 348 infortuni nel Salento

È il numero secondo gli ultimi dati Istat, diramato dalla Cgil, che chiede una massiccia campagna d'informazione. Per la Uil occorrono più controlli da parte della Regione Puglia

LECCE - “Altri due infortuni gravi sul lavoro, ancora a Lecce, ancora nel settore dell’edilizia. Questa mattanza va fermata, adesso: dei messaggi di solidarietà non sappiamo più che farcene, vogliamo fatti”. Lo dichiara Franco Busto, segretario generale della Uil Puglia, commentando l’incidente avvenuto questa mattina in un cantiere di Lecce.

“Siamo sempre stati favorevoli - continua Busto - agli incentivi mirati a rilanciare l’economia e, nello specifico, il settore delle costruzioni. Ma se il rilancio dell’economia deve sostenersi sulle spalle dei lavoratori, lasciati al proprio destino senza alcuna misura di sicurezza, sacrificati sull’altare del profitto rapido e a ogni costo, allora no, non ci stiamo. Perché in quei casi non possiamo più parlare di incidenti, ma di veri e propri omicidi sul lavoro”.

“La Regione – aggiunge Busto - metta in campo controlli coordinati con le forze dell’ordine sulle migliaia di cantieri aperti sul territorio, per verificarne la sicurezza e la legalità. Inoltre, ora che arriveranno i fondi del Pnrr, sarebbe il caso che tali controlli avvenissero a monte, lasciando fuori dai bandi le aziende che non garantiscono il pieno rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione, nonché l’attuazione totale delle tutele e dei diritti sanciti dai contratti nazionali di lavoro di categoria”.

“Infine - conclude il segretario della Uil - crediamo non sia più prorogabile una riforma del sistema pensionistico, con particolare attenzione ai lavori usuranti: costringere uomini e donne di 60 anni a scalare cantieri non è degno di un Paese civile”.

"Occorre maggiore formazione"

Fanno eco alle parole di Busto anche quelle di Salvatore Giannetto e Paola Esposito, rispettivamente segretario generale della Uil di Lecce e segretaria generale della Feneal-Uil di Lecce (categoria dei lavoratori edili). “Una mattanza senza fine”, dichiarano. “Anche oggi assistiamo a un infortunio grave sul posto di lavoro che ha coinvolto due operai in un cantiere edile di Lecce. In attesa che si faccia chiarezza su quanto accaduto, auguriamo ad entrambi una pronta guarigione e rivolgiamo il nostro pensiero ed abbraccio ai loro cari. Non è possibile andare avanti così, bisogna fermare questa strage: la politica deve fare di più, bisogna mettere in campo azioni rapide e concrete per fermare infortuni e morti sul lavoro”.

Giannetto ed Esposito ricordano che è stato costituito appena un mese addietro, presso la Prefettura di Lecce, l’Osservatorio provinciale per la sicurezza sul lavoro, ma sottolineano la necessità di potenziare, con il sostegno della Regione Puglia, l’attività di formazione dedicata a tutti gli attori del mondo del lavoro. “Siamo consapevoli – dicono - che quello che stiamo facendo non basta. L’assunzione di qualche nuovo ispettore è un segnale, ma bisogna reperire più fondi per affrontare in maniera decisa un problema che in Puglia e nella provincia di Lecce in particolare rappresenta un’emergenza assoluta. Le imprese investano in sicurezza”, proseguono. “Anche dal Governo ci aspettiamo di più. Da parte nostra siamo in prima linea da tempo all’interno delle aziende, nelle scuole e anche nelle piazze con la campagna Uil #ZeroMortiSulLavoro, ma serve un’assunzione di responsabilità concreta da parte delle imprese e della politica”, concludono.

Cgil: "Aumentano gli infortuni sul lavoro"

Valentina Fragassi e Simona Cancelli, segretarie generali di Cgil Lecce e Fillea Cgil Lecce (sindacato che tutela i lavoratori edili) ritengono che sia necessaria “una massiccia campagna di informazione e formazione, col sostegno di istituzioni e imprese. Non ci sono alternative se vogliamo bloccare la piaga degli infortuni sul lavoro”.

Nel solo mese di aprile (ultimi dati Inail disponibili), in provincia di Lecce si sono verificati 348 infortuni, ben 120 in più rispetto allo stesso mese del 2021. Nel primo quadrimestre del 2022 solo nel Salento sono stati denunciati 1.745 incidenti contro i 1.261 dell’anno scorso. “Non è possibile scaricare sui lavoratori il costo della ripresa economica. Auguriamo una pronta guarigione ai due operai coinvolti nell’incidente e speriamo che possano al più presto tornare ad abbracciare i loro cari, ai quali siamo vicini”, dicono le due sindacaliste.

 “Purtroppo l’ennesimo incidente sul luogo di lavoro riapre ferite aperte in questa provincia. Il sindacato confederale, in maniera unitaria, sta cercando di sollecitare istituzioni e sistema di rappresentanza delle imprese. Abbiamo da poco avviato tavoli tematici in Prefettura ed un Osservatorio provinciale. Consessi che possono essere utili per programmare interventi culturali e di formazione sulla salute e la sicurezza su posto di lavoro, ma che poco possono in assenza di investimenti cospicui da parte dello Stato per assumere ispettori in un numero congruo, da parte della Regione per investire in formazione, e da parte delle aziende che non possono certo continuare a fare economia sulla sicurezza e sui diritti di lavoratrici e lavoratori”.

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