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Appelli trasferiti da Lecce a Bari, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso

A presentarlo era stato l'Ordine degli avvocati salentino a gennaio. Sollecitato il Tar a fissare un'udienza di merito

LECCE - Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’Ordine degli avvocati, attraverso i consiglieri Cosimo Rampino e Luciano Ancora, contro l’ordinanza del Tar che aveva confermato il trasferimento dei fascicoli disposto lo scorso gennaio dal presidente della Commissione tributaria regionale Michele Ancona. Si tratta, nello specifico, degli appelli dell’anno di ruolo 2015, per i quali è stato disposto un trasferimento da Lecce a Bari.

In particolare, il collegio della quarta sezione (composto dal presidente Paolo Troiano e dai magistrati Luca Lamberti, Daniela di Carlo, Alessandro Verrico e Giuseppa Carluccio) ha ritenuto meritevoli di approfondimento le argomentazioni esposte dall’avvocatura salentina, sollecitando lo stesso Tribunale amministrativo a fissare un’udienza di merito.

Secondo l’Ordine forense, il trasferimento degli appelli avrebbe ripercussioni negative sia sui cittadini - che vedrebbero aumentare vertiginosamente i costi per la tutela dei propri diritti e che sarebbero distolti dal giudice naturale - e sia per molti legali costretti a lunghi viaggi. Sul caso riguardante la Commissione tributaria era già insorta a dicembre l'Aiga di Lecce, associazione di riferimento dei giovani legali. A gennaio, poi, l'Ordine ha annunciato il ricorso

"Resta inaccettabile per l'avvocatura l’affermazione contenuta nel provvedimento della Commissione tributaria, dove si sostiene che il problema degli spostamenti fuori sede per i difensori potrebbe essere risolto con le sostituzioni attraverso colleghi domiciliatari", s'illustra in una nota stampa. Secondo la numero uno del Foro, Roberta Altavilla, la scelta di farsi sostituire deve essere una libera opzione e non un sistema obbligato, che aggrava peraltro i costi, con evidente disparità di trattamento rispetto ad analoghi giudizi che restano in loco.

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