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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Movida, tutto il regolamento dal 2015 riassunto in un vademecum per i locali

La locandina, voluta da Comune di Lecce e dalle associazioni dei commercianti, distribuita da oggi. E non riguarda solo la recente decisione sugli orari di chiusura e musica. Intanto, Italexit organizza un sit-in contro l'ordinanza

LECCE – Non solo la recente ordinanza che regolamenta gli orari per l’apertura dei locali e la diffusione della musica, ma, in generale, tutto ciò che ha a che vedere con la movida a Lecce, ovvero la norma generale in vigore fin dal 2015: è il tema delle locandine in distribuzione da questa mattina nei locali della città, centro storico e moderno. Il Comune di Lecce le ha realizzate in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti. “La movida per Lecce” è un vademecum che dovrebbe servire a rinfrescare la memoria, in tema di vivibilità. Il tutto, riassunto in cinque, semplici, punti.

Ebbene, si ricorda che, fin dal 2015, dalle 22 la vendita e il consumo di bevande in qualsiasi contenitore sono consentite solo al banco, all’interno del locale o nei dehors, che è sempre vietato vendere alcolici ai minorenni e che non si possono posizionare spillatrici all’esterno dei locali. Nel punto dedicato a tavolini e dehors, inoltre, per occupare lo spazio pubblico occorre avere un’autorizzazione e rispettare l’area assegnata senza eccedere oltre i limiti consentiti. Tutto scontato, fin qui? Evidentemente no, se l’amministrazione comunale ha avvertito l’esigenza di rimembrare a tutti certi aspetti.

Locandine La movida per Lecce-3

Proseguendo, la somministrazione assistita di cibo e bevande non può essere effettuata dagli esercizi di vicinato.  La musica di sottofondo è consentita all’esterno dei locali fino alle ore 24 (e qui entra in gioco la recente ordinanza firmata dal sindaco Carlo Salvemini, che riguarda anche la chiusura fissata le 2 di notte degli esercizi) mentre le esibizioni dal vivo e i dj set, sempre all’esterno, possono svolgersi in ciascun locale per un massimo di quattro giorni al mese e 24 giorni nell’anno solare.

Infine, che gli esercenti devono provvedere alla pulizia degli spazi contigui al proprio locale entro 10 metri dalle aree in concessione e devono rimuovere bicchieri e bottiglie abbandonati sulle soglie, sulle mensole, sui davanzali dei residenti. I locali, inoltre, devono collocare all’esterno contenitori per i rifiuti negli orari di apertura e portacenere per la raccolta delle cicche.

“Tanti locali ed esercenti sono già, fin dal 2015, rispettosi del regolamento. Ad altri è utile ricordarlo. Per questo – dichiara il sindaco Salvemini – abbiamo scelto, insieme alle associazioni di categoria, che ringrazio per la collaborazione, all’assessore alle Attività produttive Paolo Foresio e alla polizia locale, di compiere questa semplice azione di comunicazione, rivolta anche a chi frequenta la movida, perché è più semplice rispettare le regole quando queste sono patrimonio comune di conoscenza della comunità”.

“Ringrazio quanti tra gli esercenti della movida vorranno esporre la locandina, manifestando in questo modo quello spirito di collaborazione che è necessario per far andare bene le cose”, prosegue il primo cittadino, che aggiunge: “Le attività di svago, i ristoranti, i pub, gli esercizi di somministrazione sono indispensabili perché Lecce possa proporsi come città accogliente per chi la visita e per chi la abita tutto l’anno. Solo lavorando insieme, amministrazione, cittadini, residenti e commercianti possiamo costruire quell’equilibrio necessario perché la nostra città possa continuare a rappresentare un modello virtuoso, che punta sulla qualità per crescere ancora”, conclude Salvemini.

Italexit, un sit-in contro l'ordinanza

Intanto, proprio in merito alla nuova ordinanza su musica e chiusura dei locali, Italexit organizza per domani, venerdì 22 luglio, dalle 19 alle 21, un sit-in con volantinaggio in via Salvatore Trinchese, nel largo davanti al Teatro Apollo.

“Gli intenti dell'ordinanza sono nobilissimi - sostiene il coordinatore cittadino di Italexit, Luca Russo - tutela del patrimonio culturale e dell’ambiente, oltre che tranquillità dei cittadini residenti, ma le conseguenze saranno disastrose. Sul web i cittadini hanno già fatto sapere che dopo la mezzanotte si trasferiranno nei comuni vicini con grave danno, ovviamente, per i commercianti del centro storico”, spiega Russo.

“Lecce è una città turistica - prosegue - nel centro storico operano centinaia di locali fra bar, ristoranti, pub, pizzerie, gelaterie, friggitorie, cornetterie e quant’altro. Più che un’ordinanza a tutela dei cittadini, questo sarà un suicidio economico per la città. Quello di cui avremmo bisogno è un piano contro la desertificazione del centro storico, invece facciamo di tutto per accelerarla. Rigenerare i centri storici - continua Russo - significa anche riportare quei luoghi ad essere densi di scambi, relazioni, socialità e vita civica. Senza contare che la desertificazione – conclude – porterà molta più microcriminalità e questo andrà a discapito anche dei residenti, oltre che dei commercianti”.

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