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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Leverano

Ma Fiom Cgil replica all’azienda e lo sciopero tocca quota 90 per cento

Il segretario del sindacato, Ciro Di Gioia, risponde all'amminsitratrice di Supermonte e ribadisce: "I lavoratori vengano pagati regolarmente e puntualmente per il lavoro svolto"

LECCE – “I lavoratori hanno risposto nel miglior modo possibile al tentativo della direzione aziendale di mettere il bavaglio al sindacato”. Esordisce così, il segretario generale della Fiom Cgil di Lecce, Ciro Di Gioia, nella sua replica all’amministratrice dell’azienda Supermonte di Leverano, Alba Rita Metrangolo, snocciolando i numeri dello sciopero. Se ieri, infatti, trentuno dipendenti avevano annunciato di voler incrociare le braccia per otto ore, a quanto pare il numero dei lavoratori in protesta è salito proprio oggi, in occasione dell’astensione. “Oltre il 90 per cento dei dipendenti hanno partecipato alla protesta”, si spiega, infatti, in una nota del sindacato che fa capo alla Cgil.

Alla base della protesta, come già illustrato ieri, il mancato pagamento lamentato delle ore lavorate nei mesi di maggio e giugno ai dipendenti richiamati dalla cassa integrazione per occuparsi di alcune piccole commesse.

La risposta dell’azienda alla prima nota di Fiom Cgil è stata categorica, sostenendo che da parte del sindacato vi sarebbe accanimento e che dati e affermazioni non sarebbero veritieri. “Oggi, a maggior ragione, ribadiamo quanto denunciato nel comunicato sindacale e nel comunicato stampa di ieri”, sottolinea così, in risposta, Di Gioia. “Ci sono lavoratori, alcuni tra i manifestanti di oggi, che ancora non hanno ricevuto la retribuzione per le ore lavorate nel mese di maggio. Mentre la totalità dei dipendenti non ha ricevuto alcun compenso per le competenze di giugno. Eppure in base agli accordi firmati il 25 luglio scorso in Confindustria, l’azienda si era impegnata ad erogare gli stipendi di maggio e giugno entro quella settimana successiva, ossia entro il 31 luglio. Un impegno – precisa il segretario – che al momento non è stato ancora mantenuto”.

3 agosto Fiom 2-2-2“I lavoratori della Supermonte, come tutti i lavoratori del mondo, hanno una dignità. Attribuire a questo sindacato l’eventuale danno di immagine per la proclamazione di uno sciopero è grave”, rimprovera Di Gioia. “La Fiom non contesta infatti il diritto dell’azienda di richiamare i lavoratori in cassa integrazione: piuttosto auspica che ciò avvenga con sempre maggiore frequenza. Ciò che rivendichiamo con forza è un tema fin troppo ovvio, ossia che i lavoratori vengano pagati regolarmente e puntualmente per il lavoro svolto. Questa è la precondizione per ogni tipo di relazione sindacale seria e propositiva”.

“Di certo – continua il segretario della Fiom – non giovano alla correttezza delle relazioni sindacali accuse infondate di dire il falso, le minacce di querele o peggio ancora il tentativo di scaricare sulla Fiom l’eventuale danno di immagine della società. Nessuno, men che mai questa organizzazione sindacale, ha intenzione di danneggiare l’azienda Supermonte. Di più: tutelando i suoi lavoratori, la Fiom tenta di salvaguardare il futuro dell’impresa, gli investimenti ed i livelli occupazionali. Piuttosto l’immagine della società dipende dalla sua capacità di mantenere impegni assunti anche formalmente. Noi – conclude il sindacalista – siamo disponibili ad intraprendere un confronto sindacale serio capace di dare prospettive e rilanciare l’azienda. La speranza è che questa disponibilità sia reciproca”.

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